Capitolo 32

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Damon

Sento una stretta al cuore che non mi lascia andare. Ariel mi ha consigliato di tornare a casa a riposare, alla fine Dory sta meglio, e mi ha promesso che se ci saranno novità mi chiamerà. Ma a dirla tutta, non riesco a chiudere nemmeno gli occhi. Fisso il soffitto e ripenso alla discussione che abbiamo avuto. Lei pensa davvero che possa lasciarla, che possa preferire un'altra donna a lei. Crede che mi sia distratto a parlare con un'altra senza pensare a quello che le stava succedendo? In parte è vero, durante l'incontro si è avvicinata Giusy, una vecchia amica che frequentava la palestra quando mi allenavo per le olimpiadi e che non incontravo da anni, ma è stato un secondo, quando poi ho capito cosa stava succedendo sul ring ho inveito contro tutti per chiudere il round, per evitare che le succedesse qualcosa e quando è caduta come un sacco priva di forze, mi sono sentito morire.

Ma ora lei crede che io me ne sia fregato, che non la voglia accanto a me e che un giorno possa sostituirla con un'altra.

Fanculo! Lancio un cuscino contro la porta che qualche istante dopo si apre. «Ehi, figliolo, che succede?»

Scatto a sedere e fisso l'ombra di mia madre entrare in camera. «Ehi, mamma... Tutto bene?»

«Io sì, tu?»

«Mh.»

Lei si avvicina e si siede sul bordo del letto. «Ti va di raccontarmi cosa ti turba?»

«Ho discusso con Dory», confesso. «Lei pensa che possa trovarmi un'altra.»

«Oh, e perché pensa questo?»

«Non so, mi ha visto parlare un secondo con Giusy durante la gare, prima che avesse l'incidente...»

«Mh, e?»

«Non ne ho idea, mamma...» Mi passo le mani sul viso. Sono stanco, vorrei dormire, ma non ci riesco. «Non mi ha dato delle spiegazioni a parte queste che ho riportato anche a te e poi mi ha mandato via.»

La sua calda mano mi sfiora la guancia bagnata. «Non piangere, riposa e vedrai che domani andrà meglio.»

«Non riesco a dormire... Resti qui con me? Come quando ero piccolo.»

Il suo sorriso illumina la stanza. «Volentieri.» Le faccio spazio e poi appoggio la testa sul suo petto, mentre lei mi accarezza dolcemente i capelli.

«Ho paura di perderla.»

«Non succederà.»

«E se accadesse? Io... Io non posso, non voglio... Io...»

«Dillo, non temere.»

La sua calda voce mi dà coraggio e forza per esprimere finalmente, per la prima volta ad alta voce, i miei sentimenti. «Io la amo.»

«Lo so, ora devi farlo capire anche a lei. Ma prima riposati.» Inizia a canticchiare una ninna nanna e io pian piano mi rilasso e mi addormento con un pensiero fisso: dimostrare a Dory quanto la amo e che quello che ha detto e insinuato è tutta una enorme paranoia.

«Quindi? Cosa hai intenzione di fare?» Mi domanda Josh mentre siamo seduti a un tavolo di un bar per fare colazione.

«Ancora non lo so. Ariel ha detto che è a casa e riposa tanto, ma sta meglio. Vorrei aspettare che si rimetta.»

«Ottima idea... Tu sapevi della storia di suo padre?»

«Sì, me lo aveva raccontato la notte della discussione con Lily.»

«Ecco perché mi dicevi di fidarmi», mormora e abbozza un sorriso.

«Sono o non sono il tuo migliore amico?» Alzo le sopracciglia e lui scoppia a ridere.

Come il cielo sopra di noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora