Capitolo 4

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Harry.

Dopo due giorni di attesa mi rassegnai e convinsi me stesso che Shirley aveva buttato la mia lettera.
Mentre ritornavo a casa dal mio ultimo turno di lavoro della settimana, quella piccola e speranzosa parte di me mi convinse ad aprire la cassetta della posta. C'erano varie lettere.
Una dall'ospedale per mia madre, una da mio zio Michael e un'altra ancora di cui nemmeno lessi il mittente.
«Mamma stai bene?» chiesi togliendomi di dosso il cappotto bagnato di pioggia.
«C'è una lettera dall'ospedale. Credo siano i risultati delle analisi.» continuai andando in camera sua.
Aprii la porta e la trovai distesa sul letto matrimoniale, mentre mi guardava sorridente.
«Sto benino.» disse per convincere più se stessa che me.
«La cena è nel forno, già calda. Apri tu le analisi, non mi va di leggerle ora.» annuii e sorridendo uscii dalla camera.
Avevo paura per lei, sapevo che non stava affatto bene e non sapevo cosa potevo aspettarmi dalle analisi.
Scartai il foglio lentamente e iniziai a leggere.
Purtroppo, tutte le mie paure divennero realtà quando lessi che mia madre aveva un tumore polmonare che da molto piccolo era diventato di medie dimensioni.
Respirai profondamente. Come avrei potuto dirglielo? Entrare in camera e dire "Hey mamma! Hai il cancro ai polmoni, stai per morire!" non era di certo il caso.
Glielo avrei detto la mattina seguente.
Anne era una donna coraggiosa e forte, l'avrebbe superato e ci avrebbe convissuto.
Passai alla lettera di zio Michael, fratello di mia madre.

Cara Anne,
avverti Harry che dopo le vacanze lui verrà a stare da noi per una settimana, se ti va bene.
Qui, in questa isola di paradiso, non ci sono telefoni e sono costretto a scriverti per lettera.
Tra due settimane finiamo la vacanza.
Michael.x

Un piccolo sorriso si impossessò del mio volto.
Zio Michael viveva a Barcellona, e infatti era grazie al suo aiuto che convinsi mia madre a studiare lì. Finalmente avrei potuto rivederla.
Ma cosa dicevo? Non mi aveva nemmeno risposto alla lettera.
Sospirai e presi l'ultima lettera controvoglia.
Persi quasi un colpo.

Mittente: Shirley Horan.
Destinatario: Harry Styles.

**

Oltre alla lettera stupenda che mi aveva scritto, mise dentro la busta le mie amate conchiglie bianche.
Non avrei mai immaginato che una ragazza come lei potesse pensare tutte quelle cose e fare attenzione a tutti quei particolari.
Shirley per me era come un libro da leggere da cima a fondo.
Mi chiese di dirle un po' sul mio conto e così avrebbe fatto anche lei.
Dopo aver cenato, presi carta e penna e iniziai a scrivere.

12 gennaio 2015, Londra.

Cara Shirley,
se devo essere sincero, ho sempre avuto la sensazione che tu avessi buttato la mia lettera e che non mi avresti risposto più. Ma invece eccomi qui a rispondere alle tue bellissime parole.
Comunque, anche io spesso mi soffermo ad osservare le rondini e, non a caso, ne ho due tatuate sul petto.
Anche io ho trovato la bellezza nel tramonto. Ogni volta che capita di avere un cielo spettacolare, prendo la mia amata macchinetta fotografica e scatto.
Ah, questa è un'altra cosa che ti dico su di me.
Amo la fotografia. Probabilmente è una delle mie passioni più grandi.
Amo fotografare le cose, è come se rimanessero impresse per sempre una volta scattata la foto.
Ho tantissime foto del mare e ogni volta che le guardo mi viene nostalgia.
Grazie per avermi inserito delle conchiglie, le mie preferite poi. Te ne sei ricordata. ;)
È stato davvero un gesto stupendo.
Come mi hai chiesto tu, ti parlerò un po' di me.
Sono nato qui a Londra e ho sempre vissuto qui.
Mia madre si chiama Anne ed è una donna meravigliosa.
Mia sorella Gemma vive a New York ed è sposata e ha tre figli.
Mio padre? Be', non so nemmeno se posso chiamarlo tale. Non dico altro su di lui.
Sono venuto a Barcellona per studiare e grazie a mio zio Michael, tra qualche settimana tornerò. Lui vive e ha convinto mia madre a farmi studiare all'estero.
Vuoi sapere perché sono tornato a Londra?
Be', mia madre si è ammalata gravemente e credo che non resisterà a lungo. Stasera è arrivata una lettera dall'ospedale e per fartela breve ha il cancro ai polmoni.
Vorrei tanto vivere per sempre sul mio scoglio, con te accanto, a parlare delle grandi cose come l'universo o il mare stesso.
Ma non si scappa dai problemi... non si può.
Si affronta tutto, si va avanti.
La mia situazione attuale è come quella di un marinaio in piena tempesta. Le onde lo sbattono a destra e a sinistra, ma con la luce del faro ritornerà al porto.
Solo che per riuscire a vedere la luce del faro ce ne vuole.
Solo che... nessuno è il mio faro.
Devo riuscire a tirare avanti da solo, come ho sempre fatto.
Be', domani non sarà una giornata facile per me, ma spero che per te sarà una domenica in allegra compagnia, perché tu questo meriti.
Voglio conoscere un po' le tue origini, mi hai detto che nemmeno tu sei spagnola, quindi.. di dove sei? Hai un accento particolare, bellissimo. Assomiglia un po' a quello di Luke (in realtà si chiama Luca ed è italiano, ma si fa chiamare così perché dice che è più figo), lavora con me.
Ah, a proposito, io lavoro come cameriere in un ristorante abbastanza lussuoso di Londra.
Scrivimi presto, o altrimenti come farò senza le tue belle parole?
Tuo,
Harry.
xx

Note:
Scusatemi questo capitolo non è niente di che ed è corto, nei prossimi accadranno altre cose ;)
Spero di aggiornare domani, poi parto quindi può darsi che non aggiornerò tutti i giorni.

Love you,
xx.


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