capitolo 113 - Il ballo d'inverno

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Sono passati cinque giorni. 

Cinque lunghissimi giorni di attesa, ansia, e un pizzico di entusiasmo che non volevo ammettere di avere. Ora eccoci qui, a casa di Lexa, preparandoci per il ballo d'inverno. Lexa è la più organizzata del gruppo, casa sua è praticamente un campo di battaglia: vestiti sparsi sul letto, trucchi aperti sul tavolo, scarpe che sembrano spuntare ovunque.

Sophia si sta già sistemando i capelli davanti allo specchio. Il suo vestito nero, lungo e perfettamente aderente, sembra essere stato disegnato per lei. Io, invece, sono seduta sul letto, il mio vestito rosso appoggiato accanto a me. È lungo, con una scollatura a cuore che mi fa sentire un po' più femminile del solito. Lexa, come sempre, è impeccabile nel suo vestito verde smeraldo: un mix di eleganza e audacia che la rappresenta perfettamente.

"Emily, muoviti! Non possiamo stare qui tutto il giorno," sbotta Lexa mentre passa un rossetto sulle labbra, perfettamente concentrate.

"Ci vorranno due minuti!" rispondo, ma in realtà sono troppo nervosa per muovermi. Mi alzo, cercando di respirare profondamente, e comincio a infilarmi il vestito.

Sophia mi guarda, inclinando la testa con un sorriso furbo. "Sei bellissima, Em. Dai, non fare quella faccia."

Sorrido debolmente. "Lo dici solo per farmi mettere fretta."

Lexa interviene, agitando un pennello da trucco. "No, ha ragione. Sei incredibile. Ma ora, dammi quelle guance. Devi avere un po' di colore."

"Non voglio sembrare una bambola," protesto, ma mi siedo e lascio che Lexa faccia il suo lavoro.

Intanto Sophia si aggiusta i capelli in una coda alta, lasciando cadere qualche ciocca ai lati del viso. È così naturale per lei sembrare perfetta, penso. Non deve nemmeno impegnarsi troppo

"Ragazze, vi rendete conto che stasera tutti gli occhi saranno su di noi?" dice Lexa con un sorriso compiaciuto. "Io, voi due, il nostro trio imbattibile."

Sophia ride. "Imbattibile? Più che altro imprevedibile."

Lexa si gira verso di me con uno sguardo curioso. "Em, pensi che stasera Ethan sarà al ballo?"

Non rispondo subito. Solo il nome mi fa venire i brividi. "Non lo so," mormoro, abbassando lo sguardo.

"Beh, se c'è, devi fargli vedere cosa si è perso," aggiunge Sophia, facendo un occhiolino.

Il tempo vola mentre finiamo di prepararci. Dopo aver sistemato il trucco e gli ultimi dettagli, ci guardiamo allo specchio. Siamo perfette, o almeno, abbastanza da sentirci invincibili per la serata.


Arriviamo a scuola con il rumore dei tacchi che rimbalza nel silenzio del parcheggio. La palestra è già piena di studenti: musica bassa in sottofondo, risate, e il vociare tipico delle feste

Appena entriamo, Sophia esclama: "Ok, è ufficiale, siamo le più belle qui dentro."

"Modesta come sempre," commento, ma non posso fare a meno di ridere. La sicurezza di Sophia è contagiosa

Non appena Lexa ci guida verso il tavolo delle bevande, il microfono della palestra si accende con un lieve ronzio, e la voce del preside riecheggia nella sala. "Buonasera a tutti e benvenuti al ballo d'inverno. Spero che vi divertiate questa sera. Ora, lasciamo spazio alla musica!"

Appena finisce, il DJ alza il volume e le luci colorate iniziano a muoversi sulla pista. La festa è ufficialmente iniziata.

Sto chiacchierando con Lexa e Sophia vicino al tavolo quando vedo Lucas entrare con il suo gruppo: Jake, Ethan e gli altri. Sembrano usciti da una pubblicità di abiti eleganti. Lucas è con il suo solito fascino spavaldo, Jake sempre rilassato, ed Ethan... beh, Ethan è Ethan. Il suo completo nero è semplice, ma il modo in cui lo porta lo rende impossibile da ignorare.

Prima che possa voltarmi, Ethan si avvicina. Il suo sorriso è un misto di arroganza e qualcosa di... intrigante.

"Ehi, anche tu qui, principessa?" dice, inclinando la testa con quel tono provocatorio che odio.

Lo fisso. "Non chiamarmi così," rispondo, cercando di mantenere la calma.

"Perché no? Ti dà fastidio?" ribatte, divertito.

Prima che possa rispondere, Sophia mi tocca il braccio. "Em, lascia perdere," sussurra, ma non riesco a trattenere un commento.

"Non ho tempo per i tuoi giochi, Ethan. Perché non vai a importunare qualcun'altra?"

Lui alza le mani, facendo un passo indietro. "Va bene, va bene. Sei in modalità regina del ghiaccio stasera, eh? Ti lascio al tuo regno." E con un sorriso divertito, si allontana.

Sospiro, cercando di rilassarmi, ma il fastidio rimane.

Poco dopo, Jake si avvicina e mi abbraccia. "Ehi, Emily! Sei fantastica stasera."

"Grazie, anche tu," rispondo, sentendomi finalmente più a mio agio. Jake è sempre stato gentile con me, e parlare con lui è come un respiro di aria fresca.

Parliamo per un po', ridendo delle cose più stupide. Ma appena mi sto rilassando del tutto, Ethan ritorna. Si ferma accanto a noi, con quel solito atteggiamento sicuro di sé.

"Jake, puoi lasciarci un attimo?" chiede, ma il tono non è una richiesta.

Jake alza un sopracciglio, guardandomi per capire se va bene. Io non dico nulla, ma la tensione è evidente.

"Non c'è bisogno di fare scenate," dico, finalmente, rompendo il silenzio.

"Non sto facendo nessuna scenata," risponde Ethan, ma il suo sguardo dice altro.

Jake si allontana a malincuore, e rimango sola con Ethan. Lo odio, davvero, ma c'è qualcosa in lui che mi confonde. Non parliamo per un momento, e la sua presenza sembra riempire lo spazio attorno a me.

Quando il preside annuncia che è il momento di formare le coppie, mi sento il panico crescere. Vedo tutti accoppiarsi: Lucas con Sophia, Jake con una ragazza riccia, Lexa con un ragazzo sconosciuto. Rimango lì, senza muovermi, cercando di evitare lo sguardo di chiunque.

Poi noto Ethan, seduto in fondo alla sala, solo. È insolito vederlo così. Di solito è al centro dell'attenzione, eppure ora è... diverso. Mi sta guardando. Lo vedo alzarsi e camminare verso di me. Il cuore mi batte all'impazzata.

Si ferma di fronte a me. Una mano dietro la schiena, l'altra che si passa tra i capelli.

"Emily, devo darti una cosa," dice, il suo tono più serio del solito.

Prima che possa rispondere, tira fuori la mano che teneva nascosta. In mano ha una corona dorata, vecchia, ma perfettamente conservata.

La riconosco subito. È la corona che usavamo da bambini quando giocavamo a principessa e cavaliere. La sua espressione si addolcisce.

"Non esiste una principessa senza la sua corona, giusto?"

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