Capitolo 35

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Damon

Finalmente tutto è tornato al suo posto, o quasi. Lei è accanto a me, nonostante tutto, sono certo che insieme supereremo ogni difficoltà e non lascerò che qualcosa o qualcuno ci allontani. Io la amo e lei ama me. Il futuro non sarà semplice, ma dopo tanto tempo, desidero vivere di ricordi che anche se dovessero perdersi nel mio cuore vivranno per sempre.

La guardo mentre è sul palco, sfila davanti tutti i presenti e afferra il suo diploma con l'orgoglio, la forza e la temerarietà che porta dentro di sé giorno dopo giorno.

In questi mesi l'ho vista crescere tanto ed è diventata una donna più consapevole dei propri sentimenti. Non si vergogna delle lacrime e delle sue debolezze, nonostante abbia la tendenza a scappare per paura di ciò che possa accadere, so che su di lei potrò contare sempre. Lei che ha accettato la malattia di mia madre e quella che potrebbe diventare anche la mia, lei che mi ha regalato e continuerà a donarmi ricordi felici che porterò con me scritti sul mio diario per le giornate buie e impressi nel mio cuore. Lei è la mia luce, il mio faro nell'oscurità che mi indica la terra ferma su cui approdare e trovare riparo.

Orgogliosa della sua vita, del suo percorso scolastico, avanza verso di noi felice del traguardo raggiunto. Si lancia tra le braccia prima di sua madre e poi le mie. Il padre resta in disparte e la osserva. Non ho avuto modo di affrontarlo, sinceramente non voglio lasciargli né spazio né modo di intromettersi nella nostra vita. Avrei potuto dirgliene quattro, parlargli da uomo a uomo, ma dopo tutto ciò che ha fatto alla donna che amo, merita solo la mia indifferenza. Il tempo gli mostrerà tutto ciò che ha perso e che non potrà riavere indietro.

«Siamo così fieri di te!», esclama Ariel.

«Grazie, sono così felice e... Non riesco a trovare nemmeno le parole.» Sorride emozionata.

«L'ultima estate prima di Yale», si intromette Jonathan, e la sua voce mi irrita come poche.

«Papà», borbotta lei tra i denti, sappiamo qual è il suo intento, ma non ci lasceremo scalfire dalle sue insinuazioni fuori luogo.

«Sì e se la godrà alla grande. Andremo tutti insieme a Los Angeles», annuncio.

«Cosa!», grida la mia ragazza con gli occhi fuori dalle orbite e io le passo un pacchettino contenente le foto della villa che abbiamo preso in affitto io, Lily e Josh per un mese intero.

«Questo è il nostro regalo per te», aggiunge la nostra amica.

«Oddio, oddio, oddio!» Saltella fuori i sé dalla felicità prima di abbracciarci uno a uno. «Siete i migliori!»

Scoppiamo a ridere perché vederla così riempie di gioia anche noi.

«Questo invece è da parte mia.» Anche sua madre le ha fatto un regalo. Una collanina d'oro con un ciondolo che si apre e contiene una loro foto. Dory si commuove e la abbraccia forte. Si dicono qualcosa di intimo e privato, così distolgo lo sguardo e lo sposto sull'uomo che le osserva... Dio, non lo sopporto, ma per il bene della donna che amo evito di spaccargli la faccia. Indifferenza, Damon, indifferenza!

«Allora andiamo a pranzo!»

Una giornata diversa dal solito, tra chiacchiere, risate, non lasciamo che i brutti pensieri ci rovinino questo momento che porteremo per sempre nei nostri ricordi.


Lei era davvero bella, la più bella di tutto l'universo. Il suo sorriso le illuminava il viso e non solo, era capace di riempire di luce tutto ciò che le circondava. Ero sicuro che avrebbe raggiunto qualsiasi traguardo, come sono sicuro che raggiungerà ottimi risultati anche all'università: Yale è una grandissima opportunità per lei e non la ostacolerò mai. So che sarà difficile gestire una relazione a distanza, ma so anche che la amo da impazzire e che farei qualsiasi cosa per vederla felice.

«Che stai facendo?» Entra nella mia camera da letto di soppiatto e chiudo il diario con un colpo secco. «Cos'è quello?»

«Niente», mento.

«Sarà mica un diario segreto?», sghignazza avvicinandosi, pronta per avventarsi sul mio quaderno.

«Sì, ma non puoi leggerlo, o almeno lo potrai fare quando e se mi ammalerò. Qui ci sono tutti i nostri ricordi.»

Si lancia tra le mie braccia e mi bacia dolcemente, facendomi assaporare ogni angolo della sua bocca. «Ti amo, Damon! Si incredibile.»

«Tu lo sei di più, amore mio. Auguri ancora per il diploma.»

Scoppia a ridere e quel suono mi riempie l'anima di una bellissima e positivissima sensazione. «Sei unico e sei tutto mio.»

«Ti amo, Dorothy!»

La stringo tra le mie braccia imprimendo sul mio corpo il segno del suo calore. Lei mi accarezza il viso e poi riprende a baciarmi prima dolcemente, poi con una passione sempre crescente. Sento il corpo fremere per un contatto e non riesco a fermare le mie mani che si insinuano sotto la sua maglietta. Quando le sfioro la pelle un sospiro esce dalle sue labbra e per me, quel suono, rappresenta quasi un richiamo. La voglio, la bramo, la desidero. La aspetto da mesi, non mi sono mai spinto oltre, perché la situazione non è stata mai chiara e ci sono stati molti alti e bassi, incomprensioni; ma l'ho sempre desiderata, dal primo istante in cui i miei occhi si sono posati su di lei, quel pomeriggio di tre mesi fa, solo che non ne ero ancora consapevole. Ora so che la desidero, so che la bramo, so che la amo.

«Dam...», mugola sulla mia bocca. Ribalto le posizioni e la inchiodo sotto di me.

«Dimmi, amore», sussurro al suo orecchio, prima di succhiarle il lobo.

«Lo voglio.»

«Cosa?» Desidero che sia più esplicita, mentre avverto la mia eccitazione crescere sempre più.

«Lo voglio», ripete e io le bacio una guancia, un istante dopo spinge i fianchi contro i miei facendomi grugnire. «Voglio fare l'amore con te.»

E non mi serve altro, non ho bisogno di sentire altro, mi avvento sul suo corpo, dolcemente, con amore e desiderio. Voglio che per lei sia perfetto, le lascio tutto il tempo per abituarsi a ogni sensazione nuova, a ogni reazione del suo corpo, ma quando sprofondo in lei, il calore che mi accoglie è qualcosa a cui so che non potrò più fare a meno.

Faccio piano, ma è lei a un certo punto a chiedermi di più, così obbedisco e con stoccate sempre più profonde e decise, la porto sull'orlo del precipizio, ma non la lascio cadere da sola, vado giù con lei, tre le fiamme del nostro amore.


Siamo arrivati da poche ore a Los Angeles e io non riesco a smettere di guardare il viso di Dorothy illuminarsi alla vista del mare, della spiaggia e dell'enorme casa che abbiamo preso in affitto per questo mese. Lei è la più piccola del gruppo e anche quella che si meraviglia per ogni particolare.

Vederla felice mi riempie il cuore e l'anima di gioia. Vederla spensierata fa stare bene anche me. Sapere di poter passare un mese insieme prima della sua partenza per Yale mi spinge ad arricchire questo quaderno di ricordi il più possibile.

Rimetto il diario nello zaino e poi mi avvicino a Dorothy seduta in riva al mare a osservare il tramonto. «Eccoti, finito di scrivere i tuoi segreti?», sghignazza prendendomi in giro e le rispondo con una linguaccia. Poi ci soffermiamo entrambi a osservare lo spettacolo i colori davanti a noi. Il cuore mi batta all'impazzata mentre l'arancione dei raggi solari si infrange nel blu cristallino del mare restituendoci uno brilluccichio pieno di emozioni. Osservando tutto ciò, quasi mi viene da paragonare questa meraviglia alla mia storia con Dorothy: lei il mio sole, io il suo mare blu, e quei rabidi guizzi di luce intermittente rappresentano il nostro amore pronto a regalarci tante bellissime sensazioni.

«È così meraviglioso l'infinità del cielo sopra di noi», sussurra e le prendo la mano, stringendola alla mia.
«Noi siamo come il cielo sopra di noi.»
«Infiniti e meravigliosi», conclude per me.

Come il cielo sopra di noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora