Il giorno dopo eravamo tutti pronti per andare alla Fattoria. Avevamo un po' paura d'incontrare The Raven, ma non sapevamo se ci avrebbe attaccati.
"Secondo me non lo fará. La prova della Panic Island sta soprattutto nella Fattoria. L'obbiettivo è proprio riuscire a scappare con il motoscafo, che dovrebbe andare in autonomia verso il MezzoFerno, ma se noi riusciamo a creare un volante il problema è risolto." Aveva detto Diabla.
Al confine della recinzione bianca anche Kayl esitó. Alla fine scavalcó il recinto con un volto di pura concentrazione e determinazione di marmo. Tutti la seguiamo a ruota: Lily la saltó, io la scavalcai, Gabriel fece un backflip, Abdul saltelló e Diabla creó un sentiero di rovi di rose che fungeva da ponte sopra i paletti.
"Potevi anche saltarla." Aveva detto Gabry sbuffando.
"Mi si rovina il mantello." Aveva risposto lei, toccandosi i capelli neri dai riflessi mori.
All'interno tutti ci demmo da fare: Abdul, Kayl e io coltivavamo, davamo le monete a Lily che otteneva gli oggetti che ci servivano dettati da Kayl. Gabriel e Diabla facevano palo; il primo a destra, la seconda a sinistra.
"Te ti fidi di quella Diabla lí?" Mi chiese Gabry, con braccia incrociate e indicando la donna con il mento e un volto insicuro.
"Non totalmente, ma comunque ci ha aiutati e lo sta facendo anche ora." Risposi.
"E se fosse tutta una copertura?"
"E per cosa?"
"Per The Raven. Lo ha fatto apposta per avere la nostra fiducia."
La guardai mentre scrutava la foresta da sopra la sua alta poltrona di rose e rovi.
"Secondo me nasconde qualcosa."
"Secondo me vuole solo aiutarci per i suoi scopi." Risposi. "Tiene a qualcuno e vuole ritornare da lui."
"E a chi vuoi che tenga?" Domandó.
Mi avvicinai di piú a lui, coltivando. "Ti ricordi quando aveva detto che aveva ucciso il marito?"
"Sí, eh?"
"Era sposata. Magari avrá avuto dei figli."
"E dici che vuole ritornare da loro?"
"È solo una mia teoria." Risposi, chiudendo la conversazione.
Passarono due giorni. Continuammo i lavori, staccando la sera e tornando alla base. Avevamo ricevuto i primi tre ingranaggi, mancava solo l'ultimo.
I momenti erano passati solo in compagnia del Wendigo e dell' Happy/Sad Clown. Lily aveva preso il primo quando per sbaglio aveva toccato Abdul, portandolo lontano. Mi ero impanicato come un idiota, pensando che la mia ragazza non riuscisse a seminarlo. Si era svegliata solo da qualche giorno, nemmeno, e giorni prima aveva male le gambe. Fui felice di vederla tornare, senza un graffio e solo un po' ansimante. L'avevo baciata, ma nessuno aveva visto. Non avrei mai piú sottovalutato le sue capacità.
Corvo non si era fatto vedere. Diabla qualche volta aveva colto la sua aura (era diventata una radar vivente di tutto ció che considerava ferito o malato) vicina, ma erano stati falsi allarmi fortunatamente.
"Come fai a vederli?" Le avevo chiesto.
"Ne sento l'aura. Il mio potere principale è quello di percepire un vivente dolorante e di finirlo. È questo che mi ha fatto The Raven." Aveva risposto.
"Le Bestie e Corvo soffrono?"
"Eccome. Credi che il Wendigo sia felice di vivere in una pelliccia troppo stretta, poter uscire solo toccando un essere umano e dopo i suoi minuti di libertá sono basati solo all'uccidere qualcuno?"
Il mattino del terzo giorno ci avviammo alla Fattoria. Al limite della recinzione Diabla abbassó il cappuccio guardando verso l'alto, attenta come una predatrice che studiava il cielo, sperando di non trovare un predatore piú feroce di lei.
"Nascondetevi nei cespugli." Sussurró.
Obbedimmo, lei inclusa, e subito dopo vidi un corvo imperiale volare sopra gli alberi e la Fattoria, con calma e noncuranza, mentre teneva tra il becco possente un ramoscello smilzo. Planó verso il prato colmo di cinque orti, e posó con precisione il ramo vicino al pozzo, mentre era in volo. Poi prese quota senza difficoltá, andando via battendo le sue poderose ali nere.
Dopo qualche minuto uscimmo allo scoperto per continuare a lavorare.
Tutto continuó tranquillo e imperterrito, fino a che Lily non mostró fiera l'ultimo ingranaggio che serviva per fare funzionare il motoscafo.
Tutti eravamo felici, e sorridendo parlavamo dalla gioia, senza urlare. Gabry fischió ammirato.
"Non hai detto a nessuno che sto con Lily." Gli sussurrai.
"Sono felice che state insieme, ma trattala male e io ti smonto come un mobile dell'Ikea." Rispose.
"Ora possiamo prenderci una pausa Hunters." Dichiaró Kayl.
"Ma qualcuno deve stare comunque di guardia."
"Io mi offro volontaria!" Disse Lily.
"Anch'io!" E Gabry alzó la mano, guardandomi di lato.
"Va bene. Ma se siete stanchi unitevi a noi senza problemi." Disse Kayl, e indicó dove ci saremmo riposati: sotto degli alberi, al di fuori della Fattoria.
Passarono ore, e non si udii nulla di strano. Non vedevamo Gabry e Lily, ma loro potevano vederci.
Quando cominció a calare la sera Kayl s'innervosí.
"Ho un brutto presentimento."
"Vado a controllare." Disse Abdul, alzandosi. Uscii dai cespugli che ci circondavano e andó verso la Fattoria.
Passarono alcuni minuti. Kayl finí la sigaretta, buttando il mozzicone spento e incenerito.
Poco dopo si sentii il respiro pesante e disperato di Abdul. Le foglie si mossero, e lui uscii dai cespugli, sudante e affannato. Ci alzammo tutti.
"Abdul? Che succede?" Chiese Kayl preoccupata, con una mano sulla sua spalla.
L'uomo alzó lo sguardo, ancora con il respiro pesante.
"Lily e Gabriel..." Disse, prendendosi una pausa per recuperare il respiro.
"Sono scomparsi."
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Panic Island: Escape or Die [IN REVISIONE]
Mystery / ThrillerJason Dwight è un ragazzo d'origine statunitense che vive a Oslo, scappato da una famiglia tossica. Dopo la morte dell'amico Daven avvenuta letteralmente davanti ai suoi occhi, Jas decide di fare una vacanza per riprendersi dallo shock. Ma nella pic...