Il mattino dopo eravamo tutti tesi. Gabriel era energetico, ma cercava di sopprimere l'ansia. Kayl era seria, come sempre. Abdul non si rendeva ancora conto che il giorno era arrivato. Lily peró non aveva perso il suo bellissimo sorriso.
Facendo una colazione veloce, preparammo tutto l'occorrente per il piano.
Ci ritrovammo alle dieci in punto davanti alla botola d'uscita della base.
Lily vestiva del suo mantello rosso vivo, dei suoi pantaloni, della sua maglia nera e dei suoi stivali dal tacco e dalla punta aguzza. Sotto il mantello aveva l'arco e dietro era legata la sua enorme ascia, pronta a essere sfoderata.
Gabriel portava il suo mantello verde chiaro senza cappuccio, con maglia e pantaloni bianco-giallognoli, e i suoi stivali verdi. Si era legato le mani con delle bende bianche, forse per estetica. Aveva l'arco sotto il mantello come Lily, e portava nel fodero della cintura il suo pugnale d'acciaio e dietro le spalle la faretra. Teneva una tanica di benzina in mano, e mordicchiava uno stuzzicadenti.
Kayl era vestita con il suo mantello viola profondo, con il cappuccio calato sul capo, e maglia, calzoncini e tasche color panna. Calzava ai piedi degli stivali a punta lunghi fino alle ginocchia. Portava dietro la schiena legato il suo poderoso martello di battaglia, e legata all'interno del mantello una balestra dal legno scuro. Non fumava.
Fu la prima volta che vidi Abdul con il mantello; lo aveva blu oltremare con cappuccio incluso, e maglia, pantaloni e tasche grigio perla. Aveva degli stivali grandi e alti fino all'inizio delle cosce, sempre blu, e legati alla cintura di cuoio i suoi guantoni di metallo. Anche lui aveva una balestra.
Io ero vestito con il mio solito completo (mantello azzurro, maglia e pantaloni color panna e stivali bassi e neri) ma avevo legato dietro la schiena il mio bastone-lancia, e invece di avere una balestra avevo un arco.
"Bisogno di frecce ragazzi?" Domandó Gabry.
"Siamo apposto." Rispose Abdul.
"Hunters, andiamo." Disse Kayl.
La leader aprii le botole e uscimmo dalla base.
Ci guidó correndo verso la collina degli SkinWalkers.
Arrivati al confine del bosco, ci fermammo.
"Abdul, trova un posto nascosto dove puoi prendere bene la mira. Io e Jason ti aiuteremo nel caso avessi bisogno. Lily e Gabriel, voi potete iniziare con il vostro compito." Disse Kayl, dando alla ragazza una collana di corda sottile con un fischietto di metallo. Lily se lo mise al collo, annuendo verso la leader in segno di rispetto.
"Che la fortuna vi assista, e che il vostro animo da Hunters sia coraggioso." Aggiunse, dando una pacca sulla spalla a entrambi. Poi fece un passo indietro mentre io e Abdul salutavamo i nostri compagni.
Gabriel venne verso di me, mentre Lily e Abdul parlavano.
Ci demmo la mano come per battere il cinque, e lui mi tiró verso di sé.
"Non ti azzardare a morire, o ti ammazzo io, chiaro Jas?" Mi sussurró all'orecchio, con un tono aggressivo.
Ridacchiai. "Anche tu, non morire." Mormorai.
Ci staccammo dall'abbraccio e ci guardammo seri. Mi diede una pacca sulla spalla sorridendo in modo strano. Era carico per fare un devasto. Ricambiai sorridendo in modo sincero.
Poi lui andó da Abdul, e io mi trovai davanti Lily.
"Non morire." Le dissi abbracciandola.
"Nemmeno tu fiorellino." Rispose.
Ci staccammo dal contatto e le diedi un bacio sulla fronte. Lei sorrise con le guance rosse e si alzó sulle punte per scompigliarmi i capelli.
Dopo di che loro partirono verso le entrate dei tunnel. Ci salutarono ancora una volta con cenno del mento, ed entrarono nel sottosuolo.
Abdul si mosse verso gli alberi a est, a qualche metro dal cerchio di massi. Si arrampicó su una quercia dalla chioma ricca di foglie, e si nascoste tra i rami e il verde. Tiró fuori la balestra, la posó sul ramo davanti a sè e la nascose abbassando piccoli rami. Si mise pronto a caricarla, e Kayl si spostó verso l'alberello vicino al cerchio di massi, per vedere se da quella prospettiva si poteva vedere il nascondiglio dell'uomo. La donna approvó la posizione da tutti i lati con il pollice alzato.
Aspettammo io e Kayl nascosti dietro un cespuglio il fischio per procedere al massacro.
"Nervoso?" Chiese lei mentre si accendeva una sigaretta.
"Un po''" Risposi.
Lei fece una smorfia contenta. "Lily mi ha parlato degli ultimi allenamenti. Sei migliorato parecchio."
"Lei è stata brava a insegnarmi tutto cosí in fretta. Non è merito mio."
Lei mi guardó. "Di cos'hai paura?"
"Che voi moriate. E che io muoia."
"Non succederà Jason. Non moriremo, e nemmeno tu. Non devi sopravvalutare te stesso o gli altri. Sei molto piú forte di quelli che credi."
Ci fu una pausa di qualche secondo.
"Kayl... Cosa intendevi la sera dell'assemblea con 'Stavolta non morirá nessuno?'." Chiesi cauto.
Fece un sospiro, guardando davanti a sè con aria autoritaria e drammatica.
"Devi sapere che io sono stata la prima a scappare dalla Fattoria e trovare il bunker che chiamiamo base. Lí avevo deciso di vivere e scappare da quest'isola, ma non potevo farlo da sola. Scoprendo che The Raven mi rimpiazzava, io avevo deciso di salvare le persone che si svegliavano nella Fattoria. Prima salvai Abdul, Lily, Gabriel e te. Ma prima di Lily c'era un altro ragazzo; si chiamava Mykonos. Veniva da Creta, in Grecia, e aveva dei capelli lunghissimi, lisci e dorati. Letteralmente meravigliosi. Li aveva lunghi fino oltre il ginocchio, e di solito si faceva la coda alta. Ma Mykonos era cieco; aveva perso la vista attaccato da un branco di lupi. Le sue iridi non avevano colore, e aveva delle cicatrici di tagli profondi sugli occhi. Ma comunque riusciva a orientarsi attraverso rumori e suoni; aveva sviluppato una specie di ultrasuoni. Era sempre stato molto solare, gentile ma voleva sempre dimostrare la sua forza.
Un giorno decisi che avremmo affrontato il Wendigo. Ma lui voleva farlo da solo, per mostrare il suo coraggio. Cosí la sera andó per stanarlo. Ma non tornó piú. Lo trovammo giorni dopo, con la Bestia che lo stava ancora divorando."
Gli occhi le si inumidirono mentre i ricordi le prendevano la vista.
"Era stato un grande Hunter, coraggioso piú che mai, ma soprattutto un grande amico per me e per tutti."
"Mi dispiace." Dissi dispiaciuto.
"Non fa niente. Mi ha fatto piacere parlarne." Mi guardó. "Lui ora è in pace. È morto con onore."
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Panic Island: Escape or Die [IN REVISIONE]
Mistério / SuspenseJason Dwight è un ragazzo d'origine statunitense che vive a Oslo, scappato da una famiglia tossica. Dopo la morte dell'amico Daven avvenuta letteralmente davanti ai suoi occhi, Jas decide di fare una vacanza per riprendersi dallo shock. Ma nella pic...