Capitolo 27

159 28 14
                                    

Leggete le note a fine capitolo.

«Cosa significa?» dissi rileggendo il biglietto molteplici volte.
«Non lo so,» rispose Louis.
«forse è un indizio.»
«Indizio di cosa?»
«Di dove porteranno Shirley e Zayn!»
«Segui la pioggia. Vedrai un occhio grande.» ripetei, leggendo ancora.
«Cosa potrà significare? Segui la pioggia...»
«È impossibile concentrarsi qui dentro, cazzo!» imprecò Louis.
«Hai ragione, andiamocene da qui. Chiama Niall!»
Cinque minuti dopo lasciammo la festa.
Andammo a casa di Niall, Waliyha compresa.
La testa mi faceva molto male, sentivo come un fischio perenne nel cervello che mi impediva di capire tutto; metà a causa dell'alcol e metà a causa della paura di perdere Shirley.
Posammo il biglietto sul tavolo da pranzo e circondammo quest'ultimo.
«Waliyha, questa è la calligrafia di Zayn?» domandò Louis.
«No, lui è molto più disordinato di solito» lei era l'unica sobria dentro la stanza e di conseguenza l'unica a ragionare chiaramente.
«Deve essere stato Zayn per forza. Chi altro era con lei?!» gridai.
«C'era solo lui! C'è sempre stato solo lui ovunque lei andasse!» continuai.
Louis mi prese per i polsi, cercando di calmarmi.
«No Harry, Zayn non lo farebbe mai.» lo difese la sorella.
«Tesoro, quando ci sono di mezzo i soldi la gente fa di tutto. Anche le cose che meno ti aspetti.» dissi a denti stretti.
«Innanzitutto, dobbiamo capire cosa cazzo significa questa scritta, così poi potremo risalire ad un luogo o qualcos'altro probabilmente.» disse Niall sedendosi.
Sentivo i miei occhi pulsare e bruciavano.
La rabbia mi ribolliva dentro. Proprio quando io avevo il diritto di proteggerla, non l'avevo fatto.
E se non l'avrei più rivista?
«Louis, tu hai riconosciuto la macchina, giusto?»
«Sì.»
«Quindi significa che è la stessa persona che ha preso tua sorella. Deve essere qualcuno che conosce entrambe le ragazze.»
«O qualcuno che conosce una persona che conoscono in comune entrambe le ragazze.» aggiunse Niall.
«Il paese scritto sulla targa era la Spagna quindi la macchina è di qui, non di altri paesi.»
«Ma ciò non significa che potranno portarli anche all'estero. » disse Waliyha.
Alzai gli occhi al cielo, per una volta volevo essere almeno un po' ottimista.
Fuori iniziò a tirare un vento forte e di lì a poco sarebbe venuto un temporale d'autunno.
Chissà dove si trovava adesso, se stava bene, se sentiva freddo.
Ero stato un cretino di merda a lasciarla sola con quel pazzo. Secondo me era stato Zayn al cento per cento. C'è sempre stato lui dietro ogni mossa, le strane chiamate che faceva e che nascondeva a tutti... Tutti i nodi vengono al pettine, come si suol dire.
«Se quello è l'indizio di un luogo allora dov'è che piove tanto? Dice seguite la pioggia, no? Quindi un posto dove piove.» disse Waliyha.
«Nella foresta delle amazzoni piove tanto ma non credo li porteranno lì! Secondo te!!» disse gridando Louis.
«No, invece ha senso.» rispose Niall.
«Segui la pioggia, vedrai un grande occhio.» continuò.
«Giusto! Londra! Piove tanto lì e c'è il London Eye!» esclamai e mi sentii un genio per aver risolto l'enigma.
«Sì, cazzo, sì!» saltò Louis.
«Sei un genio Waliyha!» disse.
«No, solamente sono l'unica a non aver bevuto.» rise.
«Perché mai Londra però?» rifletté Niall.
«Perché mai dovrebbero portarla lì?» continuò.
«Spesso Zayn litigava al telefono con qualcuno. Non ho mai capito chi fosse, ma stava ore ed ore al telefono e si chiudeva in camera.»
«A volte riuscivo ad ascoltare parti della conversazione, ma non riuscivo a capire tanto...»
«Cosa hai capito, più o meno, nelle volte che capivi?» domandai. Non riuscivo nemmeno a formulare una frase con i tempi verbali adatti.
«Non lo so, era molto confuso. Prima gridava, poi si calmava.»
«Ma che cazzo diceva?» Louis perse la pazienza e gli misi una mano sulla schiena per calmarlo.
«Diceva cose tipo "finiamola qui", "è troppo complicato", "è pericoloso". Ma non ho mai capito con chi stesse parlando.»
Mi massaggiai le tempie, cercando di calmarmi.
Il mio cellulare prese a squillare, facendoci saltare tutti dallo spavento improvviso.
«Sì?»
«Styles, abbiamo rintracciato la macchina da lei segnalata. Si trova all'aeroporto. Stiamo cercando di avvisare tutte le autorità, abbiamo bisogno di una descrizione precisa delle due persone.» la polizia.
Descrivetti Shirley e il suo abbigliamento e poi Zayn.
«Grazie mille. Faremo del nostro meglio.» chiusero la chiamata.
«La macchina è stata avvistata in aeroporto. Stanno sicuramente cercando di portarla a Londra. Il mio volo parte alle dieci di mattina e non so come cazzo farò.»
«Tu devi partire Harry. Ci darai una mano nel caso riusciranno a portarla a Londra.» disse Niall.
«Probabilmente Lottie è già a Londra se ha fatto la stessa fine.»
«La troveremo Lou. Tutte e due le ragazze. Le troveremo.» lo abbracciai. Niall uscì per portare Waliyha a casa e quando rimanemmo soli, Louis scoppiò in lacrime.
«Sono stufo di mostrarmi sempre così debole.»
«Tu sei il più forte tra di noi. Sei quello che riesce a superare tutto.»
«Non è vero. Io non ci riesco.»
«Questo è quello che pensi tu. Ci stai riuscendo invece. Non ti sei dato per vinto, come avrebbero fatto altri.»
«Forza.» gli diedi delle pacche sulla spalla.
«Torna a casa ora.» annuì tirando su col naso.
Si mise il cappotto e lentamente posò una mano sul pomello freddo della porta.
«Aspetta,» disse voltandosi.
«questa sarà l'ultima volta che ti vedrò?»
«No, non sarà l'ultima. Te lo prometto. Ci rivedremo io e te.»
Si avvicinò per darmi un abbraccio di un addio momentaneo.
«Odio chiamarlo addio.» disse Louis leggendomi nel pensiero.
«Anch'io. Preferisco chiamarlo "periodo di tempo senza vedersi".»
«Lungo periodo.» mi corresse e sorrisi.
«Ciao Louis.»
«Ciao riccio.» disse scompigliandomi i capelli, per poi uscire dalla porta.
Se nulla fosse successo, se non avessi mai organizzato quella festa di merda, probabilmente adesso Shirley starebbe con me sotto le calde coperte del suo grande letto.
Ma invece no, ero da solo in quella casa fredda, in mezzo le coperte congelate.

Letters.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora