Capitolo 26

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Quando arrivammo a destinazione notai finalmente l'aspetto della casa vista dall'esterno. Era una casetta dal tetto basso e ricoperto di un folto e spesso prato. Sulle pareti esterne vi erano arrampicate delle edere, ma le finestre erano piuttosto visibili. Si confondeva perfettamente nella flora del bosco ed era un buon nascondiglio per noi.
Rich mi aprì la porta, facendomi entrare per prima, poi la richiuse alle nostre spalle. Appena entrammo, si accesero automaticamente delle luci in tutta la casa: era sicuramente opera della magia. Guardandomi attorno mi accorsi dell'arredamento di quel luogo che risultava comunque accogliente. Nella sala principale vi era un tavolo con delle sedie intorno, inoltre erano presenti delle librerie colme di pozioni magiche e libri sempre sullo stesso tema. Supposi che un tempo fosse stata l'abitazione di un mago.

Rich schiarì la voce, distraendomi dai miei pensieri. Non avevamo parlato durante tutto il tragitto ed ora questa situazione risultava imbarazzante. Rich mi fissava mentre io tenevo lo sguardo basso.

"Vai a dormire." mi intimò con tono duro, troppo duro. Eravamo entrambi arrabbiati, ma lui lo era sicuramente di più.

Obbedii senza contestare o dire nulla. Mi recai nella camera accanto che prima era vuota, ma Rich l'aveva munita di due sacchi a pelo.
Io mi misi sotto le coperte, ma non riuscivo a dormire. Ad un certo punto sentii Rich dirigersi verso la stanza in cui mi trovavo io e successivamente si mise anche lui nel suo sacco a pelo. Io ero girata dal lato opposto al suo e la mi visuale era una parete di pietra.

"Agatha?" mi chiamò.

"Cosa c'è?" chiesi con tono triste, ma senza girarmi.

"Scusa se prima sono scattato così."

Sospirai, girandomi dal lato opposto per guardarlo.

"E scusa anche me se prima ho reagito in quel modo e ti ho detto quelle cose stupide, non le pensavo davvero. Io non avrei mai voluto ferirti, per me sei importante e ci tengo davvero a te." dissi.

"Lo so, ma non comportarti mai più in questo modo sconsiderato, va bene?" mi chiese dolcemente.

"Va bene." risposi con tono dispiaciuto "Ho una domanda che non c'entra niente con noi." affermai.

"Puoi chiedermi tutto quello che vuoi se servirà a schiarirti le idee."

"Come hanno fatto a trovarmi? Come hai fatto tu?"

"Beh io ti ho sempre seguita, ero io la notte in cui sei svenuta a controllarti nella tenda, ero di nuovo sotto le sembianze del Rich del mondo senza magia. Mi trovavo lì perché sapevo che ti stessero venendo a cercare: hanno usato un incantesimo di localizzazione per trovarti, per questo hai sentito quel fischio prima di svenire." non dissi nulla, ascoltai solamente le sue parole.

"Buonanotte, Agatha." disse Rich dopo un po'.

"Buonanotte." risposi prima di chiudere gli occhi e cadere in un sonno profondo.

***

Mi svegliai di soprassalto nel cuore della notte e mi ritrovai con gli occhi pieni di lacrime, ma non ne capivo il motivo. Il battito accelerato, il respiro affannato, il mio viso imperlato di sudore e il senso di paura in questo momento erano per me inspiegabili. Mi sedetti confusa e mi resi conto che anche Rich fosse sveglio.

Si sedette anche lui.

"Agatha, tutto a posto?" mi domandò preoccupato.

La sua voce era roca e un po' impastata a causa del sonno.

"Cosa? Ehm...io non...non lo so..." risposi confusamente.

Sentivo le lacrime scendere sulle mie guance e non riuscivo a fermarle, ma non era un vero proprio pianto. Non erano né la mente né il cuore a versare quelle lacrime, erano solamente gli occhi.

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