“Tears stream down on your face when you lose something you can't replace.”
-Fix You; Coldplay.
«Sì Harry, è ancora viva.» tutte le mie paure svanirono per un secondo.
Almeno lei era ancora viva.
«Grazie a Dio! Come sta? Posso parlarle?» chiesi ansioso.
«Vorrei parlarle anche io, se potessi.»
«Cosa significa?» mi allarmai.
«È in coma da due settimane ormai.»
«Cosa?!» gridai entrando nel ristorante.
«Non può essere vero, cazzo!» gridai.
«Harry posso chiederti una cosa?»
«Dimmi...» infilai una mano tra i miei ricci e strinsi forte per evitare alle lacrime di uscire. Non poteva essere maledettamente vero. Avevo bisogno di rifugiarmi sul mio scoglio al mare e stare lì a liberarmi la mente.
«Tra te e Shirley c'è qualcosa? Sai, tipo... Innamoramento?»
«Uhm, perché me lo chiedi?»
«Primo perché lei parlava di te con gli occhi che le sorridevano, avresti dovuto vederla com'era felice solo quando nominava il tuo nome e poi i dottori hanno detto che lei nello stato in cui si trova può sentire tutto e se tu le parlassi forse lei potrebbe provare qualcosa, non so... Non ci ho capito molto.» il cuore mi pianse dopo quelle parole. Sia di gioia perché aveva parlato così di me, sia di tristezza perché lei adesso non può più sorridere in quello stato, non può più parlare, mangiare, ridere, guardare, ma solamente ascoltare.
«Oh. Farò di tutto per venire il più presto possibile. Stamattina ho un colloquio con i miei colleghi e il mio capo, Mr Payne, e spero che si tratti di un po' di ferie così verrò a Barcellona.»
«Perfetto, lo spero tanto. Richiamami quando hai notizie.»
«Certo.»
Mi diressi nella stanza dove si trovava Mr Payne e diedi tre colpi alla porta con le nocche.
«Avanti.»
«Oh, sei tu Harry.» gli altri tre camerieri, Luke, Ashton e Josh, erano seduti sulle sedie di pelle nera di fronte alla scrivania in mogano di Mr Payne.
«Prego accomodati. C'è qualcosa che non va?» disse notando la mia faccia sconvolta.
Annuii.
«Cosa c'è?» in Mr Payne amavo il fatto che si comportasse come un secondo padre nei nostri confronti e anche noi camerieri avevamo un rapporto stretto.
«La ragazza a cui tengo di più è andata in coma.» sentii trattenere il fiato di Luke e di Mr Payne.
«Oh, Harry. Mi dispiace moltissimo, davvero. Volevo parlarvi per quanto riguarda le ferie. Avevo deciso di darvele a turno, ovvero una settimana a testa. Ad esempio, prima Luke, poi Ashton e così via. Harry, dato che sei in questa brutta situazione, vuoi che le dia prima a te?»
«Sì, la prego.» lui annuì in fretta e lasciò andare gli altri.
«Puoi prenderti la settimana che verrà. Va bene? Conta che oggi è già domenica.» annuii e ringraziai gentilmente.
Davvero non riuscivo a crederci.
La tempesta andava peggiorando sempre più.
Non avevo nemmeno più il mio marinaio a bordo.**
Dopo una giornata di lavoro, uscii fuori dal ristorante e guardai il cielo.
Le nuvole avevano lasciato il posto alle stelle e potei ammirarle.
Mi stringevo nel cappotto, proteggendomi dal freddo notturno e stavi con il capo alzato. Chissà dove si trovava Shirley.
Senza di loro due ero una canzone triste.
«Hey Harry.» mi si avvicinò Luke.
Portai lo sguardo su quegli occhi azzurri.
«Mi uccide vederti cosi male.» mi abbracciò.
«Chi è quella ragazza?»
«Shirley.» il mio cervello ancora realizzava a tutto ciò. Era successo tutto troppo in fretta. Mia madre, poi lei.
Avevo perso i miei due fari.
Lui spalancò gli occhi.
«Tu l'ami?» gli occhi mi pizzicarono.
«Sì.»
«E allora cosa aspetti qui? Muovi quel culo e corri in Spagna.» e così feci.
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Letters.
FanfictionShirley stava ritornando a casa in quella fredda serata di metà dicembre attraverso le strade di Barcellona, illuminate dalle allegre luci che annunciavano l'arrivo del tanto atteso natale. Aprì la cassetta della posta per controllare se una cartoli...