Adeline Evans, una ragazza con un passato difficile, ormai ha imparato a sopravvivere, mascherando le sue fragilità.
Tutto cio che le rimane è la mamma e suo fratello, Kai, insieme al loro gruppo di amici.
Tutti loro, sono legati da passati complic...
Commetti il più vecchio dei peccati nel più nuovo dei modi -Charles Bukowski
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Ryan's pov
Perché sono alla stupida festa di Adeline? Beh, c'è solo un motivo, che però non ammetterò mai.
Quando la vedo, tutto il resto sparisce. È come se il tempo si fermasse per un attimo. Vanessa è lì, in mezzo alla folla, con un vestitino che lascia poco all'immaginazione.
Perfetta.
Come al solito, eppure è fottutamente innamorata di quel coglione di mio fratello.
Anche se lui ama ancora Selene, anche se lui non accetta ancora che lei sia morta. Per colpa sua.
Perché lui e non me?
Io sarei in grado di darle tutto ciò che mio fratello non farebbe.
Ha ancora lei in testa e so che se Vanessa non la smette con la sua ossessione verso di lui, mio fratello finirà per usarla, darle una falsa speranza di amore, solo per poi mandarla a fanculo. Perché lui è così. E Vanessa non lo capisce, ma io lo so. Dopo Selene è cambiato, dopo ciò che è successo, è cambiato. Non tornerà più come prima.
Lui sopravvive ma non vive.
L'unica cosa che lo tiene vivo è la fame di vendetta, che però rimarrà insoddisfatta. La colpa è solo sua, dopotutto.
Mi concentrai sul corpo perfetto di Vanessa, senza toglierle gli occhi di dosso neanche un secondo.
Porca puttana, quel vestitino è troppo corto. Mentre voglia di sbatterla contro un muro è troppo alta.
In un lampo mi trovo a camminare verso di lei, il battito del mio cuore così forte che quasi lo sento nelle orecchie. Non so cosa mi spinge, ma la prendo per il polso e senza pensarci due volte la trascino verso una stanza, non so di chi sia o che stanza sia, ma è comunque una stanza. Chiusi la porta dietro di noi.
Mi avvicinai a lei lentamente, passo dopo passo, fino a costringerla con la schiena contro il muro della stanza. Mi abbassai per arrivare alla sua altezza e il mio respiro caldo sfiorava il suo orecchio.
"Sentiamo, piccola, quel vestitino lo hai messo per chi, uh? Per lui?" sibilai, piegandomi verso il suo orecchio. Il mio fiato caldo la fece rabbrividire, e un mezzo sorriso mi si dipinse sulle labbra. "Per mio fratello che non ti guarda nemmeno?"
Lei sbuffò piano, ma non si mosse. Alzò gli occhi incrociando i miei. I suoi occhi azzurri, come il mare, e le sue ciglia folte mi incantarono, come ogni fottuta volta. Mi stava sfidando. «Non tutto gira attorno a voi due, lo sai?»
"No?" dissi, ridacchiando e afferrai il suo mento accarezzando il suo labbro inferiore."E allora perché tremi?"
"Sto tremando per il freddo" Sorrise. Una bugia così bella che mi venne voglia di baciarla solo per zittirla.