Il messaggio

0 0 0
                                    

Mi alzai preso dal panico e dall'ansia, e senza dire niente, scavalcai i cespugli e andai verso la Fattoria.
"Jason!" Mi urló dietro Kayl, ma la sentii appena.
Arrivato sul posto c'erano solo delle tracce di terra esposta, scavata, dove prima c'erano i due ragazzi.
Ho cantato vittoria troppo presto.
Corsi per la zona circostante, mentre i miei compagni mi inseguivano e controllavano anche loro. Diabla mi prese le braccia con dei rovi di rose fiorite, legandomele dietro la schiena. Mi fasció le gambe e mi si piazzó davanti.
"Usa la testa scemo! Li cercheremo insieme e li troveremo, ma se tu ti vai ad ammazzare non possiamo fare granchè." Disse.
Arrivarono Kayl e Abdul, mentre lei ritirava i rami spinosi.
"Dividiamoci: Jason vai a ovest, Abdul a est, Diabla a sud e io a nord. Ci troviamo qua tra un quarto d'ora. Non fate cazzate e state attenti." Disse Kayl, e partí verso la sua direzione.
Andai verso ovest con un macigno d'ansia e preoccupazione nel petto.
Non deve succedere niente di male. Sono la mia ragazza e il mio migliore amico, Cristo!
La chiamai in giro, e anche lui. Nessuna risposta.
Il battito del cuore stava accelerando. Pensavo fosse capitato loro qualcosa di terribile.
Corsi tra gli alberi e mi fermai, colto una mancata d'aria.
Perchè deve sempre tutto andare storto?
Mi appoggiai con la schiena contro un tronco, cercando di prendere aria.
Abbassai il cappuccio e piegai le ginocchia per sedermi, ma sentí un rumore familiare.
Carta?
Mi girai, e attaccato al legno con un chiodo c'era un foglio. Ma non era vuoto.
Lo staccai dal chiodo e lo avvicinai al volto per leggere il messaggio.
"Se li volete riavere, bruciate una torcia nella zona della casa di legno con gli orti quando secondo voi sará piú opportuno." Sussurrai, leggendo.
È The Raven? O sono degli umani? Non importa, devo dirlo a Kayl.
Ricorsi verso il punto di ritrovo, vedendo i miei compagni discutere.
"Giusto in tempo Jason. Trovato qualcosa?" Chiese Kayl.
Le porsi il foglio. "Questo."
Con violenza lo prese e lo lesse, passandolo poi ad Abdul. Accese una sigaretta.
"Chiunque sia ci vuole ricattare." Disse decisa Diabla, dopo che anche lei aveva letto il messaggio.
"Forse è The Raven che li ha presi?" Domandó Abdul.
"Non è da escludere, ma non avrebbe motivo di farlo. Siamo qui per una prova, ci deve lasciare muovere da sole come pedine sugli scacchi." Disse Kayl.
"Forse li ha presi proprio per questo. Ha capito il piano." Rispose Diabla.
"Ma che senso avrebbe? Pensa che se andremo al MezzoFerno non riusciremo nemmeno a sbarcare. Ci sottovaluta parecchio."
"Per me sono umani. Cosa vorrebbe sennó The Raven da noi? E perché se ci vuole dimezzare vuole un riscatto? Forse sono altre persone che vogliono scappare." Dissi.
"Quindi tu pensi... Che qua abitino altre persone e Kayl che ci vive qui da sei anni non le abbia viste?" Domandó Diabla.
"Jason, ti posso giurare che ho analizzato ogni angolo di quest'isola." Rispose la leader. "E in sei anni qualcuno di noi avrebbe visto quest'altri uomini."
"A meno che uno di voi è un traditore, c'è solo un'altra teoria." Tutti guardammo Diabla in attesa di una risposta. "Questi vengono dall'altra Panico Island."
"E che prove abbiamo?" Chiesi.
"Il motoscafo che avevamo visto io, te e Gabriel... Magari loro non erano sperduti marinai o spiriti del MezzoFerno... Magari erano gli altri che hanno scoperto l'esistenza della prima Island e stavano cercando un posto nascosto dove attraccare."
"E cosa vorrebbero fare qui?" Chiese Abdul.
"A questo non so risponderti. Non conosco la seconda Panic Island, so solo che il territorio e il sistema di Bestie Speciali è simile, se non uguale." Rispose la donna.
"Quindi cosa dovremmo fare?" Domandai.
Kayl fece un tiro profondo e sospiró fumo. "Non possiamo fare altro che accendere la torcia."
"Quando?"
Lei mi guardó seria e determinata. "Adesso."

Panic Island: Escape or Die [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora