Capitolo 33

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Dorothy

Dopo settimane di riposo sono tornata a scuola. Purtroppo, mentre tutti si preparano alla festa del diploma, io sono costretta a recuperare gli ultimi test che a causa dell'incidente non sono riuscita a fare; quindi, mi ritrovo con una marea di materie da studiare e ancora qualche fitta alla testa che mi costringe a prendermi lunghe pause.

Esco dall'istituto e mi dirigo all'ombra del solito albero, dove Lily e Sam mi aspettano per pranzare insieme.

«Hai intenzione di farmi da babysitter?», chiedo alla mia amica e lei mi fa una linguaccia, mentre il suo adorabile cane, che mi è mancato tantissimo, mi fa una marea di feste.

Mangiamo mentre lei mi racconta della sua mattinata al lavoro, poi resta un istante in silenzio e mi fissa. «Devi parlare con Damon, lo sai, vero?»

Sospiro. «Non abbiamo nulla da dirci, te l'ho ripetuto un sacco di volte.» Lily è venuta a trovarmi tutti i giorni, portandomi schifezze da mangiare, compiti recuperati dalla segreteria della scuola o semplicemente per fare quattro chiacchiere. All'inizio le dicevo di venire solo quando non c'era mio padre, ma poi lei mi ha detto di fregarmene e così è venuta anche quando c'era lui, spiegandomi che non devo temere per lei, che è "una tosta".

«Ho parlato con Josh, dice che non se la passa bene.» Mi mordo il labbro e avverto il senso di colpa stringermi lo stomaco. «Perché stai scappando da questa cosa meravigliosa? Che ti succede? Hai paura per lui? Parlami.»

Stringo forte i pugni e respiro profondamente. «Tanto finirebbe comunque.»

«Ma chi te lo dice?»

Afferro la lettera d'ammissione dallo zaino e gliela porgo. «Mi è arrivata qualche giorno prima del torneo, ma l'ho aperta ieri...»

«Yale?», mormora leggendo l'intestazione sulla busta. «Sei stata ammessa a Yale?» Grida.

«Mh-Mh.»

Lei mi salta addosso facendomi rotolare sull'erba. «Ma è meraviglioso. Ti hanno ammessa a Yale? Sei fantastica, Dory! Te lo meriti.» Temo non abbia capito il punto, ma mi lascio cullare dalle sue braccia e dal suo calore. Le voglio un bene infinito. «Damon sarà felice di questa notizia, non capisco cosa c'entri con la vostra relazione.» Si tira su e mi fissa.

«Yale è dall'altra parte del paese... Come potrebbe essere felice di questa cosa? La lontananza... Conoscerà una donna migliore di me e se ne innamorerà perdutamente e mi lascerà.»

«Ma cosa dici? Il colpo in testa ti ha rotto qualche rotella per caso?»

«No, è solo la verità. Suvvia, io sono una ragazzina, lui un uomo.»

«Ti stai facendo prendere da paranoie inutili, sai? E stai scappando, un'altra volta!» Mi afferra il viso e mi guarda dritto negli occhi. «Devi parlare con lui e insieme trovare una soluzione. Scappare perché pensi che possa succedere una cosa, non è una reazione! Dannazione!»

Mi mordicchio il labbro. «E se invece fosse esattamente la verità? Se desse ragione alle mie "paranoie"? Finirei per soffrirne il doppio.»

«Vuoi dire che ora non stai soffrendo?»

Deglutisco. Cazzo se sto soffrendo, quasi non sento più il cuore battere. Lui è diventato la mia linfa vitale e ora che non è più accanto a me mi sento priva della mia àncora, del mio scoglio sicuro in mezzo alla marea.

«Ora devo tornare in biblioteca a studiare.» Mi alzo e recupero le mie cose.

«Non scappare, Dory. Non chiudere il tuo cuore.»

«Ciao, Lily, ci vediamo.»

Ed è proprio quello che faccio, scappo.


Come il cielo sopra di noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora