Shirley.
La settimana passata a lavorare con Waliyha era appena terminata. Non parlai molto con lei se non per qualcosa riguardante il lavoro.
Mi erano mancati Louis e Flor.
«Zayn mi ha chiesto di uscire sabato sera.» disse Flor ridacchiando.«E ha detto che mi avrebbe fatto una sorpresa.» sorrise, guardandomi con occhi sognanti.
Ero contenta della persona che Zayn era diventato.
«Ah sì?» feci finta di non sapere nulla sulla sorpresa che le avrebbe dato.
Il bar era pieno di gente e Louis correva da un tavolino all'altro, mascherandosi sempre con un sorriso felice.
«Sì!» cinguettò Flor prolungando il suono della 'i'.
Sorrisi e scossi la testa.
«Dove ti porterà?» chiesi.
«Non me l'ha detto!» saltellò eccitata.
«Il ragazzo è abbastanza misterioso insomma, eh?» annuì e ridemmo.«Natalia dov'è?» domandai a Louis mentre si sedette per riposarsi un po'.
«Non so, credo fuori.» disse esausto e prendendo un respiro profondo.
Uscii dal bar dopo aver servito e andai nel retro dove la trovai mentre fumava una delle sue numerose sigarette.
«Shirley, qualcosa non va?»
«No, tutto okay. Tu piuttosto, come stai?» aveva delle borse evidenti sotto gli occhi e i capelli raccolti disordinatamente in una crocchia alta.
Lei aspirò profondamente l'ultimo tiro dalla sigaretta e la gettò a terra, schiacciandola.
Aspettai ancora per la sua risposta.
«Non sto bene, Shirley.»
Si sedette sul marciapiede e lo feci anch'io.
«Cosa succede?»
Lei alzò gli occhi al cielo.
«Shirley, tu sei troppo buona. Tu ci sei sempre per tutti...» scosse la testa.
«C'è qualcosa di sbagliato in questo?» chiesi confusa.
«No, assolutamente. Solo, ti ammiro.» ci fu un minuto di silenzio tra di noi, ma non risultò imbarazzante.
Era quel tipo di silenzio che serviva per prendere il coraggio e tirare fuori tutto quello che si ha dentro.
Poco dopo iniziò a parlare.
«Mi trovo in un periodo in cui sono molto confusa. Mi sento vuota. Non so che mi passa per la testa e sto trovando rifugio nel fumo e nell'alcol.»
«E sai chiederti perché?»
«Perché cosa?»
«Perché ti senti così?» lei ci rifletté e poi riprese la parola.
«Io non sono felice.»
«Cosa credi che renda una persona felice?» chiesi la stessa domanda che feci ad Harry.
«Se lo sapessi non starei di certo a parlare qui con te dei cazzi miei!» disse con tono sarcastico.
«Secondo te, chi ha tutti i beni materiali è felice?»
«No, ma che c'entra?»
«Secondo te, allora, se i beni materiali portano insoddisfazione cosa rende felici le persone? Cosa riempie il vuoto? La droga? L'alcol? Il fumo? Il sesso?»
«Ancora?! No! Che cazzo ne so io, non starei a parlare qui con te.»
«Cosa credi che manca nella tua vita, eh?!» alzai il tono anche io.
«Smettila di fare la testarda e ragiona.» non mi sarei dovuta comportare così nei confronti del mio capo, ma se significava aiutarla allora l'avrei fatto.
«Manca l'amore.» risposi al posto suo.
Scoppiò a ridere.
Rise di me.
«L'amore non esiste.» scosse la testa e mi guardò. Il suo sguardo era spento.
Occhi stanchi, sfiniti.
«Io penso che l'amore sia solo un'illusione in cui cadono tutti, un'illusione profonda in cui si annega e si soffre.»
«Eppure, tutti desiderano l'amore, perché anche se fa soffrire ne vale la pena.»
«Amore non è solamente fra fidanzati. È anche un piccolo gesto nei confronti di qualcuno. Nella tua vita manca l'amore.»
«Ti sei mai chiesta perché non ti amano?»
«Sì.»
«E secondo te perché?»
«È colpa della merda di persona che sono. E poi non ho nessuno.»
«Devi cambiare. Partendo dal sorridere alle persone. Trattale con l'amore che tu vorresti ricevere. Vedrai che le persone si accorgeranno di te e ricambieranno.»
Il mio cellulare iniziò a vibrare e sperai con tutta me stessa che fosse Harry.
Mi alzai e lei tirò fuori un'altra sigaretta.
«Inizia a fumare di meno, piuttosto.» le sorrisi e ricambiò appena.
Mi voltai e aprii la porta di servizio del bar.
«Shirley?»
La guardai. Il telefono nelle mie mani vibrava ancora.
«Grazie.» sorrisi ancora e rientrai.
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Letters.
FanfictionShirley stava ritornando a casa in quella fredda serata di metà dicembre attraverso le strade di Barcellona, illuminate dalle allegre luci che annunciavano l'arrivo del tanto atteso natale. Aprì la cassetta della posta per controllare se una cartoli...