Il nuovo Hunter

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"Sai dov'è Lily?" Chiesi a Kayl mentre entravano nella base dalla botola.
"Sono qui fiorellino." La sentii dal divano.
"Dov'eri finita?"
"Ero in ricognizione."
"In che senso?" Mi avvicinai al divano dov'era sdraiata a leggere un manga.
"Le ricognizioni sono state adattate da noi Hunters per assicurarci che nel territorio non ci siamo nuove Bestie e se succede qualcosa di nuovo." Spiegò Kayl dietro di me. "Di solito facciamo a turni giornalieri."
"Ah. Grazie." Risposi rivolto alla leader.
Lei fece un cenno con la testa e andó verso la sua camera.
Quando udii la porta sbattere, Lily tolse gli occhi dal manga.
"Ora fai parte del gruppo vedo."
"Come fai a saperlo?"
"Il nostro nome di Hunters non lo diciamo a nessuno, tranne al nemico e ai membri." Spiegó lei.
Mi sedetti dove c'era posto, visto che aveva le ginocchia piegate. Cominció di nuovo a leggere il fumetto, svoltando una pagina dopo l'altra.
"Da quanto tempo sei qui?" Domandai, abbassando il cappuccio.
Non staccó gli occhi dal libro, ma la sua espressione si rabbuió. "Non sono affari tuoi."
"Scusa..."
"Piantala di scusarti."
Feci una breve pausa. "Sai dov'è Gabriel?"
"Credo in cucina."
"Grazie." mi alzai.
"Jason aspetta." Lei posó il manga e mi prese il mantello, tirandolo leggermente.
"Cosa vuoi sapere da Gabriel?"
Devo dirglielo?
"Delle informazioni sulle Bestie Speciali."
"E pensi che sará contento di parlare con te?" Mi chiese sarcastica.
"No. Ma devo sapere cosa diavolo succede in questo bosco. Ho bisogno di sapere." Risposi.
Mi lasció il mantello e mi avviai verso la cucina.
Lo trovai che stava preparando delle uova strapazzate. Appena misi piede in cucina giró la testa, guardandomi da oltre le spalle. Non aveva lo stuzzicadenti in bocca. Chiusi la porta.
"Ma guarda guarda, il nuovo Hunter che stava per essere ucciso da un piccolo SkinWalker. Che onore averti qui." Disse sarcastico mentre controllava le uova in padella.
"Ne sai qualcosa delle Bestie?" Chiesi ignorando il commento.
"Piú di quanto immagini."
"Puoi... Informarmi su questi Spiriti?"
Gabriel spense il fuoco e mi guardó di nuovo, ma stavolta girando anche il corpo verso di me.
"Perché dovrei?"
"Perché sono ormai parte del gruppo, e non voglio trovarmi in una situazione come quella in cui ero un'ora fa."
"Sai, di solito si impara con la pratica." Disse, avvicinandosi con passi lentissimi e calcolati.
"Potrei portarti nella tana degli SkinWalkers e buttarti dentro, magari impareresti come difenderti."
"Gabriel. Per favore..."
"Se ti porto un Wendigo in faccia magari riesci a prendere le misure delle sue corna."
"Gabriel..."
"Ho fatto tanta fatica per queste informazioni. Non le do al primo che viene." Era vicino a me di un metro e mezzo.
"Perché ti comporti cosí?" Chiesi iniziando a fare passi indietro.
"Perchè non mi piaci per niente." Rispose aspro. "Non mi piacciono quelli come te. Troppo gentili, grandi e alti. Possono essere i piú buoni, ma diventare anche il pericolo principale della situazione. Non si sa mai cosa gli passa per la testa." Mi bloccó sulla porta chiusa, chiudendomi con le braccia stese. Anche se era piú basso di me, sembrava pericoloso come una lince nervosa dopo aver perso la preda.
"In piú, che cosa vuoi da Lily? Sei uno che vuole l'harem di donne o uno che ha semplicemente preso una cotta per una bella ragazza?"
"Io non sono uno che voglio l'harem, e non mi sono preso una cotta per lei."
Risposi. "E se l'ultima fosse vera, cosa interesserebbe a te? Sei il suo fidanzato?"
Lui ridacchiò di gusto. "A me piacciono tutt'altro che le donne Jason."
"Non so se lei mi piace o no. Sai, la conosco da un paio d'ore."
"Non sai nemmeno tu cosa ti passa per la testa!" Mi serró la gola con una mano. "Senti una cosa Jason: per Lily sono come un fratello, anche se litighiamo spesso. Quindi, prova a farle del male e non sará ne Corvo ne una Bestia Speciale a finire le tua esistenza."
"Io non voglio farle del male! Non mi è mai passato nemmeno nell'anticamera del cervello di fare male a qualcuno qui."
Dissi con voce strozzata.
"Questo lo dici tu, ma nulla si dimostra senza fatti. In questo momento vorresti liberarti dalla mia presa, no Jason?" La sua mano si irrigidí sul mio pomo d'Adamo. "Non vuoi tirarmi un cazzotto per ció che sto facendo e per come ti sto trattando? Vuoi restare inerte?"
"Si. Non voglio farti del male."
"Ah no? Non dire cazzate e dammi un pugno! So che vuoi farlo Jason! Entrambi non ci piacciamo quindi che senso ha fare i santerellini ed evitarci a vicenda?"
Boccheggiai in cerca d'aria. "Io non voglio essere come te."
Di scatto mi lasció il collo. Mi portai le mani alla gola, nel punto dove la sua mano aveva premuto. Probabilmente era rosso.
Alzai lo sguardo e lo trovai che mi guardava con occhi sgranati. Non riuscivo a capire se era arrabbiato o semplicemente pensieroso.
"Cosa intendi?" Mi chiese.
"Non volevo intendere il modo in cui sei..." Feci una pausa recuperando il respiro. "Intendo che non voglio essere aggressivo come te. A me non piaci, ma non voglio fare a botte con te."
"Perché?"
"Perché non avrebbe senso."
Ci fu un silenzio riempito solo dai miei affanni. Dopo un po' il respiro ritornó fluente, ma sentivo ancora il segno delle sue dita sulla mia gola.
Sentii i passi di Gabriel dirigersi verso il fornello. Trasferii le sue uova strapazzate in un piatto, le saló, e silenziosamente cominció a mangiare. Quando finì il piatto, lo trasferí nel lavandino, per poi ritornare allo stesso posto di prima per bere un bicchiere d'acqua.
"Cosa vuoi sapere" mi chiese di spalle.
"Tutto sulle cinque Bestie. Tutto quello che sai." Risposi.
Si giró per metá, giocando ad agitare il bicchiere per vedere il movimento veloce dell'acqua. Dopo un po' alzó lo sguardo verso di me.
"Non posso dirti tutto quello che so, ma solo le basi. Ti va bene?"
"Benissimo."
"Chiedo ad Anagami se domani io e te possiamo andare a fare una passeggiata, cosí ti spiego tutto."
"Grazie." mormorai.
"Non ringraziarmi prima del previsto."

Panic Island: Escape or Die [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora