Joseph POV
Mi accorsi dello spartito dimenticato sul tavolo della cucina mentre stavo finendo di sistemare alcune cose a casa. Era quello di una delle sue canzoni più importanti, il brano su cui aveva lavorato con tanta dedizione per Sanremo. Non era da Sarah dimenticare qualcosa di così cruciale, ma ultimamente la pressione e le mille cose da fare la stavano provando.
Non ci pensai due volte: presi lo spartito e uscii di casa diretto verso la sua casa discografica. Lei non se ne sarebbe mai accorta fino al momento delle prove, e non volevo che si agitasse inutilmente. Sapevo quanto fosse importante per lei avere tutto sotto controllo.
Mentre guidavo, mi venne un'idea. Mi fermai davanti al nostro fioraio di fiducia, quello che aveva già preparato mille volte i mazzi che le portavo per sorprenderla. Quel giorno decisi per un semplice bouquet di tulipani bianchi e rosa, i suoi preferiti. Erano delicati e raffinati, proprio come lei.
Pagai e tornai in macchina, posando con cura i fiori accanto a me. Mentre riprendevo la strada, un sorriso mi spuntò sulle labbra. Pensare a lei, al suo sorriso quando avrebbe visto i fiori e il pensiero che mi fossi preso cura di quel dettaglio, mi dava una strana soddisfazione.
Volevo che sapesse che, anche in mezzo al caos, c'ero io a sostenerla, a farle sentire che non era sola. Ma dentro di me c'era anche un pizzico di nervosismo: ultimamente la sentivo più tesa del solito, e temevo che qualcosa la stesse tormentando più di quanto volesse ammettere.
Stringendo le mani sul volante, pensai a quanto fosse importante per me essere lì per lei, in ogni piccola cosa. Che fosse un mazzo di fiori, uno spartito dimenticato o semplicemente una parola di conforto, volevo essere il suo porto sicuro.
Ero quasi arrivato alla casa discografica. Con i fiori in una mano e lo spartito nell'altra, salii i gradini dell'ingresso, pronto a farle una piccola sorpresa che, speravo, le avrebbe addolcito la giornata.
Arrivai finalmente alla casa discografica, con il cuore che accelerava un po'. Aprii la porta e mi avviai verso la sala principale. La luce era soffusa, e c'era un'aria di calma, quasi di concentrazione. Ma appena girai l'angolo verso la sala break, il mio passo si fermò.
Lì, davanti a me, c'era Sarah. La vedevo parlare con una figura familiare, ma non mi aspettavo di trovarla proprio con lui. Holy Francisco.
Il respiro mi si bloccò. Era lui. Non mi aspettavo che fosse lì, e non mi aspettavo che Sarah fosse così vicina a lui. Erano sorridenti, e lei sembrava rilassata mentre parlava con lui, ma c'era qualcosa nell'aria che non mi piaceva e i fiori che avevo in mano scivolarono via, cadendo a terra con un rumore sordo,
Sarah POV
Non mi aspettavo di vederlo lì. Cercai di ignorarlo, di passare oltre come se non fosse mai stato lì, ma lui si mosse con decisione verso di me. Era inevitabile.
"Sarah," disse con quella voce che non sentivo da tanto, troppo tempo.
Una voce che aveva perso ogni diritto di rivolgermi il mio nome.
Finsi di non sentirlo e continuai a camminare verso l'angolo più lontano della stanza, ma lui mi seguì.
"Sarah, ti prego, aspetta."
Sbuffai, voltandomi di scatto.
"Cosa vuoi, Francesco?"
Sembrava più nervoso del solito, come se cercasse di scegliere le parole giuste. Ma io non avevo nessuna intenzione di rendergli le cose facili.
"Non voglio disturbarti, lo giuro," disse, alzando le mani in segno di resa.
"Voglio solo parlare. Tranquillamente."
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Amianto
FanfictionE se il rapporto tra i due ragazzi fosse qualcosa di più di un'amicizia? Come sarà dopo la conclusione di Amici? Beh, io me lo immagino così! Benvenuti in "Amianto", una fanfiction su Sarah e Holden puramente inventata!