The Amulet

Capitolo 28

Sentii il cuore battere forte all'improvviso.
Il suo sguardo era serio e un po' spaventato.

"C-cosa?" cercai di chiedere.

Per un attimo sentii come se qualcosa mi stesse togliendo la forza, quella che mi serviva per affrontare qualunque cosa Rich volesse dirmi.

"Loro..." cominciò, indicando i ragazzi.

Seguii la direzione della sua mano e notai Estella fra i ragazzi del gruppo.

"Loro cosa?"

"...non sono quelli che credi."

"Che cosa intendi?" domandai confusa.

"Devi stare attenta. In passato non si sono comportati bene, erano loro i cattivi. Poi con il tempo diciamo che...le parti si sono invertite...e sono divenuti i buoni."

"Vuoi dire che...mi stanno mentendo?"

"No, ma i loro antenati non erano affatto delle brave persone e loro...io non mi fido...capisci?"

"Capisco ma...perché non me l'hanno raccontato?"

"Sicuramente non volevano spaventarti o distrarti dalla tua missione. Non so se vogliano realmente distruggere l'amuleto o no. Io non mi fido più di nessuno."

"Prima ti fidavi di loro?"

"Prima che uccidessero i miei genitori? Sì, prima sì." affermò, mantenendo la calma.

"Aspetta cosa? Come sai che siano stati loro? E perché lo avrebbero fatto?" lo inondai di domande.

"Vuoi proprio che te lo racconti?" domandò afflitto.

Decisi di non andare oltre, il suo sguardo mi chiedeva di non farlo rispondere. Me lo avrebbe raccontato in un altro momento.

"No, starò attenta." affermai, azzardando un sorriso che lui ricambiò debolmente "Se vuoi possiamo andare solo io e te al Monte della Luce." proposi.

"Agatha è giusto che tu stia al sicuro. Io devo proteggerti, quindi farò questo sforzo per te." disse sospirando.

"Andiamo." dissi, stringendogli la mano.

In poco tempo, troppo poco, ci ritrovammo a pochi passi dai ragazzi del gruppo. Non ero più molto sicura di voler allearmi con loro, speravo che Rich avesse frainteso le loro intenzioni. Finché non mi avrebbe raccontato l'accaduto, non avrei ben capito la situazione.

"Ciao ragazzi." salutai, cercando di sorridere.

Il mio sorriso nervoso si dissolse appena vidi le loro espressioni stravolte.

"Che cosa ci fai qui?" chiese Estella, esitando.

Dal suo sguardo avevo capito che la domanda era rivolta più a Rich che a me.

"Dov'è Iris?" domandai, ignorando ciò che aveva chiesto poco prima.

"Seguimi." disse, prendendomi per mano mentre squadrava Rich.

Cominciò a camminare velocemente, quasi mi trascinò e quando non fummo visibili dagli altri si fermò.

"Che ci fa lui qui?" chiese con tono duro e deciso.

"Intendi Rich." ribadii.

"Perché è qui?" continuò a chiedere.

"Non cominciare con i pregiudizi. Solo perché faceva parte della Lega Nera, ora lo giudicherete tutti male."

"Che ti ha raccontato? Qualunque cosa sia, ti sta mentendo e noi abbiamo tutto il diritto di avere dei pregiudizi, è della Lega Nera!" esclamò.

"No, tu non lo conosci!" esclamai "Dov'è Iris?" chiesi con veemenza.