Joseph POV
Non avevo parole. Non sapevo se volevo trovarle. Quando Sarah mi guardò negli occhi e me lo disse, fu come se il mondo intero si fosse fermato per un istante. Solo noi due, una stanza, e una verità che pesava più di qualsiasi cosa avessi mai affrontato.
La mia testa correva veloce. Dubbi, paure, un filo sottile di gioia che quasi mi vergognavo di sentire. Ma sopra tutto, c'era quella sensazione che mi bloccava il respiro: l'idea di non essere all'altezza. Per lei, per... per quello che sarebbe successo.
La guardavo, e lei sembrava fragile e forte allo stesso tempo. Non sapevo se riuscivo a dirle quello che provavo. Non sapevo nemmeno se riuscivo a capirlo del tutto. Ma una cosa la sapevo: qualunque cosa sarebbe successa, non l'avrei lasciata affrontare tutto questo da sola.
Ora, dovevo solo trovare il coraggio di dirglielo.
Sarah POV
Stavo aspettando una reazione, qualcosa che mi dicesse che lui capiva, che c'era una possibilità che tutto sarebbe andato bene. Ma lui non diceva nulla. Restava lì, immobile, con quegli occhi che non riuscivano a esprimere altro che confusione.
E io... io sentivo che stavo perdendo il controllo. Il respiro mi divenne sempre più corto, come se l'aria se ne stesse andando da un momento all'altro. Il cuore batteva così forte che mi sembrava di non poterlo più sopportare. Ogni battito sembrava una coltellata al petto, e più cercavo di respirare, più l'aria sembrava scivolarmi via. La mia vista si fece sfocata, le mani iniziarono a tremare, e io non riuscivo più a concentrarmi.
Era come se il mondo stesse diventando troppo grande, e io troppo piccola. Troppe emozioni in un colpo solo, troppo dolore che non riuscivo a gestire, e la paura di perdere tutto... di perderlo. Poi, sentii una mano sulla mia, calda e ferma. Joseph. Non so come, ma capì subito che qualcosa non andava.
"Sà che hai? Calmati, respira con me" disse, la sua voce calma, ma preoccupata.
Lo fissai, cercando di trovare una presa nella sua voce. Le sue parole erano il mio punto di riferimento, la mia ancora in mezzo al caos. Chiusi gli occhi per un momento, cercando di focalizzarmi ma senza successo
Le lacrime cominciarono a salirmi agli occhi, ma non riuscivo nemmeno a piangere. Il mio corpo era bloccato, intrappolato in un turbine che non riuscivo a fermare. Ogni tanto provavo a respirare, ma il respiro non veniva. Mi sentivo soffocare, mi sentivo come se stessi per esplodere da un momento all'altro.
"Amore calma, respira"
La sua voce mi raggiunse come un sussurro, ma io non riuscivo a rispondere. Non sapevo come fare. Non avevo più il controllo. La testa era un groviglio di pensieri, un'onda di emozioni che mi stava travolgendo. La paura di perderlo, di non essere abbastanza, di non saper gestire tutto, tutto questo peso che non riuscivo a reggere. Il mio corpo tremava, e non riuscivo a fermarmi. Sentivo il freddo correre lungo la pelle, come se il mio corpo volesse scappare da me stessa. E lui, lì, mi guardava come se non sapesse cosa fare, ma io non riuscivo a dirgli nulla. Non riuscivo nemmeno a respirare, figuriamoci a parlare. Poi sentii le sue mani sulle mie. Le sue mani calde, ferme.
"Sà, guarda me. Devi respirare. Respira con me, va bene?" disse con più forza.
Non sapevo come, ma lo guardai, cercando di concentrarmi su di lui. Le sue mani mi stringevano, cercavano di farmi sentire che c'era ancora qualcosa di solido. Mi concentrai su di lui, sul suo respiro.
"Inspira... espira..." ripeté, e io cercavo di seguirlo, ma la paura mi stava ancora stringendo il petto, mi stava soffocando.
"Non ce la faccio Jo" sussurrai, la voce rotta.
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Amianto
FanfictionE se il rapporto tra i due ragazzi fosse qualcosa di più di un'amicizia? Come sarà dopo la conclusione di Amici? Beh, io me lo immagino così! Benvenuti in "Amianto", una fanfiction su Sarah e Holden puramente inventata!