Appena Gabriel e Lily erano entrati nell'alveare degli SkinWalkers, Kayl aveva fatto partire un timer. Lo aveva infilato in tasca e avevamo aspettato, per poi parlare un po'.
Si sentii un fischio provenire da sottoterra. Kayl si alzó e guardó il timer; erano passati due minuti e mezzo.
In cosí poco tempo... Sono fantastici quei due.
Io e Kayl attraversammo i tunnel, guidati dal suono dei violini stonati e dall'odore del fumo.
Quando iniziammo a sentire delle fisarmoniche ci ritrovammo nella galleria principale, con le Bestie che si guardavano attorno stordite dal fischietto.
Non gli piacciono i rumori forti.
Dall'altro lato della galleria trovammo i due ragazzi; Lily che soffiava nel fischietto con l'ascia sguainata, Gabriel che teneva in mano la tanica di benzina vuota e il pugnale.
Quando i due ci videro, la ragazza sorrise contenta per la nostra presenza e il ragazzo fece un ghigno malefico; Gabriel era pronto a fare un macello, e sembrava anche felice di aver bruciato l'alveare madre. Quando si trattava di morte e devasti, lui era il primo a sembrare uno psicopatico. Forse lo era.
Con un urlo di battaglia causato da Kayl, ci lanciammo sulle Bestie ancora confuse.
Lily ruppe in due il cranio di uno SkinWalker, Gabriel ne sventró uno con il pugnale dal collo al bacino; Kayl massacró le ossa con il martello di tre mostri, io rompevo le articolazioni alle Bestie che mi trovavo piú vicino.
Gli SkinWalkers sembravano un'orda infinita di mostri bianchi striati di rosso, ma i primi non contrattaccavano, ancora storditi dal fischio di Lily.
Quando gli ultimi cominciarono a svegliarsi, la ragazza soffió di nuovo nel fischietto; le Bestie tremarono, e finimmo di massacrarle.
Dopo ció gli SkinWalkers erano uno spettacolo di disgrazia; crani spaccati, schiene lacerate, articolazioni morte.
Gabriel ci lanció delle torce spente; io e Kayl le prendemmo prontamente, insieme agli acciarini che avevamo in tasca.
Accesi la mia torcia, e divampó un fuoco vivo e aggressivo; il panno legato al bastone era imbevuto di benzina.
Quando tutte e quattro le torce furono accese, le lanciammo nel mucchio di SkinWalkers feriti. L'incendio diivampó in pochi secondi, e uscimmo di corsa dai tunnel coprendoci le bocche con i mantelli.
Kayl prese il timer dalla tasca; ci avevamo messo tre minuti per compiere il devasto.
Cosí poco tempo?
Fuori l'aria era fresca, e tutti fummo presi dalla tosse, tranne Kayl.
"Andate a nascondervi e preparate archi e balestre." Ordinó la leader.
Lily si nascose nel cespuglio dove eravamo prima io e Kayl; Gabriel su un'albero a nord dal gruppo di massi; Kayl a ovest e io a sud, su una quercia vicino al cespuglio di Lily.
Sta succedendo tutto troppo in fretta...
Aspettammo minuti interi. Cercavo di trattenere l'ansia, ma avevo come delle morse di coccodrillo attanagliate alle tempie.
Sta andando tutto troppo bene...
Dopo parecchi minuti, ecco che si udii un battito d'ali poderoso da sopra gli alberi. Una figura nera mi sorpassó la testa, e voló fino all'alberello vicino al cerchio di massi, sul ramo ben in vista. Le sue piume piú nere dell'inchiostro e i suoi occhi verde scuro erano riconoscibili tra mille corvi; era lui. The Raven.
Maestoso, affascinante, fiero. Erano questi i suoi aggettivi principali.
Era appollaiato sul ramo come un re su un trono d'oro, il petto grande, il piumaggio lucido, il becco grigio e liscio.
"Ma dove cazzo siete animali!" Gracchió con la sua voce seducente. "Solo io posso fare ritardo su quest'isola!"
Aspettó un paio di secondi, con l'aria impaziente e frustrata. Alzó gli occhi al cielo e scese dal ramo planando elegantemente. Si incamminó deciso verso l'entrata di un tunnel, ma ritornó subito su, senza nemmeno il tempo di un respiro.
Si sedette e si guardó intorno.
Abdul scoccó la freccia.
Subito dopo Lily, Gabriel, Kayl e io.
Guardammo l'avversario, tranquillo e comodamente seduto sul ramo. Le frecce si erano fermate poco dopo che lo toccassero, come se una barriera invisibile lo separasse da tutto.
Non è possibile...
Abdul scoccó la freccia infuocata, ed essa si fermó a un palmo dalla creatura nera, quasi irritata dalla sesta freccia.
"Kayl, potevi almeno farne solo cinque. Ok che sei è numero pari, ma almeno un multiplo di cinque." Disse lui sbuffando.
"Pensavate che sarei cascato al vostro piano? Siete stupidi voi umani. Per questo dovete morire e diventare Spiriti, cosí vi cresce il cervello." Si alzó sul ramo.
"Il trucco del raddoppiamento degli SkinWalkers e il legame con il sosia l'ho fatto apposta sai? Sapevo che Dwight mi era scappato di mano per causa vostra e che sarebbe andato in giro come un cagnolino tenuto al guinzaglio da voi. Sapevo che qualcuno stava guardando la riunione in compagnia del ragazzo. In realtà, non esisteva nessuno sosia. Ne ho bruciati due identici per farvi credere che ci fosse un sosia, ma in realtá era tutta una messa in scena." Interruppe il discorso per ridere di gusto. "Quando Gabriel ha disintegrato lo SkinWalker che lo inseguiva, lo ha fatto solo con uno. Peró siete stati bravi ad averli bruciati tutti, ora dovró aspettare la fine dell'anno per cercare un mio nuovo servo. Ah, che palle." Aggiunse con una smorfia.
"Ma comunque ora tu e Dwight ritornerete da me. Ma prima, quelli che mi hanno sparato le frecce per primi devono pagare. Per ogni vittoria ci deve essere sempre una tragedia, cara Anagami. Amat e Murray, preparatevi a crepare."
No...
Le loro frecce si girarono verso i due, per poi fiondarsi ad alta velocitá sugli Hunters.
Abdul fu colpito al collo e cadde dall'albero come un manichino. Si udii un 'No!' da Gabriel che correva a prenderlo mentre cadeva.
Quando mi girai verso Lily fu troppo tardi; la freccia le trafisse la parte alta-destra del petto, e lei cadde all'indietro per l'impatto.
Mi lanciai dall'albero con gli occhi lucidi, un mal di testa insopportabile e il cuore a pezzi.
Lei era a terra, sanguinava dalla bocca e dalla ferita, aveva gli occhi aperti, brillanti.
"Lily... Lily!" Urlai.
La preso in braccio da seduto non sapendo cosa fare.
"Jas.." mormoró, passando una sua mano piccola e fredda tra i miei capelli.
"Non lasciarmi, ti prego non lasciarmi..." Mormorai con le lacrime che si facevano strada sulle mie guance.
"Va tutto bene fiorellino.." sussurró sorridendo.
Le lacrime si erano trasformate in due cascate d'acqua salata.
"Ti prego..."
Lei chiuse gli occhi e rimase immobile. Urlai disperato con tutte le mie forze.
Piansi su di lei.
No... Non pure tu... Prima Daven, che era come un fratello per me... E adesso tu... No... Non riesco a sopportarlo...
Appoggiai la testa sulla sua pancia, continuando a piangere. Il dolore mi attanagliava il cuore, non riuscivo piú a respirare.
Non ho saputo proteggere anche te. Scusa. Scusa... Scusa...
Poi mi accorsi di una cosa.
La pancia... Si muove?
Alzai la testa e vidi la maglietta che si alzava e si abbassava, insieme al suo petto.
È viva... È viva... È viva!
Era solo svenuta. O forse era in coma.
Cosa devo fare?
Sentii un urlo furente provenire dalla collina. Kayl si era lanciata con il martello addosso a Corvo. Lo stava per prendere, quando lui voló via a una velocitá sovrannaturale. Il martello colpii il ramo, spaccandolo.
Kayl sospiró affannata.
"Bastardo! La pagherai per questo! Te, la tua faccia da strafottente e il tuo culo piumato! Vai all'inferno!" Urló furente, mentre i suoi occhi diventavano lucidi.
Gabriel corse verso di lei trasportando Abdul in spalla. Aveva gli occhi umidi e le guance solcate dalle lacrime.
"Andiamo alla base." Disse con voce spezzata la leader.
Mi avvicinai con Lily tra le braccia.
Le sue labbra tremarono.
"Mi dispiace ragazzi... Mi dispiace..." Sussurró, e si mise una mano sulla bocca, artigliandola, mentre le gambe le tremavano.
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Panic Island: Escape or Die [IN REVISIONE]
Mystery / ThrillerJason Dwight è un ragazzo d'origine statunitense che vive a Oslo, scappato da una famiglia tossica. Dopo la morte dell'amico Daven avvenuta letteralmente davanti ai suoi occhi, Jas decide di fare una vacanza per riprendersi dallo shock. Ma nella pic...