Adeline Evans, una ragazza con un passato difficile, ormai ha imparato a sopravvivere, mascherando le sue fragilità.
Tutto cio che le rimane è la mamma e suo fratello, Kai, insieme al loro gruppo di amici.
Tutti loro, sono legati da passati complic...
Spesso chi vuole farti sentire in colpa, è il vero colpevole
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Kai's pov
Come al solito ero in un angolo aspartato della festa, tenendo d'occhio Adeline e le sue amiche, o meglio, Ivy.
Però, non riesco più a vedere Adeline, e l'ansia mi divora dentro. L'ultima volta è finita male, e la colpa è mia. Come sempre.
Devo trovarla, se le accadesse qualcosa, di nuovo, non ne lo perdonerei mai.
Camminavo veloce, ispezionai ogni angolo.
Di lei? nessuna traccia.
La musica era troppo forte, così tanto che non riuscivo a capire nulla.
Decisi di uscire fuori, magari è lì per prendere una boccata d'aria.
Uscii dalla porta del retro, o almeno, questa casa è fottutamente enorme che ha almeno 5 uscite.
Feci il giro per la casa, quando voltai l'angolo, vidi una figura accovacciata che cerca di sbirciare oltre il muro. Adeline.
Sentii Le voci di altre persone. E una di quelle la riconobbi subito.
La stessa voce che amavo da bambino, adesso però era diversa,la dolcezza in essa era sparita. La stessa voce che mi ha abbandonato, lasciandomi a pezzi. La stessa voce che è tornata, distruggendo tutti i miei piani.
Probabilmente l'altra voce era Xavier. Cosa cazzo c'entra lui con lei? Perché le sta parlando? Giuro gli spacco la faccia una volta e per tutte.
Addie li spiava. E io la spiavo mentre lei spiava loro.
Perfetto direi..
Feci per avvicinarmi. Ma all'improvviso sentii una presa violenta sulla spalla. Una mano mi serrò il braccio e l'altra mi tappò la bocca.
Un uomo, enorme, comparso dal nulla. Mi trascinò all'indietro con forza, mentre io cercavo di divincolarmi senza riuscirci.
In poco mi aveva già legato le mani dietro la schiena e avevo una pistola puntata alla testa.
Cercai di sbirciare e notai che non era solo. C'era un altro uomo.
"Sta' fermo e non farti ammazzare" ringhiò.
Sbuffai, quasi come se fossi disinteressato, come se non mi stessero puntando una pistola alla testa.
Chiunque loro siano la pagheranno. Devo aspettare il momento in cui meno se ne aspettano, posso metterli KO tutti, ma tenendo conto che hanno due pistole, o forse di più, morirei in meno di 5 secondi.
Mi affido al destino.
Alla fine al destino non si comanda, va come deve andare.
Fu allora che sentii la porta proprio accanto a noi aprirsi, Ethan comparve.