Capitolo 16

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Quell'affermazione mi gelò il corpo.
Tutti gli esseri magici temevano la Lega Nera e la reazione terrorizzata dei quattro elementi mi contagiò. La paura stava prendendo il sopravvento nella mia mente e nel mio corpo, io non sapevo cosa fare. Quella bambina non sarebbe dovuta uscire di casa da sola, perché i genitori non l'avevano tenuta sotto controllo?

"Mamma!" gridò la bambina con voce smorzata.

"Clara!" urlò disperatamente Ariella, dirigendosi verso il balcone.

Supposi immediatamente che Ariella fosse la madre della bambina che ora stava rischiando la vita. Quando cercò di dirigersi verso il balcone, Flo ed Ella la trattennero dalle braccia, impedendole di salvare sua figlia. Come potevano farle una cosa del genere? Ariella tentava di liberarsi dalla morsa che le infliggevano gli altri due elementi, ma non ci sarebbe riuscita, erano due contro una. Ora non poteva far altro che sentire sua figlia morire, senza che lei potesse far nulla per salvarla. Non potevo sopportare tale crudeltà, i cittadini avrebbero dovuto combattere ed io dovevo fare qualcosa.

"Cittadini di Wirrods vi arrendete?" chiese una voce maschile con tono provocatorio ma divertito, proveniente dall'esterno del palazzo.

Improvvisamente Ariella smise di opporre resistenza. Si fermò ad ascoltare quella voce.

"Mia figlia non morirà oggi." affermò guardando le altre che fecero un cenno di approvazione.

Avevano intenzione di arrendersi così facilmente? L'adrenalina stava crescendo dentro di me ed era riuscita a sovrastare la paura. Infilai l'amuleto nella tasca destra della felpa e cominciai a dirigermi con gran foga verso il balcone del palazzo reale. Temperance non tentò di fermarmi poiché era scioccata da quello che stava ancora accadendo.

Mi affacciai e mi ritrovai ad assistere ad una scena terribile. Un gruppo composto da circa quaranta persone vestite interamente da abiti scuri si trovava dinanzi al palazzo. Una decina di persone erano davanti alle porte, cercando di irrompere. Il resto del gruppo si trovava dietro al leader che, stringendo la bambina a sé, minacciava di ucciderla con una specie di sfera luminosa sicuramente ad opera della magia. Verso destra si trovava una parte dei cittadini che, terrorizzata, stava assistendo alla scena inerme. Il balcone si trovava a circa quindici metri d'altezza da terra, perciò non riuscivo ad avere una visuale chiara, si riuscivano a distinguere solamente i due gruppi.

"Lasciala stare!" gridai facendomi coraggio.

"Arrendetevi e lei sarà salva." intimò il leader con tranquillità.

"Non lo faremo mai!" risposi senza pensare troppo al modo in cui stessi agendo.

"Bene, allora questa bambina vedrà i colori ancora per poco." annunciò sadico il ragazzo, facendo un sorriso a trentadue denti.

Il popolo doveva combattere, gli abitanti di Wirrods erano numerevolmente più potenti della Lega Nera, potevano riuscire a sconfiggerli. Del resto i quattro elementi lottavano sempre da soli, forse questa volta, con l'aiuto del popolo si sarebbe potuta fare la differenza.

"Popolo dobbiamo combattere! Non abbiate paura, siamo più di loro e se uniamo le forze ce la faremo!" li incitai.

Vidi gli esseri magici indietreggiare, intimoriti.

"Una bambina sta rischiando la vita, volete vederla morire e perdere senza combattere?" le mie grida rimasero sospese nell'aria.

Vidi la gente scambiarsi sguardi insicuri ed intimoriti da quel gruppo che in confronto a loro non era nulla che non si potesse allontanare.
Il silenzio in quel momento stava regnando nella città.

"Io combatterò per proteggere il titolo di città!" esclamò una persona in mezzo alla folla, attirando l'attenzione di tutti.

Lo vidi avanzare fino ad arrivare davanti al gruppo dei cittadini spettatori. Successivamente altre voci si unirono a quella del giovane ragazzo che coraggiosamente si era fatto avanti per primo. Infine tutto il popolo si preparò a combattere, la guerra stava per scatenarsi.
Notai che il capo della Lega Nera, lasciò libera la figlia di Ariella, puntando la sua sfera contro i combattenti.

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