Amianto

RDS

Sarah POV

Non pensavo che rivedere Joseph mi avrebbe fatto così male. Gli avevo dato una spallata, come se quel gesto potesse restituirgli almeno una briciola della frustrazione che portavo dentro. Ma lui? Lui era rimasto lì, immobile, come se non sapesse cosa fare. E io... io mi ero sentita ancora più arrabbiata. Eppure, subito dopo, ero salita sul palco. Avevo cantato con tutta la forza che avevo, come se ogni nota potesse liberarmi di lui. E in quel momento ci ero riuscita. L'arena era mia, il pubblico era mio, e per un attimo ho creduto di essermi lasciata tutto alle spalle. Ma poi, scesa dal palco, il suo pensiero era tornato, pungente come sempre.

E poi...l'avrei rivisto di nuovo, non avevo scelta. Un'intervista insieme, da RDS. Un evento che i nostri fan aspettavano con ansia, come se noi due fossimo ancora quel "noi" che ormai non esisteva più. Avevo cercato mille scuse per tirarmi indietro, ma alla fine sapevo che dovevo affrontarlo. Non potevo continuare a evitarlo per sempre. Questa volta non gli avrei permesso di toccare le mie emozioni. Sarei stata fredda, professionale. Ma una parte di me sapeva che non sarebbe stato così facile. Perché quando si tratta di Joseph Carta, ogni cosa si complica.

Joseph POV

Non pensavo che rivedere Sarah mi avrebbe fatto quest'effetto. Quando l'avevo vista dietro le quinte dell'Arena, il tempo si era fermato. Mi aveva dato una spallata, come se volesse dirmi tutto quello che non ha mai detto. Non avevo reagito. Non perché non volevo, ma perché non sapevo come. Che cosa avrei dovuto fare? Chiederle scusa? Chiederle di tornare? Lei mi avrebbe guardato con quegli occhi pieni di rabbia, e io mi sarei sentito ancora più inutile. E mentre la guardavo salire sul palco, qualcosa dentro di me si era spezzato. Sarah era incredibile, luminosa, potente. Ogni parola che cantava sembrava un colpo diretto a me. Non ho potuto fare altro che restare lì, in silenzio, sentendomi colpevole e, allo stesso tempo, orgoglioso di lei. E anche quando la sua performance era finita, il suo effetto su di me no. Non è mai finito.

Era arrivato il giorno dell'intervista insieme da RDS, non riesco a capire come abbiano pensato che fosse una buona idea. Forse per i fan, forse per la stampa, ma sicuramente non per me. Non per noi. È da quando ho ricevuto quella chiamata che mi chiedo come mi sarei comportato. Come avrei fatto a guardarla negli occhi senza sentirmi uno stupido. Senza pensare a tutto quello che abbiamo perso.  Quando si tratta di Sarah Toscano, niente è semplice. Lei era ancora sotto la mia pelle, anche se non lo volevo ammettere. E questo mi spaventava più di tutto.

Sarah POV - Sala d'attesa di RDS

Il rumore di voci lontane e il tintinnio delle tazzine di caffè riempivano l'aria. Ero seduta su un divanetto, avevo il telefono in mano ma lo schermo era spento. Fingevo di essere occupata, ma il cuore mi batteva forte. L'avevo sentito arrivare ancora prima di vederlo. Joseph entrò nella stanza, il passo sicuro ma gli occhi sfuggenti, come se cercasse un modo per affrontare quel momento. Quando mi vide, si fermò per un attimo, il tempo necessario a raccogliere il coraggio. Poi avanzò, cercando di sembrare tranquillo.

"Sei stato puntuale,  strano" gli dissi, lui replicò subito sedendosi sulla poltrona accanto alla mia

"Ho imparato a non far aspettare chi conta."

Alzai gli occhi fissandolo con uno sguardo che mescolava rabbia e vulnerabilità. Quel commento mi aveva colpito, ma non volevo dargliela vinta.

"Peccato che tu abbia imparato troppo tardi."

La tensione nella stanza era palpabile. Joseph inclinò leggermente la testa, gli occhi che cercavano i mie, ma io distolsi lo sguardo, concentrandomi sul telefono. Dopo un attimo di silenzio Joseph disse:

"Pensavo che oggi fossimo qui per parlare di musica, non di tempistiche."

Alzai lo sguardo e dissi freddamente: