Sarah POV
Partire per Roma era stata una decisione inevitabile. Immergermi nella musica, nelle prove con l'orchestra di Sanremo, significava darmi la possibilità di respirare, di concentrarmi su ciò che amavo davvero. E quelle giornate erano state incredibili. Ogni accordo, ogni nota suonata mi ricordava perché avevo scelto questo percorso. Sentire la mia voce mescolarsi a quella melodia era un'emozione che non si poteva spiegare.
Ma nonostante tutto, c'era un peso che non mi abbandonava mai. Era una mancanza costante, un vuoto che si faceva sentire anche nei momenti più belli. Avevo deciso di bloccare Joseph prima di partire. Non volevo messaggi improvvisi, parole che mi destabilizzassero, o l'ansia di aspettare una sua chiamata. Ma quella distanza volontaria mi stava logorando.
Ogni mattina, quando la nausea si faceva sentire, ogni sera, quando mi sdraiavo nel letto con una mano posata sulla pancia, non riuscivo a non pensare a lui. Era lì, in ogni angolo della mia mente, anche se cercavo di scacciarlo. Mi chiedevo continuamente come sarebbe stato se lui fosse stato più vicino, se avessimo potuto affrontare tutto insieme senza quel peso di incomprensioni.
Ora ero sul treno per tornare a casa. Accanto a me, Giulia stava sistemando qualcosa sul suo telefono, probabilmente organizzando i dettagli per il viaggio successivo o rispondendo a qualche mail urgente. Sentivo un nodo crescermi in gola, e alla fine non riuscii più a trattenermi.
"Giulia..." dissi piano, fissando il paesaggio che scorreva fuori dal finestrino.
"Dimmi tesoro" rispose senza alzare lo sguardo.
"Non ce la faccio più."
La sua testa si girò immediatamente verso di me.
"Cosa succede? Ti senti male?"
Scossi la testa.
"No, non è quello. È Jo...."
Lei rimase in silenzio, ma potevo sentire la sua attenzione concentrarsi completamente su di me. Le sue mani si fermarono, il telefono abbandonato sul tavolino.
"Non posso più andare avanti così," continuai, sentendo la mia voce tremare.
"Ogni volta che sembra che le cose vadano meglio, succede qualcosa che ci riporta indietro. Le sue reazioni... il suo modo di affrontare le cose. È tutto così difficile, Giulia."
"Sar, ma lui ti ama. Lo sai, vero?"
"Sì, lo so," ammisi con un sospiro.
"Ma a volte mi chiedo se sia abbastanza. Non voglio continuare a vivere con questa paura, con questa incertezza. Mi sento come se stessi camminando su un filo, e non so se alla fine ci sarà qualcuno a prendermi se cado."
Giulia si sporse verso di me, il suo sguardo pieno di comprensione.
"Ma tu lo ami, Sarah? Al di là di tutto, di ogni dubbio e paura... lo ami ancora?"
"Con tutto il cuore," risposi senza esitazione.
"Ma non basta, Giulia. Non basta quando ogni litigio, ogni incomprensione, mi fa sentire come se non sapessimo più come fare un passo insieme. E ora... ora c'è anche il bambino. Come faccio a sapere che è pronto? Come faccio a sapere che sarà capace di affrontare tutto questo con me?"
Lei annuì lentamente, prendendo le mie mani tra le sue.
"Nessuno è mai veramente pronto, Sarah. Non lo sei nemmeno tu, se ci pensi. Ma sapete affrontare tutto insieme. Joseph ha i suoi difetti, certo, ma non dubitare mai di quanto ti ami. E soprattutto non dubitare di te stessa. Tu hai una forza incredibile, e sai vedere in lui ciò che gli altri non riescono a vedere."
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Amianto
FanfictionE se il rapporto tra i due ragazzi fosse qualcosa di più di un'amicizia? Come sarà dopo la conclusione di Amici? Beh, io me lo immagino così! Benvenuti in "Amianto", una fanfiction su Sarah e Holden puramente inventata!