Capitolo 26

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Damon

Mi passo la mano sul viso con fare nervoso. «Damon, che succede?» La voce di Dana mi riporta con i pensieri alla realtà. Non posso credere che sia successo davvero, non posso crederci! Non sarebbe dovuta venire!

«Perché era qui?» Sbotto. Sono arrabbiato, non con Dory e nemmeno con Dana, ma con me stesso. Dannazione!

«Lei ha detto che era venuta per voi, poi... Ho capito che non sapeva di tua madre, così le ho detto di aspettare il tuo ritorno.»

«Cazzo!» Mi sento completamente fuori di me. Soffoco un grido portandomi le mani sul viso.

«Tesoro, che succede? Chi era quella ragazza?» La dolcezza di questa donna è disarmante, mi si avvicina e il suo tocco sul mio viso mi fa sospirare.

«Dory è... Lei è la mia ragazza. Io... Dannazione! Ho combinato un disastro, l'ho ferita e mi sento... Mi sento uno schifo.»

Dana mi afferra per le spalle e mi abbraccia, come farebbe mia madre se fosse lucida, se fosse con me. «Calmati, piccolo, shhh!»

«Lei non doveva... Non doveva venire qui... Io... Ho paura.»

Mi accarezza la schiena con fare materno e mi lascio andare al suo tocco dolce e comprensivo. «Perché non le hai detto di tua madre?»

«Cosa dovrei dirle? Che ha l'Alzheimer e che è molto probabile che mi possa ammalare anche io? Lei ha sofferto già troppo nella sua vita per meritare un futuro con un uomo malato.»

Mi guarda commossa e allo stesso tempo preoccupata. «Non è sicuro al cento percento che in futuro anche tu possa soffrirne.»

«Lo so, ma quella, seppur piccola, probabilità...» Un sospiro lascia le mie labbra e gli occhi si velano di lacrime. «Non posso lasciare che questo peso gravi su di lei.»

«Tesoro, hai ventotto anni, sei giovane, avrai una lunga vita e, semmai dovessi ammalarti, i primi sintomi si presenteranno tra non meno di quarant'anni. Perché privarti della gioia di amare ed essere amati da qualcuno, per qualcosa che succederà tra molti anni? Sempre se dovesse accadere.»

Tiro con il naso. «Ho paura, Dana.» Una lacrima mi solca il viso e lei la asciuga con dolcezza.

«Che succede? Dov'è Dory? Mi sembrava di aver sentito la sua voce.» Mia madre ci raggiunge e quando mi vede piangere mi si avvicina e mi accarezza i capelli. «Tesoro, che succede?»

«Niente, mamma, va tutto bene, non preoccuparti», mento.
«Sei un pessimo bugiardo. Dory è...» Si guarda attorno. «Dov'è?»
«Lei... Lei è andata via.»
«Perché?» Corruga la fronte, ma le basta guardarmi negli occhi per capire. «Non le hai detto di me?»
«Io...Non è per te, è per lei...»

Sospira e mi bacia il dorso di una mano. «Tesoro, quella ragazza ti ama e tu ami lei, te lo si legge in faccia. Privarvi del vostro amore è davvero quello che vuoi?» Scuoto la testa. «Lascia che sia lei a scegliere, dille la verità e se non vorrà vivere la vita con te, lo dirà, ma è una scelta che spetta a lei, non a te.»

«Credo di aver paura che lei possa non volermi dopo...»
Lei ride. «In tal caso vorrà dire che non era la persona giusta.»
«Ma io voglio che lo sia.»
«Sei molto confuso, tesoro.» Ridacchia e mi accarezza una guancia. «Va' da lei.»
«Sono felice che tu stia meglio adesso, avevo bisogno di queste tue parole. Sei sempre saggia.»
«Per te ci sarò sempre.» Mi bacia la fronte.
«Dory ti ha portato la torta.»
«Che ragazza dolce, merito una nuora così.» Mi fa un occhiolino.
«Tu meriti il sole e la luna insieme giorno e notte.»

«Tu meriti tutte le stelle del firmamento, figlio mio, ma quella ragazza è l'astro più luminoso, capace di illuminare l'oscurità che ti circonda.»

«Sì, lo è.» Mi mordo il labbro e ripensando a come l'ho trattata mi sento un tale stronzo. «Vado da lei, devo dirle che mi dispiace.»

Come il cielo sopra di noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora