Il filo rosso

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Sarah POV

La domanda di Giulia mi trafisse il petto, e per un attimo non riuscivo a respirare. Lo amo ancora? Le parole mi rimbombavano nella testa, e con esse arrivavano tutte le emozioni che avevo cercato di reprimere per mesi. Improvvisamente, le lacrime iniziarono a scendere. Cercai di trattenerle, ma era inutile. Mi portai una mano alla bocca, soffocando un singhiozzo, mentre l'altra stringeva forte il bordo del tavolo.

"Tesoro..."

Giulia venne accanto a me in un istante, mi prese tra le braccia, stringendomi forte mentre io ero crollata completamente.

"Non ce la faccio più" singhiozzai contro la sua spalla.

"È troppo... è tutto troppo. Lo odio, ma lo amo. E mi fa male..."

"Shhh, va bene," mormorò lei, accarezzandomi i capelli.

"Piangi quanto vuoi, Sarah. Sono qui. Ti ho sempre detto che puoi contare su di me, e lo intendo davvero. Non devi affrontare tutto questo da sola."

Non so quanto tempo restai così, stretta tra le sue braccia, ma alla fine le lacrime si affievolirono e rimase solo quel senso di vuoto che odiavo così tanto. Mi staccai leggermente da lei e mi passai una mano sugli occhi gonfi.

"Scusa," mormorai, vergognandomi un po'.

"Non volevo crollare così."

"Non scusarti," disse lei, con quel tono fermo e rassicurante che ha sempre avuto.

"A volte devi lasciarti andare. Non puoi sempre fingere di essere forte, soprattutto con me."

Le sorrisi debolmente. "Grazie...non so cosa farei senza di te"

"Non devi neanche pensarci," rispose lei, sedendosi accanto a me e prendendomi le mani.

"Adesso ascoltami, Sarah. Non importa quanto sei confusa o quanto dolore provi, io sono qui per aiutarti. Se Holden è ancora nel tuo cuore, devi affrontarlo. Che sia per dirgli addio una volta per tutte o per dargli un'altra possibilità, devi decidere cosa vuoi, per te stessa. Non per lui, non per me, per te."

Mi morsi il labbro, fissando le mie mani intrecciate alle sue. Giulia aveva ragione. Dovevo capire cosa volevo davvero, ma la paura era paralizzante.

"E se sbaglio? E se mi spezzo di nuovo?"

Lei strinse le mie mani, più forte.

"E se invece funziona? Non c'è un modo per scoprirlo se non provare. Ma qualunque cosa tu scelga, io ci sarò."

Le sue parole erano un balsamo per il mio cuore spezzato. Annuivo lentamente, sentendo una nuova determinazione farsi strada dentro di me. Non so cosa avrei fatto, ma sapevo che dovevo smettere di scappare. Era ora di affrontare la verità.

Joseph POV

Mi sentivo come se mi avessero tolto l'aria. Ogni passo che facevo lontano da quella porta pesava come un macigno. Dentro di me c'era un vortice: rabbia, dolore, ma soprattutto un senso di vuoto che non riuscivo a colmare. Non potevo fare a meno di rivedere il suo sguardo: quegli occhi lucidi, pieni di una rabbia che nascondeva un dolore ancora più grande. E sapere che ero io la causa di tutto mi distrugge.

Ogni fibra del mio corpo mi diceva di tornare indietro, di bussare di nuovo e non arrendermi, ma la sua voce mi risuonava ancora in testa: "Non so cosa voglio". Non ho avevo odiato tanto me stesso come in quel momento. Avevo pensato di proteggerla con questa pausa e invece l'avevo fatta soffrire. Non c'era sensazione peggiore della consapevolezza di aver ferito la persona che amo.

Sarah POV

Non avevo dormito per tutta la notte. Giulia aveva ragione: non potevo continuare a vivere così, bloccata tra passato e presente, tra rabbia e amore. Dovevo affrontarlo, una volta per tutte, anche se l'idea mi terrorizzava. Decisi di andare a trovarlo ad un evento musicale a cui sapevo che avrebbe partecipato. Appena lo vidi, il cuore mi saltò in gola. Era lì, in piedi accanto a un gruppo di persone, ma sembrava distaccato, come se fosse altrove con la testa. Forse stava pensando a ieri. Forse stava pensando a me.

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