Joseph POV
Il viaggio di ritorno fu tranquillo, ma l'aria tra noi era carica di qualcosa di diverso, un'intimità silenziosa che sembrava crescere ad ogni sguardo, ad ogni tocco leggero delle mani. Quando entrammo in casa, chiusi la porta alle nostre spalle, e per un attimo restammo lì, in piedi, immersi nel silenzio.
Mi voltai verso Sarah, il suo viso illuminato da una luce soffusa, e non riuscii a resistere. La attirai a me, prendendola per i fianchi, e la baciai con una passione che sembrava crescere ad ogni istante. La sua risposta fu immediata, le sue mani che mi afferravano per il collo mentre si premeva contro di me.
Non volevo lasciarla andare, così la spinsi delicatamente contro la porta, avvolgendola con le braccia. I nostri respiri si intrecciavano, il mondo esterno scomparso completamente. Sentivo il suo cuore battere contro il mio, un ritmo che ci univa in modo indissolubile.
Poi, senza pensarci troppo, la sollevai tra le mie braccia. Lei sorrise, lasciandosi andare completamente, le mani che si aggrappavano alle mie spalle mentre la portavo in camera da letto. La posai delicatamente sul letto, il suo corpo che si modellava perfettamente contro il mio.
Iniziai a toglierle l'abito, con movimenti lenti, quasi reverenziali lasciandola solo con l'intimo. Lei mi guardava, gli occhi pieni di fiducia e amore, lasciandomi fare. Iniziai a lasciarle una scia di baci lungo l'interno coscia per poi arrivare al bordo dei suoi slip rossi in pizzo, con un dito spostai leggermente il bordo per poter aver libero accesso e con le altre iniziai ad entrare in lei, già pronta ed impaziente.
Saranno stati gli ormoni ma Sarah era già al limite. Volevo fare le cose con calma, volevo farle godere a pieno il momento, volevo farla sentire mia.
Sarah POV
Ogni suo tocco era una scintilla, ogni bacio un'esplosione. Ma proprio quando pensavo che saremmo arrivati al dunque, Joseph rallentava, tornando a posare le sue labbra sulla mia pelle con una lentezza esasperante. Scese ancora giù togliendomi completamente l'intimo, iniziò a lasciarmi dei baci sulle labbra della mia intimità. Mi stava facendo impazzire, e lo sapeva.
"Jo..." sussurrai, la mia voce un misto di supplica e frustrazione. Cercai di attirarlo a me, ma lui si ritrasse di poco, il suo sorriso malizioso che mi faceva ribollire il sangue.
"Che c'è amore?" chiese con quella voce calma, quasi divertita, i suoi occhi che brillavano di un'evidente soddisfazione.
"Mi stai torturando," sbottai, cercando di mascherare il tono disperato, ma lui rise piano, quella risata bassa che sapeva esattamente dove colpirmi.
"Torturandoti? Io?" disse innocente, risalendo lasciando un bacio leggero sul mio collo, poi un altro lungo la clavicola e scendendo verso i miei seni sempre mantenendo quel ritmo lento e controllato.
"Sto solo... prendendo il mio tempo."
"Non hai bisogno di prenderti tempo," replicai, cercando di mantenere il controllo.
"Siamo già qui." dissi inarcando ancora di più la schiena.
Ma lui sembrava divertirsi troppo. Si spostò di poco, i suoi occhi che incontravano i miei con un'intensità disarmante.
"Mi piace vederti così," mormorò, le sue dita che entrarono ancora una volta in me
"Impaziente... al limite. È troppo bello da guardare."
Le sue parole mi fecero perdere il respiro. Era così consapevole dell'effetto che aveva su di me, e lo stava usando a suo vantaggio. Ogni fibra del mio essere sembrava urlare per lui, e lui continuava a giocare, mantenendo quel controllo che io stavo disperatamente cercando di spezzare.
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Amianto
FanfictionE se il rapporto tra i due ragazzi fosse qualcosa di più di un'amicizia? Come sarà dopo la conclusione di Amici? Beh, io me lo immagino così! Benvenuti in "Amianto", una fanfiction su Sarah e Holden puramente inventata!