Capitolo 23

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«Ecco io...» sospirò.
«Ti ho pedinata tutto il tempo.»
Mi ci vollero alcuni secondi per realizzare ciò che aveva appena detto.
«Cosa? Tutto il tempo? Che intendi?»
«Ti seguivo ovunque andassi con Zayn.» mi sentivo... ferita?
«Voi n-non avete fiducia in me?» dissi con gli occhi spalancati.
«Ma certo che abbiamo fiducia in te.» disse Harry poggiandomi una mano sulla coscia.
Mi ritirai.
«E allora? Mi spiavate tutto il tempo?!» il mio sguardo si spostava da Louis a Harry continuamente, in cerca di risposte.
«Ecco vedi... Siccome io ero vicino a te, per assicurarmi che stessi bene ti ho seguita e ho fatto da tramite.»
«Shirley, mi dispiace tantissimo ma essendo lontano era praticamente impossibile.» disse Harry.
«E allora io? Per il fatto di Alice? Cosa avrei dovuto fare?! Mandare Luke a pedinarti?! Io mi fido di te e so che tu non avresti mai fatto nulla con lei, è così?» lui distolse lo sguardo e lo portò a terra.
«Harry? Non avete fatto nulla vero?» lui non rispose e la testa iniziò a girarmi improvvisamente.
Il mio respiro diventava più pesante e i secondi sembravano durare millenni.
«Non abbiamo fatto niente.» disse, mentendo.
«Stai mentendo.» dissi ingoiando le lacrime.
«Mi ha baciato contro la mia volontà.» portai lo sguardo sulle candide lenzuola del letto per nascondergli il mio viso distrutto.
Mi posò le mani sulle spalle, cercando di girarmi ma mi opposi.
«Shirley, era solamente un bacio forzato da lei. Nient'altro.»
«E io come posso saperlo?» dissi sull'orlo delle lacrime.
«Fidati di me.»
«Perché dovrei fidarmi di te se tu sei il primo a non fidarsi di me?»
«Io mi fido di te.»
«E allora?» mi voltai a guardarlo. Sembrava perso, completamente perso.
«È stata colpa mia.» disse Louis facendoci voltare entrambi sorpresi.
«Io ti ho seguita, io riferivo tutto ad Harry. Lui voleva solo sapere cosa accadeva, ma ero io che ti seguivo di mia spontanea volontà.» disse tutto d'un fiato, marcando la parola 'io' ogni volta.
«Quando mi seguivi?» dissi esitando un po' prima di parlare.
«Al parco, al centro commerciale, ovunque.» mi sentii come sprofondare.
Cominciai a ricollegare tutto: Zayn una volta mi aveva accennato che si sentiva osservato, quando andai a casa di Louis, dopo essere andata al parco, lui aveva il fiatone. Aveva fatto di tutto per arrivare prima di me.
Tutti i pezzetti del puzzle iniziarono ad incastrarsi fra di loro.
«I-io... non so cosa dire. Mi sento ferita, ragazzi.»
«Shirley, mi dispiace tantissimo ma avevo una paura immensa che Zayn-»
«No. No. Anche io avevo paura per Alice ma non ho fatto nulla di tutto ciò.»
«Io avevo paura che ti facesse qualcosa di grave, non mi preoccupavo del fatto che avrebbe potuto baciarti perché io mi fido di te. Io sapevo che tu non glielo avresti lasciato fare.» sospirò.
«Noi ci fidiamo di te. Abbiamo solo paura di Zayn. È lui che teniamo d'occhio.» disse Louis.
«Ti seguivo solo quando c'era lui con te.»
Sapevo che lo volevano per il mio bene ma io ero grande e non avevo bisogno di qualcuno che mi controllasse.
Mi massaggiai le tempie e chiusi gli occhi.
Harry allungò il braccio e mi afferrò una mano, disegnando linee immaginarie sul dorso di essa.
Mi tranquillizzava.
Sospirai.
«Non fatelo più.» li ammonii.
Annuirono in fretta.
«Solo, stai attenta okay? In questo periodo ci sarò io con te e non ti libererai di me facilmente.» disse facendomi la linguaccia. Io e Louis ridemmo e presto quel piccolo momento di serenità venne interrotto dall'infermiera.
«Sono le otto passate. Dovete lasciare l'ospedale, grazie.»
Harry alzò gli occhi al cielo a causa della sua acidità e ci alzammo.
«Torneremo domani okay?» gli assicurai.
«Voglio uscire di qui.»
«Almeno due giorni ti faranno restare suppongo.» rispose Harry.
Lui alzò gli occhi al cielo.
«Parlerò con una di loro.» sbuffò.
Lo baciammo sulle guance e ce ne andammo.

«Per quanto tempo è andato avanti?» dissi salendo in macchina.
«Cosa?»
«Da quanto tempo Louis mi seguiva?»
«Da quando me ne sono andato.» sospirai passandomi una mano fra i capelli lunghi e castani.
«Shir, davvero. L'abbiamo fatto per tenere d'occhio Zayn.» i suoi occhi andavano da me alla strada continuamente.
«È cambiato, Harry.»
«Non devi fidarti delle persone.» faceva il serio.
«Non devo fidarmi di lui ma devo fidarmi di te che poi mandi delle persone a spiarmi.» dissi sarcasticamente.
«Tu rendi la cosa più complicata di quanto sembra. Ti abbiamo detto che volevamo vedere se Zayn ti facesse del male. Io non dimentico quello che ti ha fatto,» disse esasperato.
«Neanche io l'ho dimenticato. Ma l'ho perdonato, Harry. Non posso andare avanti nella vita con questa rabbia verso di lui. Non porterebbe a nulla di buono; tanto vale perdonarlo.»
Sbuffò dicendo un 'va bene' a bassa voce.
Arrivati a casa, trovammo Niall alle prese con la cucina, come al solito.
«Com'è andata?» chiese Niall mettendo le patate al forno nei piatti.
«Sono stanca morta direi» negli occhi di Niall vidi che lui aveva intuito che c'era dell'altro ma lasciò perdere.
Mangiammo in silenzio e quasi quasi mi addormentai seduta sulla sedia, con i gomiti poggiati sul tavolo.
«Qui aiuto io, Shir vai a dormire, sei stanca.» disse Harry baciandomi la fronte.
Annuii e corsi in camera, buttandomi sul letto.
Ancora non riuscivo a crederci. Tutto troppo in una volta.
Lottie era stata rapita e Louis era rimasto zitto.
Il senso di colpa lo aveva spinto così tanto fino ad ammutolirlo?
Aveva bisogno di aiuto.
Non avevo nemmeno tolto i vestiti e le palpebre pesavano come mattoni posti sugli occhi.
La vibrazione del cellulare sul comodino mi fece sobbalzare e imprecai sotto voce.
Lo afferrai mugugnando, mentre sentivo Harry parlare con Niall.
Sbloccai il telefono e lessi il messaggio da Zayn.

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