Capitolo 8

243 23 2
                                    

Quando arrivai in soffitta, presso gli scatoloni, tolsi lo scotch che sigillava quello che mi avevano lasciato i miei genitori. Ritrovai la cornice argentata con le rose incise, la smontai freneticamente, ma all'interno non trovai nulla. Controllai all'interno del vestitino ed osservai meglio il coniglietto di peluche, esaminai addirittura i disegni l'orologio. Ben presto ritrovai lo scatolone vuoto, avevo ispezionato ogni oggetto contenuto al suo interno.
Ad un tratto mi balenò in mente un'idea, ovvero controllare nelle piegature del cartone.

Decisi di smontare tutto, addirittura quell'inutule pezzo di cartone. Non avevo la minima speranza, ma rimasi sbigottita nel trovare un fogliettino incastrato nelle piegature dello scatolone. Su di esso vi era scritto "Per Agatha", ma non lo aprii subito.
Tentai di sistemare il disastro come meglio potei e mi affrettai a tornare in camera mia.

Quasi mi fiondai sul letto pronta a leggere ogni parola e a trovare più indizi possibile. Ma mi resi immediatamente conto di essere esageratamente fomentata: non potevo avere alte aspettative, non dovevo avere tutta questa speranza. Del resto poteva contenere delle semplici parole prive di un significato che mi potesse portare a trarre conclusioni affrettate...a quel punto che cosa avrei fatto?
Forse non dovevo leggerlo.

Eppure lo aprii, quasi come se il mio cuore e la mia testa non fossero più collegati: in un attimo mi ritrovai tra le mani un pezzo di carta grande quanto una metà di un normale foglio da stampa. Vi erano delle frasi, tante frasi da cui poter ottenere informazioni...forse.

"Cara Agatha,
Quando avrai letto questo messaggio vorrà dire che sarai diventata una ragazza e che io e tuo padre non ci saremo più già da un po' di tempo. Non vorremmo esporti a questo rischio, ma sono costretta a dirtelo: è meglio che tu sia cosciente del pericolo.
Ti ricordi dell'amuleto che tenevo nascosto? Spero tu lo abbia trovato tra il cartone e che lo stia tenendo nascosto come facevo io. Non raccontare a nessuno della sua esistenza o che lo proteggi tu, lo stanno ancora cercando...pur di ottenerlo, ci hanno uccisi.
Il medaglione contiene un potere molto potente che se finisse nelle mani sbagliate, provocherebbe una vera catastrofe. Devi proteggerlo a costo della vita, proprio come abbiamo fatto noi, e portarlo a Wirrods, una città che si trova in un mondo magico, in modo tale che la prescelta ottenga il potere che le era stato rubato.
Ma non agitarti, capirai tutto tra poco tempo.
Ora ti sembrerà una follia, so che sei confusa, ma la magia esiste, Agatha.
Io e tuo padre siamo nati a Wirrods, abbiamo dei poteri e siccome tu sei nostra figlia, sei una creatura magica. Non sappiamo quale sia il tuo potere, ognuno ne ha uno diverso, ben presto lo scoprirai e dovrai imparare a gestirlo.
Fai attenzione e non ti fidare di nessuno.

Con affetto
I tuoi genitori"

Richiusi il foglietto e lo strinsi in mano.
Volevo ridere, volevo piangere...che cosa si supponeva che dovessi fare?

Ero così confusa che non riuscivo a pormi delle domande che per me fossero sensate. Wirrods? Mondo magico? Poteri? Quella era la grafia di mia madre e non mi avrebbe mai fatto uno scherzo del genere. Ero costretta a crederle anche se io non credevo a tali follie. Non sarebbe stato semplice accettare l'idea di un tale contenuto, avrei impiegato molto tempo prima di riuscire a darmi spiegazioni.
Il mio problema è che senza logica, non riesco ad andare avanti.

L'unica cosa a cui riuscire ad attribuire una logica fu il motivo della morte dei miei genitori: erano stati uccisi pur di ottenere quell'amuleto che per me non aveva nessun valore, se non quello affettivo.
Ciò mi spaventava: qualcuno era alla ricerca di quel ciondolo e avrebbe fatto di tutto pur di ottenerlo, di certo non si sarebbe fermato dinanzi ad una diciottenne spaventata.

Ora anche io ero in pericolo e potevo essere attaccata in qualsiasi momento e da chiunque.
Più mi addentravo e più la situazione si complicava, non mi aspettavo di certo ciò che stava accadendo, pensavo che sarebbe stato un omicidio senza un seguito talmente bizzarro.
Presi il foglietto e lo nascosi, attaccandolo con dello scotch sotto una doga del mio letto.

The AmuletDove le storie prendono vita. Scoprilo ora