Adeline Evans, una ragazza con un passato difficile, ormai ha imparato a sopravvivere, mascherando le sue fragilità.
Tutto cio che le rimane è la mamma e suo fratello, Kai, insieme al loro gruppo di amici.
Tutti loro, sono legati da passati complic...
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Adeline's pov
Il mondo sembrava essersi congelato. Il gelo del metallo contro la mia tempia era tutto ciò che riuscivo a percepire, e il mio cuore sembrava sul punto di esplodere.
Xavier, accanto a me, aveva gli occhi fissi sul Ghostface, la mascella serrata, il corpo pronto a scattare, ma immobilizzato dalla pistola puntata contro di lui.
Kai era di fronte a me, il respiro controllato, come se non temesse nulla, eppure io riesco a sentire la sua paura.
E infine, Archer, che già stava messo abbastanza male, con del sangue che colava dal suo labbro.
Ero in trappola. Lo eravamo tutti.
"Non mi avete invitato alla festa?"
La voce risuonò nell'aria, una voce conosciuta. Mi girai verso la nuova figura che si avvicinava. Ryan.
Ryan!
"Lasciateli andare." Il tono di Ryan era freddo, deciso ma soprattutto calmo. Sembrava che avesse già il controllo della situazione, come se tutto questo fosse solo un altro gioco per lui. Ma non era un gioco. Non per noi almeno.
Il Ghostface si lentamente verso di lui, la pistola ancora puntata alla testa di kai, probabilmente lui è il capo di questo gioco malato. "Oh, guarda chi si fa avanti. L'eroe della serata. Cosa credi di fare, Ryan?"
Ryan non si scompose, il suo sguardo era gelido e penetrante, come se riuscisse a scrutare direttamente attraverso la maschera. Fece un passo avanti, le mani rilassate ai lati del corpo, ma ogni movimento era calcolato, preciso.
"Non sto chiedendo" disse, la sua voce un pericoloso miscuglio di calma e minaccia. "Lasciateli andare adesso, o non vi piacerà scoprire di cosa sono capace."
Il Ghostface rise, una risata distorta che riecheggiò nella notte. "Davvero? E cosa pensi di fare? Qui non sei tu a dettare le regole."
Ma Ryan non indietreggiò. Inclinò leggermente la testa, un sorriso appena accennato che non arrivò mai agli occhi. "I miei amici non si toccano, sono capace di farvi fuori uno a uno"
"Credi di avere il controllo, Ryan?" Il Ghostface emise una risata crudele. "Siamo noi ad avere le pistole"
Ryan non mostrò alcuna paura. Al contrario, il suo sorriso si fece più ampio e divertito.
In un lampo, Ryan si mosse con una velocità sorprendente. Afferrò il braccio del Ghostface che teneva la pistola contro Archer e con un colpo secco gli fece girare il polso. La pistola cadde a terra, ma il Ghostface non ebbe il tempo di reagire e recuperare la pistola. Ryan gli sferrò un potente pugno al viso, facendolo perdere i sensi sul colpo.