Joseph POV
"Richiamami appena puoi" 10.07
"Eccomi, sono in studio" 15.32
"Alla buon'ora! Pensavo fossi sparita" 15.34
"Scusami...giornata piena oggi, sto finendo di organizzare le ultime cose ed ho perso la cognizione del tempo" 15.45
"Tu tutto bene a Roma?" 15.46
"Solite cose" 15.50
"Devo ritornare in studio adesso, ci sentiamo stasera?" 16.10
"Va bene" 16.12
Questa era la conversazione veloce che avevo avuto con Sarah. Nessun accenno all'intervista, dunque non l'aveva vista. Era molto strano, non rispondeva alle chiamate, rispondeva dopo ore ai messaggi in maniera sbrigativa...c'era qualcosa che non andava. Decisi di tornare in anticipo a Milano senza dirle nulla, per capire che cosa stava succedendo.
Sarah POV
Non avevo voglia di parlare con nessuno. Dopo aver visto quel test, sentivo che tutto dentro di me stava cambiando in un modo che non ero pronta ad affrontare. Ogni chiamata, ogni messaggio di Joseph mi sembrava un peso in più, qualcosa che non riuscivo a sostenere in quel momento. Ho visto il suo nome sullo schermo più volte, ma ho lasciato che il telefono squillasse. Ho risposto velocemente ai messaggi, parole brevi, distaccate. Non perché non mi importasse, ma perché la verità che avevo appena scoperto mi stava schiacciando.
Ero in casa, sola, con la mente che correva in continuazione, cercando di accettare qualcosa che non riuscivo a capire fino in fondo: una vita stava crescendo dentro di me, e tutto stava per cambiare per sempre. Sentivo un mix di paura e responsabilità che mi travolgeva. Pensavo a cosa sarebbe successo ora, come sarebbe stata la mia vita tra qualche mese. Mi sentivo piccola e grande allo stesso tempo, sopraffatta da un futuro che non avevo scelto, ma che ora faceva parte di me.
Avrei dovuto affrontare tutto, per me, per questa vita che stava arrivando, ma in quel momento, ogni parola, ogni affetto, ogni chiamata mi sembrava un rumore lontano. Dovevo stare sola, almeno finché non fossi riuscita a capire cosa significasse davvero tutto questo per me.
Mi avvicinai allo specchio, l'immagine che mi restituì era quella di una ragazza che quasi non riconoscevo. Avevo gli occhi lucidi, segnati dalla paura e dalla stanchezza, e i capelli spettinati mi cadevano ai lati del viso. Inspirai a fondo, cercando di calarmi, ma ogni respiro mi sembrava troppo corto, troppo affannoso. Le mie mani scivolarono lentamente verso la pancia, sfiorando il tessuto morbido della maglia. Era un gesto istintivo, quasi naturale. Rimasi lì, con la mano appoggiata sulla lieve rotondità che iniziava appena ad accennarsi. Non si vedeva molto, ma io la sentivo. Lo sentivo.
I pensierini iniziarono ad affollarmi la mente: Come cambierà il mio corpo? Come cambierà la mia vita? Mi immaginavo diversa, le forme che si sarebbero arrotondate, il peso, le notti insonni, la stanchezza ma soprattutto la responsabilità che stavo per affrontare. Una responsabilità enorme, più grande di me. Una parte di me tremava solo al pensiero, mentre un'altra, piccolissima e nascosta, sentiva già qualcosa di inspiegabile.
Le lacrime scesero senza che me ne accorgessi, brucianti sulle guance fredde. Una vita dentro di me. Un pensiero così assurdo, così gigantesco, che non riuscivo nemmeno a concepirlo. Solo pochi mesi prima avevo stretto quel trofeo, guardando al futuro con occhi pieni di sogni. E ora? Ora mi sentivo piccola, fragile, schiacciata da qualcosa di più grande di me. Come potevo farcela? Come potevo affrontare tutto questo a soli diciotto anni? Ce la farò? Mi chiesi, come se quella riflessione potesse farmi una risposta.
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Amianto
FanfictionE se il rapporto tra i due ragazzi fosse qualcosa di più di un'amicizia? Come sarà dopo la conclusione di Amici? Beh, io me lo immagino così! Benvenuti in "Amianto", una fanfiction su Sarah e Holden puramente inventata!