Giulia

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Sarah POV

Passarono le settimane, avevo deciso di non dire nulla a nessuno. Non a Giulia, non a nessun altro. La verità è che non ero pronta a condividerla, nemmeno con le persone che amavo di più. La mia mente era un vortice di pensieri, emozioni, paure che non riuscivo ancora a decifrare. C'era così tanto da metabolizzare, e sapevo che non avrei avuto le parole giuste per spiegare tutto. Soprattutto a Giulia, che sarebbe stata la prima a cercare di capire cosa stava succedendo. Ma non riuscivo a raccontarle, non ancora.

Mi sentivo persa, come se avessi bisogno di un po' di tempo per raccogliere i pezzi di me stessa prima di poter affrontare il mondo. C'era una parte di me che non voleva nemmeno pensarci, una parte che voleva restare in quella bolla, in quel silenzio, ancora per un po'. Non riuscivo a immaginare come dire a Giulia che la mia vita stava cambiando in un modo che non avrei mai pensato. Avevo bisogno di respirare, di fermarmi per un attimo, di trovare un modo per capire cosa significava tutto questo per me. E solo dopo, forse, avrei potuto affrontare la realtà.

Joseph POV

Non c'era niente che potesse prepararmi al momento in cui Sarah mi confessò della gravidanza. Era fragile, quasi spezzata, ma nonostante tutto, c'era qualcosa nei suoi occhi che mi fece capire quanto fosse forte. Io, invece, mi sentii impotente, ma non lo dissi. Promisi a me stesso che sarei stato il suo scudo, il suo sostegno.

Passavo ogni minuto libero con lei. Mi assicuravo che avesse tutto ciò di cui aveva bisogno, anche se a volte si arrabbiava perché esageravo. "Non sono fatta di vetro," mi diceva, ma io la conoscevo abbastanza bene da sapere quando stava cercando di essere più forte di quanto si sentisse.

La notte, quando il silenzio riempiva la casa, mi svegliavo solo per controllare che stesse bene. Una volta mi sorprese e mi chiese, scherzando, se fossi diventato un guardiano notturno. Risposi che lo ero sempre stato per lei.

C'erano momenti in cui lei si chiudeva nei suoi pensieri, e anche se non parlava, la sentivo lottare con i dubbi. Non voleva dirlo alla sua famiglia, soprattutto a Giulia. Io rispettavo la sua decisione, ma cercavo di ricordarle che non doveva affrontare tutto da sola. Eppure, era nei piccoli gesti che cercavo di dimostrarle quanto la amassi: cucinare il suo piatto preferito, metterle una coperta quando si addormentava sul divano, o semplicemente tenerle la mano senza dire nulla.

Amavo Sarah con tutto me stesso, e ogni giorno mi rendevo conto che il mio amore per lei cresceva. Non era solo una promessa quella che le avevo fatto; era il mio cuore che parlava. Sapevo che la strada davanti sarebbe stata complicata, ma ero pronto a percorrerla al suo fianco, un passo alla volta.

Sarah POV

Giulia era stata via per un paio di settimane, lontana per un progetto di lavoro che l'aveva tenuta occupata. Durante quei giorni, ci eravamo sentite poco. Poche chiamate veloci, giusto per scambiarci qualche notizia, ma mai una vera conversazione. Non che me ne fossi dispiaciuta troppo, avevo capito che lei doveva concentrarsi, ma a volte mi mancava quella sensazione di averla sempre vicino.

Quando finalmente tornò, mi fece piacere sapere che sarebbe venuta a cena da noi quella sera. Volevo passare del tempo con lei, ma sapevo anche che sarebbe stato difficile non lasciare che il peso delle cose non dette si vedesse. Non le avevo ancora raccontato nulla, e sapevo che sarebbe stato difficile mantenere quella maschera ancora a lungo, soprattutto con lei che aveva sempre la capacità di leggere in me come un libro aperto.

Ma, in quel momento, avevo deciso che non era ancora il momento di dirle. La verità mi faceva paura, e mi sembrava di non essere pronta a condividere quello che stavo vivendo. Avevo bisogno di un po' di tempo, forse di un po' di coraggio, prima di affrontare la realtà con lei. Ma forse in fondo potevo anche buttarmi e dirle la verità una volta per tutte.

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