Shirley.
Zayn accese la radio per soffocare l'imbarazzo e il silenzio che regnavano nel piccolo ambiente.
«Ho trovato questo posto carino, un po' isolato dalla città.» mi sorrise e mi mossi sul sedile a disagio.
Zayn stava guidando lungo una strada coperta di ghiaia che sembrava non finire mai, ai lati del piccolo sentiero c'era un bosco. Eravamo fuori dalla città.
Sentii il mio cellulare vibrare e lo presi, sbloccandolo.
Tre messaggi da Louis. Li aprii in preda al panico e lessi velocemente.*Shir, dove ti porta stasera?*
*Rispondi mi sto preoccupando.*
*Shirley! È successo qualcosa?!*
Risposi in fretta dicendo che stavo bene e che non sapevo dove stavamo andando.
*Inviami la tua posizione attuale.*
Risi.*Non sto morendo Louis. Non mi ucciderà.*
Gliela inviai non appena arrivammo in un piccolo ristorante semivuoto dall'apparenza molto accogliente.
Entrammo nel locale e la cameriera ci portò ad un tavolo per due con una candela sopra rossa, vicino alla finestra.
Non era una cosa tra amici?
«Ti piace?» sussurrò Zayn tirando la mia sedia indietro in modo da farmici sedere. Ringraziai e annuii.
«Fortunatamente non è affollato.»
«Già.» mi mossi a disagio sulla sedia color panna mente il cameriere arrivava per prendere gli ordini.
Mangiammo mentre Zayn faceva battutine sulle varie persone nella grande stanza.
«Sono contento di averti ritrovata.» sorrise caldamente.
«D-davvero? Perché?»
«Perché sei sempre stata nei miei pensieri durante tutti quegli anni...»
«Oh. Io ho cercato di andare avanti con la mia vita..»
«Sì, lo so. E ne sono molto felice Shirley. Spero proprio che tu mi accetti come tuo amico. È questa la mia intenzione. Voglio essere un tuo amico, ci tengo e non so il perché ad essere sincero.
Voglio che tu capisca che io sono cambiato, che sono un ragazzo diverso, che sono diventato un uomo.»
«Va bene Zayn, stai tranquillo.»
Sorrisi per calmarlo.
«Zayn posso chiederti una cosa?»
«Certo, dimmi tutto.» sorrise finendo il suo bicchiere di vino rosso.
«Tua sorella... la più grande, Doniya. Che fine ha fatto? Lo so che è una domanda inappropriata ma-»
«È okay.» disse irrigidendosi un po'.
«Mia sorella è andata via di casa anni fa. Proprio dopo che tu ti sei trasferita qui. Non ha né chiamato né detto dove fosse andata.»
«Tu non sai dov'è?» spalancai gli occhi.
«No...»
«Scusami se non ne volevi parlare e-» mi interruppe di nuovo.
«Tranquilla. È okay ho detto,» forzò un sorriso per addolcire le parole.
«Ti va di fare una passeggiata?» annuii e uscimmo dopo che Zayn pagò la cena.
Camminammo lungo quel sentiero circondato da alti alberi.
«Non mi stai portando qui per uccidermi vero?» dissi.
«Ma no! Certo che no! Come potrei?» sorrise e si avvicinò a me. Ingoiai il groppo in gola.
Il cielo era coperto da nuvole scure e il vento era abbastanza forte.
Rabbrividii e Zayn mi porse la sua giacca di pelle nera, poggiandomela delicatamente sulle spalle.
Lo ringraziai.
Da lontano si sentirono dei tuoni e decidemmo di fare dietrofront.
Mentre camminavamo a passo veloce iniziò a piovere, prima piano ma poi le gocce scesero più violentemente, bagnandoci tutti.
Iniziammo a correre e quasi inciampai. Ridemmo insieme, come se fossimo stati ubriachi.
Dopo cinque minuti raggiungemmo il locale e salimmo in macchina.
«Woah. Bagnarmi non era proprio nei miei piani!» esclamò ridendo.
Gli consegnai la giacca e lo ringraziai ancora.
Si passò una mano fra i capelli bagnati fradici e mise in moto l'auto.
Zayn era davvero un bel ragazzo, se solo non fosse stato così stronzo in passato...
«Allora come va con Flor?» chiesi e lui sorrise udendo quel nome.
«Alla grande. Le volevo comprare un gioiello e regalarglielo al compleanno. Sarebbe carino da parte mia, sai?» disse imbarazzato. Non sembrava la stessa persona di tre anni fa.
«Oh, che bello! Sì, è davvero un gesto stupendo da parte tua Zayn!» esclamai.
«Ti andrebbe di accompagnarmi? Non so, tu sai cosa piace a voi donne.» ridacchiò in imbarazzo facendo spallucce e accettai volentieri.
Dopo dieci minuti arrivammo davanti alla porta di casa mia.
«Be', è stato bello uscire con te Shirley.» si avvicinò a me pericolosamente e si leccò le labbra sottili.
«Già, non è stato male. Mi sono divertita.» mi affrettai.
Gli diedi la buonanotte e uscii di corsa dall'auto ringraziando ancora per la serata.
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Letters.
FanfictionShirley stava ritornando a casa in quella fredda serata di metà dicembre attraverso le strade di Barcellona, illuminate dalle allegre luci che annunciavano l'arrivo del tanto atteso natale. Aprì la cassetta della posta per controllare se una cartoli...