- Jason Dwight
Abdul aveva acceso una torcia che avevamo preso velocemente alla base, per poi accenderla e levarla al cielo.
Erano passati cinque minuti da quando il fuoco aveva cominciato a divampare.
Se qualcuno le hanno fatto del male, e anche a Gabry, io li ammazzo.
Kayl era di fianco ad Abdul, lui con ancora la torcia ardente alzata, mentre Diabla si era appoggiata a un albero e io ero seduto per terra vicino a lei. Di fianco a noi c'era la Fattoria.
Speravo che nessuno gli avesse fatto del male, a entrambi. Non volevo che soffrissero ancora.
Quando la fiamma divenne piú piccola, Abdul l'abbassó per spegnerla con una soffiata decisa. Fu subito dopo che arrivarono.
Erano quattro, due sugli alberi e due sul terreno. Portavano completi provvisti di mantelli simili se non uguali ai nostri, ma con colori e caratteristiche diverse.
Erano tutti armati, e quelli sui rami ci puntavano addosso lame o frecce, mentre i due a terra avanzavano tranquilli, il secondo leggermente dietro al primo con una katana sfoderata ma non in posizione di difesa.
Tutti nascondevano le facce con delle strane maschere a forma di volto di corvo, fatte di argento puro.
"È un piacere conoscervi!" Esclamó la donna a terra, davanti a tutti. Dal cappuccio bianco cadevano ciocche ondulate e bionde.
"È bello sapere che non siamo soli in queste isole infernali."
Tutti ci armammo in un micro secondo; io sfoderai il bastone-lancia, Diabla si armó di tre coltelli per mano, lisci e con un filo formidabile. Abdul sfiló i guantoni-artigli di metallo e si preparó i pugni. Kayl si mise in posizione con il suo enorme martello.
"Ah, non siete molto accoglienti." Commentó la donna.
"Chi siete?" Chiese Kayl, quasi sibilando.
"Scusate, non ci siamo presentati, che sbadata." Rise scherzosa e si tolse la maschera d'argento.
Il suo volto aveva tratti d'adulto, ma i trentann'anni non li avrebbe mai raggiunti. Aveva gli occhi color blu cobalto profondo, coronati da ciglia lisce e lunghe. Sul naso piccolo e sulle guance c'era un cenno di lentiggini, ma erano poche e bionde. Le labbra sottili erano stese in un sorriso sincero. Non aveva cicatrici.
Appena la donna si tolse la maschera, la seguirono tutti a ruota.
Il ragazzo di fianco a lei aveva i capelli biondi e lisci, uguali a quelli della donna insieme alla sua pelle chiara. Ma aveva gli occhi con i colori della terra; erano blu oceano, ma la pupilla era contornata da un verde chiaro e pigmentato. Aveva gli zigomi alti e la mascella scolpita, e una piccola cicatrice su quella inferiore destra. Il suo corpo era di notevoli dimensioni; aveva delle spalle enormi, delle braccia gigantesche e delle gambe possenti.
I due sugl'alberi non li vidi bene, ma uno aveva la pelle mulatta scura, e i capelli ricci e nerissimi. L'altro era probabilmente russo, per gli zigomi alti, i tratti forti e scolpiti e la palle chiara. I suoi capelli erano castani ma quasi biondi e poco ondulati.
"Mi chiamo Ashley Rover. Sono leader della resistenza contro il sistema del MezzoFerno e di tutto ció che ne è collegato. Lui è mio fratello minore Aron, gli altri sono Noah e Igor." Disse. "Nadia, vieni fuori con i due."
Una donna uscii da dietro di alberi con Lily e Gabriel legati ai polsi con delle corde. La donna era alta, con dei muscoli grandi e potenti sia nelle braccia sia nelle gambe. Aveva i capelli color mora, la pelle rossa e lucente e gli occhi color castagna. Li slegó e lasció andare i due.
Lily corse subito da me, mi si lanció addosso come un leone. Stavo morendo dalla gioia.
Iniziai a piroettere, facendole muovere i capelli.
"Sei viva." Le sussurrai. "Ti hanno fatto qualcosa?"
"Niente, stai tranquillo." Rispose, e senza curarci di nessuno ci baciammo.
Ci staccammo solo quando ci fu un silenzio tale che restammo confusi.
Tutti ci guardavano basiti (soprattutto Kayl), Gabry ridacchiava e Ashley lanció un fischio ammirato.
"Ora capisco perché non rispondervi, avevi il ragazzo!" Disse sorridendo, poi guardó la nostra leader. "Tu non lo sapevi?" Le chiese, indicandola.
"Ci siamo fidanzati tre giorni fa." Rispondemmo io e Lily.
"Ah." Commentó lei. "Be', da quanto ho capito voi siete un'altra resistenza, quindi è un piacere conoscervi."
Kayl abbassó di poco il martello, diffidente. "Come facciamo a sapere che non state con The Raven?"
Ashley sbuffó. "Perché avremmo dovuto ridarvi i due? E poi, chi sono i deficienti che starebbero con un sistema che sta mandando l'umanitá in rovina?"
Kayl abbassó totalmente il martello, ritirandolo, convinta dalla risposta.
"Noi siamo gli Hunters. Io sono la leader del gruppo, Kayl Anagami, e loro sono Abdul, Jason, Lily, Gabriel e Diabla." Spiegó la capo.
Ashley si spostó, guardando la Bestia Speciale ritirare i coltelli. "Tu sei una Bestia Speciale?"
"Sto con voi." Rispose secca. "Potete fidarvi."
"Al cento per cento." Dichiaró Lily, ancora tra le mie braccia.
"Tanto giá altre Bestie Speciali collaborano con noi." Disse Ashley.
"Che?"
"Vi spiegheremo piú tardi. Volete venire con noi sull'altra Island? Il motoscafo è abbastanza grande da sostenere tutti noi."
Diabla si avvicinó a Kayl. "Io mi fiderei. Le Bestie Speciali sulla seconda Island sono molto piú deboli di me. Se ci tradiscono, li ammazzo." Sussurró.
Kayl annuí, convinta. "Veniamo con voi. Ma dobbiamo caricare i nostri averi."
"Il motoscafo è grande, e avete tutto il tempo." Rispose Ashley.
"Dov'è il motoscafo?"
"Vi mostriamo la strada." Cominció a camminare, mentre i Igor e Noah scendevano dagli alberi.
Kayl e Ashley erano in testa al gruppo, subito dietro Aron e Abdul, poi tutti gli altri.
Quando Noah si affiancó a Gabriel si scambiarono un paio di occhiate sorprese, ma non si dissero nulla.
Continuammo fino a che non arrivammo alla parte sud-ovest dell'isola; il semplice me grande motoscafo era parcheggiato sotto la costa frastagliata, e una scala a pioli era piazzata sul muro di terra.
Ashley guardó Kayl. "Potete scaricare dentro le cose. Noi vi aiutiamo volentieri. Come avevi detto che vi chiamate?"
"Hunters. Voi?"
"Silvers."
Kayl annuí piano, e cominciammo ad andare alla base per traslocare.
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Panic Island: Escape or Die [IN REVISIONE]
Mystery / ThrillerJason Dwight è un ragazzo d'origine statunitense che vive a Oslo, scappato da una famiglia tossica. Dopo la morte dell'amico Daven avvenuta letteralmente davanti ai suoi occhi, Jas decide di fare una vacanza per riprendersi dallo shock. Ma nella pic...