Joseph POV
Era passato circa un mese da quando tutto era cambiato. Sarah non aveva preso bene la reazione di Giulia alla gravidanza. La discussione tra loro era stata pesante, e le parole dette avevano lasciato segni profondi. Sarah sembrava trascinarsi tra i giorni con un peso insopportabile addosso. Piangeva spesso, e anche se cercava di nasconderlo, io me ne accorgevo sempre. Il suo sorriso, quello vero, era sparito, e al suo posto c'era un velo di tristezza che sembrava impossibile da togliere.
Menomale che non aveva impegni in quel periodo. Se avesse dovuto affrontare la pressione di concerti, interviste o eventi pubblici, non so come avrebbe fatto. La tensione tra lei e Giulia era già abbastanza dura da sopportare. Ogni volta che pensava a sua sorella, il suo sguardo si spegneva ancora di più. Giulia era partita per la Germania subito dopo la lite, lasciando Sarah con un senso di vuoto e di colpa che non riusciva a scrollarsi di dosso.
"Come faccio ad andare avanti così?" mi aveva chiesto una sera, mentre eravamo seduti sul divano.
Non avevo una risposta pronta, ma sapevo che l'unica cosa che potevo fare era esserci per lei.
"Un passo alla volta," le avevo detto.
"Non devi risolvere tutto oggi. Ci penseremo insieme, giorno per giorno."
Sarah aveva annuito, ma la sua espressione diceva altro. Il dolore che provava era troppo grande per essere spazzato via con qualche parola di conforto. Ma io ero determinato a starle accanto, a non lasciarla sola, anche nei suoi momenti peggiori. Un mese dopo quella discussione, la ferita era ancora aperta, ma almeno Sarah aveva deciso di concentrarsi su qualcosa di importante: Sanremo. Aveva cancellato tutto il resto per dedicarsi completamente a quel progetto. Forse, pensai, era la distrazione di cui aveva bisogno. Ma dentro di me sapevo che il rapporto con Giulia sarebbe rimasto un nodo irrisolto fino a quando non avrebbero trovato un modo per parlarsi davvero.
Sarah POV
Eravamo arrivati ormai all'ultimo dell'anno, vista la situazione avevo chiesto a Jo di non fare nulla di speciale, solo stare insieme noi due. Ma poi era arrivata Marisol, con la sua solita energia contagiosa e il suo entusiasmo che non ammetteva un "no" come risposta.
"Sarah, devi venire! Ci siamo io, Salvatore, Christian, Sofia, Lucia ed altri della casetta, sarà divertente, rilassante... abbiamo una casa sul lago di Como! È perfetta per staccare un po'!" mi aveva detto al telefono, e solo il tono della sua voce mi aveva fatto sorridere. Ma quel sorriso era durato poco.
"Non lo so, Mari. Non credo di essere in vena," avevo risposto, sincera.
Lei, però, non si era arresa.
"Dai vieni, Sarah. Sarà una serata tranquilla, niente di stressante. E poi c'è anche Jo, no?"
Aveva ragione. Lui c'era sempre, e sapevo che non mi avrebbe mai lasciata sola, nemmeno per un secondo. Ma l'idea di vedere tutti, di dover fingere che fosse tutto a posto quando dentro di me era un caos, mi sembrava insostenibile. Eppure, quella sera, mentre ero accoccolata sul divano con Joseph, gliene parlai. Lui mi ascoltò in silenzio, come faceva sempre, con quegli occhi attenti che sembravano leggere dentro di me.
"Che ne pensi?" gli chiesi, sperando in cuor mio che mi desse una scusa per dire di no.
Joseph sorrise, accarezzandomi il viso.
"Penso che potrebbe farti bene, Sarah. Cambiare aria, vedere i tuoi amici... non devi fingere nulla. Se non te la senti, possiamo sempre tornare a casa. Ma almeno proviamo, ok? E dopotutto, ci sono io con te."
Era incredibile come riuscisse sempre a farmi sentire più forte. Non avevo ancora risposto, ma sapevo già che avrei ceduto. Quando era lui a parlare, era come se ogni mio dubbio si dissolvesse, almeno un po'.
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Amianto
FanfictionE se il rapporto tra i due ragazzi fosse qualcosa di più di un'amicizia? Come sarà dopo la conclusione di Amici? Beh, io me lo immagino così! Benvenuti in "Amianto", una fanfiction su Sarah e Holden puramente inventata!