"Noi sottoscritti, Miriam Nork Moore e Fabian Moore, lasciamo lo scatolone che l'avvocato Malcom Lewis ha in custodia, a nostra figlia: Agatha Moore. Desideriamo che le venga consegnato pochi giorni prima del suo diciottesimo compleanno." lessi a proposito dello scatolone, non soffermandomi ad esaminare il resto.
Sotto il testo, c'erano le firme dei miei genitori e la data: era il dodici gennaio dell'anno della loro morte. Mi resi contro del fatto che lo avessero scritto una settimana precedente all'incidente.
Avevo avuto la mia risposta, ma non ero per nulla soddisfatta. Le informazioni che avevo, erano poche e non pensavo di poter continuare ad indagare.
"Grazie." dissi restituendo il documento all'avvocato.
"Di nulla." rispose sorridendo "Cosa hai trovato nello scatolone?" domandò per curiosità.
"Una foto, dei disegni...nulla di importante." risposi, facendo la vaga.
Non volevo raccontargli di cosa avessi trovato, non mi fidavo di lui. Inoltre non avrei mai raccontato a nessuno del medaglione, dovevo prima scoprire perché fosse così importante per mia madre tenerlo nascosto
"Poi?" continuò insistentemente.
"Un vestitino, un peluche e un orologio da polso di mio padre." risposi con voce bassa facendo spallucce.
"Tutto qua?" continuò a domandare un po' troppo sfacciatamente mentre si sporse verso di me.
Sembrava seriamente interessato, forse esageratamente.
"Sì, tutto qua." risposi guardandolo negli occhi sostenendo il suo sguardo.
Sospirò, lasciandosi cadere sullo schienale della sedia.
Perché tutte quelle domande?
"Ora devo proprio andare." dissi alzandomi e sembrando avere quasi fretta.
"Di già?" chiese stupito.
Non volevo rimanere un secondo di più, non mi sentivo affatto a mio agio ed avevo bisogno di riflettere.
"Arrivederci." salutai porgendogli la mano.
Egli si alzò.
"Buona giornata." rispose tornando a sorridere.
Mi accompagnò alla porta dello studio.
"Se avrò qualche novità, ti farò sapere." disse.
Annuii, uscendo dalla stanza.
Vidi Catherine alzarsi e dirigersi verso di me."Com'è andata?" chiese con la fretta di ricevere una risposta.
"Dopo ti racconto." le sussurrai.
L'assistente ci aprì il portone di uscita e ci salutò con un gesto della mano.
Quando chiuse la porta, io e Catherine ci lanciammo un occhiata."Allora?" chiese fermandomi.
"L'hanno scritto una settimana prima della loro morte: è stato un omicidio, non penso che sia una coincidenza." risposi agitata.
Rimase per un po' in silenzio. Ma furono quei pochi secondi di totale inattività del mio cervello da parte di impulsi esterni che mi lasciarono realizzare l'importanza di quella situazione.
"Agatha...stai bene?" chiese titubante sul come pormi quella domanda.
Perché sapeva che non stessi bene, che tutto stava ritornando come dieci anni prima. Ma come avrei potuto sopportare quel dolore nuovamente? Ne avevo appena avuto un assaggio ed aveva fatto male esattamente come quando quella ferita era ancora fresca.
In quegli anni non ero riuscita assolutamente a superare la scomparsa dei miei genitori...e me ne ero resa conto solo ora.
Dieci anni trascorsi in una convinzione errata che mi era appena crollata addosso.
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The Amulet
Fantasy[ COMPLETA ] Il tempo sembrava essersi fermato da quando i suoi genitori erano deceduti prematuramente, lasciandola in balia di famiglie adottive che non desideravano una bambina di otto anni. Compiendo diciott'anni spera che il periodo buio dell'ad...