Una sensazione di confusione mi avvolgeva tra le sue gelide braccia, cullandomi in pensieri confusi e irrazionali che non comprendevo nemmeno io. Non capivo me stessa. Sentivo di essere terrorizzata e infreddolita, ma incapace di agire. La mia mente creava degli orrendi film mentali che mi facevano sobbalzare, di tanto in tanto. Odiavo sentirmi così: la mente confusa e il corpo paralizzato. Erano queste le conseguenze della perdita dei sensi indotta in quel modo.
Passarono ore, suppongo, finché non sentii un rumore sordo e intermittente. Non capivo cosa potesse essere, non ne avevo idea. Lentamente cominciai a rendermi conto di trovarmi su di un gelido pavimento, sdraiata supino, ma con la testa appoggiata sul lato sinistro. Alzai leggermente le palpebre, giusto di pochi millimetri. Vidi una luce che al momento mi sembrava piuttosto potente, ma che in realtà era la solita luminosità pomeridiana. Successivamente provai più volte ad aprire completamente gli occhi, per riuscire a vedere chiaramente. Quel suono continuava e sembrava sempre più potente, provocato da un'azione più energica.
Ad un certo punto cominciai ad intravedere delle immagini, la mia vista era sempre meno sfocata per mia fortuna. Riuscii a riconoscere una figura inginocchiata a solo un metro da me. Sembrava che fosse bloccata da qualcosa, come se non potesse avanzare verso di me. Ben presto riuscii ad alzare la testa, il busto e alla fine a sedermi. Stropicciai gli occhi, cercando di ottenere una vista ancora più chiara per mettere a fuoco ciò che mi stava circondando.
Mi guardai velocemente attorno ed anche se i miei occhi non recepivano molto, riuscii ad intuire di trovarmi nuovamente in quella stanza, quella con le pareti verdi in cui ero stata rinchiusa da Rich.Improvvisamente mi ricordai di lui e di ciò che era accaduto prima di perdere i sensi. In un attimo sentii un brivido gelarmi il corpo: la mia mente stava generando mille modi possibili in cui si stesse sentendo. Sicuramente stava soffrendo, o forse ancora non si era svegliato. Sentii nuovamente quei rumori sordi e, girandomi, vidi un ombra agitarsi accanto a me. Cercai di capire cosa stesse accadendo lì, ma la mia vista non me lo permetteva, non ancora. Provai ad alzarmi, ma dopo un tentativo fallito decisi di rimanere seduta sul pavimento. Non potevo rischiare di farmi male, inciampando nei miei stessi piedi o non riuscendo a tenermi nemmeno in equilibrio. Strinsi le gambe a me e, tenendole con le braccia, abbassai il capo.
Chiusi gli occhi e rimasi in quella posizione per almeno dieci minuti, volevo tornare lucida e la fretta non mi aiutava di certo. Quando alzai la testa, alzai le palpebre e con mia grande soddisfazione riuscii a vedere chiaramente. Alla mia sinistra notai un pannello, provai a battervi sopra e capii dal rumore che fosse una lastra di vetro molto spessa. Mi guardai nuovamente attorno, giusto per assicurarmi di essere nella camera in cui supponevo di trovarmi. Era simile, infatti non vi era nessun mobile e c'era quel pannello di vetro lucido, inoltre faceva veramente molto freddo. Ad un certo punto un ombra improvvisa mi colse di sorpresa, facendomi spaventare. Mi girai di scatto e dietro quella lastra riconobbi l'immagine di Rich che tentava di attirare la mia attenzione.
"Rich!" esclamai.
Notai che stesse cercando di parlarmi, ma io non lo sentivo, probabilmente a causa di quella barriera.
"Non ho capito, parla più forte!" lo interruppi.
Quando cominciò nuovamente a parlare, compresi il motivo dell'esistenza di quel vetro. Non volevano farci comunicare e in questo modo sarebbero riusciti ad affliggerci.
"Non si sente." dissi a bassa voce.
Lo vidi fermarsi un attimo e poi dire qualcos'altro, una frase corta. Cominciai a gesticolare cercando di fargli capire di parlare lentamente in modo che io potessi leggere il labiale e per fortuna capì. Inizialmente non riuscii a comprendere ogni parola che disse, ma per fortuna anche lui si aiutò, gesticolando. Riuscii a capire: "Io ti sento."
STAI LEGGENDO
The Amulet
Fantasy[ COMPLETA ] Il tempo sembrava essersi fermato da quando i suoi genitori erano deceduti prematuramente, lasciandola in balia di famiglie adottive che non desideravano una bambina di otto anni. Compiendo diciott'anni spera che il periodo buio dell'ad...