Rose e cuori

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"Sai, oggi sono andato alla Rocca dove noi guardavamo sempre l'oceano. La tua assenza si sente. Manchi a entrambi." Dissi sorridendo. "Se vuoi ti posso suonare una canzone con il liuto dopo."
Ero seduto su una sedia vicino al letto nella camera di Lily. Lei era distesa sul materasso con le coperte tirate fin sulla pancia e una benda a coprirle il petto. Aveva la maschera dell'ossigeno, e respirava normalmente, mentre i suoi bellissimi occhi erano chiusi. Sembrava in pace, tranquilla e felice.
"Mi dispiace, non ho potuto salvarti." Gli occhi diventarono lucidi. "Ma cercheró adesso. Te lo prometto Lily."
La porta si aprii, e Gabriel era sulla soglia. Aveva il suo completo con il mantello verde e mordicchiava uno stuzzicadenti.
"Vuoi venire a fare due passi con me?" Mi chiese.
"Va bene." Guardai Lily un'ultima volta, stringendole la mano piccola e curata.
"Tornerò." Mormorai, e andai verso la mia camera per vestirmi.
Dopo essermi messo il mio completo con il mantello celeste, io e Gabriel ci avviammo fuori dalla base.
"State attenti." Disse Kayl, mentre era in piedi in sala a fumarsi una sigaretta.
"Detto fatto." Rispose Gabry, facendo un cenno militare.
La luce del giorno fioco mi accecó. Da quando non uscivo dalla base? Forse dopo la tragedia... Anche Gabriel sembrava scosso.
Iniziammo a camminare, in silenzio.
"Ti ricordi la prima volta che abbiamo fatto questo sentiero?" Chiese lui dopo una decina di minuti.
"Sí, sembrava ieri... Dove mi avevi spiegato le caratteristiche degli SkinWalkers." Risposi sorridendo.
Lui mi guardó. "Jas.. per te sono un amico?"
Ricambiai lo sguardo. "Ovvio Gabriel! All'inizio ci odiavamo, è vero, ma alla fine ci siamo legati con tutte le folli esperienze che abbiamo passato." La mia espressione si rabbuió. "Perché per te non è cosí?"
"No, anche per me sei un amico, ma solo.. lo chiedevo perché.." sospiró. "Lo sai che mi piacciono i maschi, vero?"
"Sí, lo hai detto la prima volta che ci siamo incontrati."
"Ecco.. sto pensando sempre di piú al mio ragazzo.. sai ti ho raccontato di Noah, giusto?"
"Mi hai detto anche il suo numero di scarpe." Risposi.
"Ho sempre pensato che a Brasilia fosse morto.. ma se non fosse cosí?"
Mi fermai. "Wait. Tu mi stai dicendo che lo hai letteralmente visto annegare, e credi che sia vivo?"
"Ho visto la corrente che lo portava in profondità ma non se è riuscito a risalire. Io sento che è ancora vivo."
"Come fai a sentirlo?" Chiesi mentre prendevamo un sentiero piú intricato.
"Non lo so.. me lo sento dentro. È difficile da spiegare.."
"Ho capito." Risposi invece. "Ma io non so cosa potrei dirti. Anche se è una sensazione istintiva io non so come aiutarti. Navigare fino al Brasile lo escludo piuttosto."
"E poi ti pare che quello stronzo di Corvo ci lasci andar-"
Senza preavviso il terreno che ci divideva si crepó violentemente. Per lo sbalzo caddi all'indietro, mentre Gabry restó in equilibrio perfetto come una capra su una rupe di montagna.
"Stai bene?" Chiese.
"Tutto apposto." Risposi rialzandomi.
La crepa divenne piú profonda e dei rami viventi cominciarono a girarci intorno.
"Ma che caz-" un ramo prese la caviglia di Gabry e lo appese a un albero, mentre veniva arrotolato da altre braccia d'alberi come un insaccato. Poco dopo fu il mio turno.
"Zo." Finí lui. Sembravamo due salami appesi agli alberi.
"Non eravamo agli inizi di luglio? Non era a dicembre che Corvo doveva creare nuove Bestie?" Domandai furente.
"E io che ne so cosa gli passa per la testa a quello squilibrato!" Rispose urlando lui.
"Tranquilli non vi mangio. La carne umana mi fa schifo." Disse un'altra voce sconosciuta e femminile.
I rami ci girarono dalla parte opposta e la vidi; una donna mulatta adulta, con dei capelli corvini, ondulati e lunghissimi, avvolti in una coda alta e maestosa, campeggiata da delle rose e delle foglie a forma di cuore. Aveva gli occhi di un castano scurissimo e profondo, e ai lati aveva disegnati degli hennè simili a dei doodle di simboli amorosi e della natura, soprattutto rose e cuori.
Il naso era piccolo, le guance tonde e le labbra dai contorni rosei e rimpolpate da un gloss roseo e lucido. Anche agli angoli della bocca aveva degli hennè, ovvero dei rami con delle foglie a forma di cuore allungavano dagli angoli verso le guance con delle rose dettagliate. I tatuaggi sembravano quasi sciamanici.
Portava una lupetto nera e sbracciata, che mostrava le spalle anch'esse ricamate da hennè naturali e amorosi, che si allungavano verso le braccia per poi proseguire sulle mani e fino alle punte delle dita.
Aveva dei pantaloni della tuta rosa pastello e lunghi, che terminavano con degli stivali neri e alti ma sotto il pantalone, con un piccolo tacco. L'intero outfit ricordava i vestiti di Shein.
Aveva le mani in tasca con fare annoiato, mentre ci scrutava con i suoi occhi anch'essi annoiati.
"Chi siete?" Chiese indicandoci con il mento.
"Ma chi sei tu?! Ci leghi come dei prosciutti e ci chiedi chi siamo?" Sbraitó Gabry.
"Vuoi rimanere crudo o diventare cotto?" Replicó lei velocemente, sorridendo. "Chi. Siete?"
"Prima le donne." Risposi serio.
Sbuffó. "Mi chiamo Diabla e sarei la nuova 'Bestia Speciale' di The Raven. Spoiler: non ho nessunissima voglia di ammazzare qualcuno ne di ascoltare i suoi ordini, quindi faccio quello che mi pare. Voglio solo tornare all'Oltre Inferno e guardarmi i miei k-drama in pace." Disse parlando veloce.
"L'Oltre che?" Domandó Gabriel.
"Presentatevi e poi ve lo dico."
"Mi chiamo Jason Dwight e lui è Gabriel Fernandez. Facciamo parte di una resistenza contro Corvo." Dissi.
"Dirgli anche la mia taglia delle mutande giá che ci sei!" Ringhió Gab.
"Non la so la taglia delle tue mutande!"
"Ora basta deficienti!" Disse decisa lei. "Sento un'aura di feriti qui. Che cosa è successo?"
"Come fai a sentire se qualcuno è ferito?"
"È il mio 'potere'. Ok, è anche uccidere, ma le rose che faccio crescere oltre a ferire guariscono anche."
"Ah. E riusciresti a guarire delle persone dal coma?" Domandai.
"Non dal coma ma dalla loro ferita, malattia o infezione." Rispose lei alzando le spalle.
Io e Gabriel ci guardammo speranzosi.
"Senti, sei venuta qui solo per essere una spia di Corvo sotto una copertura alquanto originale o per sconfiggerlo?"
"Quel bastardo lo ridurrei in polpette dopo quello che ha fatto a me e alle persone che amavo." Ringhió.
"Vuoi unirti alla resistenza? Ci potresti essere d'aiuto." Proposi.
"Volete usarmi?"
"No, solo per aiutarti. Insomma abbiamo tutti lo stesso obbiettivo qui, escludendo le altre Bestie." Rispose Gabriel.
"Ma dobbiamo chiamare la nostra leader o non possiamo confermarti nulla." Aggiunsi.
Senza dircelo spezzó i rami che ci tenevano appesi ai rami e ci lasció cadere.
"Cazzo la testa!" Si lamentó Gab.
Ci alzammo intorpiditi.
"Chiamate la vostra leader, io vi aspetto qui." Disse lei, e noi partimmo correndo verso l'entrata della base.

Panic Island: Escape or Die [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora