Siamo nate donne

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"Ci vediamo domani. Vatti pure a divertire, se non lo hai già fatto" - "Amore" conclude Piero rubandomi un bacio. Gli strappo la pochette rossa dalle mani, senza guardarlo in faccia: mugugno qualcosa distratta, afferro il badge ed entro in suite. Resto appoggiata qualche secondo alla porta, lo sento allontanarsi, i suoi passi diventano sempre più distanti. Mi lascio scivolare a terra, spalle al muro, avvolta nel buio della stanza. Asia non c'è, Fiamma nemmeno. Si staranno divertendo anche loro, forse. Chissà. Chiudo gli occhi e respiro a fondo. Ripenso alla mia vita in Italia e a quanto bene si stava, senza problemi di cuore. Io, che me ne sono sempre fregata degli uomini, la vivo come una sconfitta la voglia di vedersi e di sfiorarsi, come se non esistesse altro che il sesso. Perché a me Barone ha fatto questo effetto fin dal primo istante, anche se non me ne sono accorta subito. Ma come si può basare un rapporto su tutto questo? Io non sono così, non lo sono mai stata. Eppure da quando lo conosco non stacco un istante il pensiero da lui. Patologica. Il fatto è che sa benissimo come prendermi, nonostante il caratterino che mi perseguita da una vita. Marco mi ascoltava in silenzio. Lui si impone e poi, dopo essersi imposto, mi ascolta. Perché sa essere dolce, Barone, ma anche dannatamente stronzo, quando mi blocca al muro e sa come tenermi a comando. Tolgo le scarpe che appoggio vicino all'entrata, allungo le gambe e scoppio in lacrime: le mani sugli occhi intrise di mascara, i capelli appiccicati alla fronte. Mi sento scema e infinitamente puttana, perché finché stavo con lui non sarei voluta essere con nessun'altra persona e da nessun'altra parte: puttana perché solo una mignotta può farsi scopare in un bagno pubblico ed esserne coinvolta, tanto da stare al gioco e scema perché solo una scema può farsi questi problemi, dopo essersi fottutamente divertita. È che io sono fatta così. Sono sempre stata razionalmente bacchettona e adesso mi ritrovo ad aver perso la testa per un ragazzo.
Doveva succedere, me lo merito.
Alzo la testa e vedo Asia davanti a me, con una bottiglia d'acqua che si lascia scivolare dalle mani "Trilly!" si avvicina in ginocchio, mi afferra il volto con le mani, mi accarezza la fronte scostando i capelli umidi "ci sono qui io", sprofondo con il viso sulla sua spalla piangendo.
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"Hey, calma, su vieni, alziamoci" la aiuto ad alzarsi "è meglio piangere su un divano in morbido tessuto che su un pavimento duro e freddo" le ho strappato un sorriso, almeno. La trascino sul divanetto del salotto. "Forza adesso dimmi solo dov'è Piero, lo ammazzo e torno" la guardo con gli occhi gonfi di lacrime e inizio a piangere anch'io "perché piangi?" chiede fissandomi con aria inquisitoria "non importa Trí dimmi dov'è dimmi che ti ha fatto?" rispondo asciugando le lacrime con il polso, "a te che è successo? Sei scappata via all'improvviso" - "Adesso non è importante, devo andare in suite?" - "No, invece importa Asia, importa eccome. Tu per noi ci sei sempre, ma dei tuoi problemi non ne parli mai" ho le lacrime che scorrono sul viso le rimuovo con il polso "senti è solo una cazzata..." - "no senti tu Asia forse la mia è una cazzata... Quindi si fa così, conto fino a tre e ci diremo entrambe cosa ci... Anzi okay lo dirò prima io, cosa ci fa stare così di merda", cerco di ribattere, schiudo le labbra "e non si discute" interrompe secca, ma non ho la forza per farlo quindi è indifferente la asseconderò.... tanto, in un modo o nell'altro, verrà a saperlo.
"Uno..." chiude gli occhi ispira profondamente "due ... tre!" "Barone mi ha scopata!" - "Gian mi ha baciata!"
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"Cosaaa?!" diciamo entrambe, come se ciò che ci stava affliggendo fosse scomparso e ci preoccupasse molto di più cosa era successo o comunque nel mio caso, come e perché e quando fosse successo. "Okay Trì, allora è stronzo. Ma prima o dopo cena? Guarda, Barone se la vedrà con me, fosse l'ultima co..." - "l'ho voluto Asia, l'ho voluto eccome. Prima e dopo cena, insomma... Probabilmente se tornassi indietro lo vorrei ancora di più" sospiro, "solo che mi sento così sporca. Sudicia come il pavimento che ci siamo lasciati sotto ai piedi. Dopo cena è successo nei bagni del ristorante, come un camionista e la sua puttana di una sera che decidono di improvvisare tutto in uno squallido motel. Avevo appena riattaccato una chiamata di rassicurazioni a mia madre. Mia madre, quanto le voglio bene e l'orgoglio m'impedisce di abbracciarla. Pensa che sono partita per Dubai senza nemmeno darle un bacio. Se sapesse cosa sono diventata mi farebbe fuori o mi disconoscerebbe, penso... perché cresci i figli in un modo e loro scelgono di diventare stronzi,fanno il contrario di ciò che gli hai suggerito e di non ascoltare i consigli" la fisso negli occhi "comunque Barone mi ha spinta in un bagno, ha chiuso la sicura alle sue spalle. Mi ha bloccata al muro e poi l'abito, gli slip, il lavandino, gli schiaffi, i capelli... Ecco, dai, non farmi andare oltre" scoppio nuovamente in lacrime, mi butto tra le sue braccia "Asia capisci? Io non sono nata per gestire queste situazioni. Io non ce la faccio a gestirle. Sono partita dall'Italia che gli uomini mi stavano sul cazzo e guardami adesso, persa per Barone. Se lui mi volesse, adesso, io sarei così stronza da assecondarlo... Ancora!! Senti quante parolacce sto dicendo Asia, non sono nemmeno io, non mi riconosco più".
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La guardo sconvolta, è stracotta di Piero. Le prendo il viso tra le mani, la guardo negli occhi con aria convincente "Trilly a volte bisogna cedere alla passione, non sei sporca! Non hai fatto niente di male, di ingiusto o di sbagliato! È vero ti senti uno schifo per il buonsenso, il buongusto, la moralità. Ci sono passata anch'io... in Italia... Ma a volte il grillo parlante nella testolina è meglio che taccia... Trilly non è uno sconosciuto... É Piero. E si okay, è vero un po' sconosciuto lo è! Ma non essere così severa con te stessa. Vivitela, goditela finché c'è... Senza paranoie o insicurezze" le stringo la mano, "e se tipo durasse per sempre? Mmh? Devi essere positiva Trillina, provaci almeno. Le zoccole sono altre. O se vuoi dire puttane, le puttane sono quelle che hanno una relazione sentimentale e flirtano con altri; puttane sono quelle che per un niente si trovano a scopare con un qualsiasi tizio che gli ha fatto il complimento o col datore di lavoro per avere l'aumento. Trilly impara a vivere, lasciati andare alle emozioni. La testa falla intromettere diversamente... Comunque, se ti va, posso sempre andare a castrare Barone, in ogni momento" vado in cucina e afferro un coltello "dove lo trovo?" strizzo l'occhio, mi guarda e scoppia a ridere, finalmente.
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"No, per carità, ci mancherebbe... Potrei offendermi" esordisco nascondendomi gli occhi tra le mani, mi sento più serena, "Asia... grazie" le mando un bacio con la mano "e tu? perché piangevi, scusa? Ginoble ti ha baciata!" la guardo perplessa "sticazzi Asia, mi dici di viverla finché dura e poi ti fai le paranoie su Ginoble? Ma dico, l'hai visto?" la guardo maliziosa "si, c'ha il visino da ragazzetto, ma è tremendamente sexy" mi tappo la bocca, lei sbarra gli occhi "ma?! Che ti piace anche lui?" - "No, no, era per dire, cioè... Dai cazzo Asia! Provaci almeno! Lui impazzisce per te... e mi pare che la cosa sia recip..." - "No Trilly! Non è reciproca! - mi interrompe con tono incazzato - Qui, in questo caso c'è da usarla la ragione e ascoltare quel grillo parlante! Insomma andiamo, ha cinque anni in meno di me; quando ero al liceo ad iniziare le mie prime relazioni complicate, lui aveva dieci anni! Dieci! A quindici anni non guardi in quel modo e nemmeno pensi ad un decenne che gioca con i Gormiti e guarda Peppa Pig! Il nostro modo di pensare forse non è neanche lo stesso! E non perché mi interessano solo quelli più grandi, altrimenti non sarei stata con... Insomma mi hai capita. Poi l'hai visto? È un giramondo, un Don Giovanni bugiardo, stava per andare a letto con quella Farah, poi, quando mi ha vista distrutta, cioè... boh... così... fragile, insomma, ha detto che mi stava aspettando. Mi stava aspettando, da sempre!! Ma che vuol dire?! Da sempre... però si sarebbe scopato lei, volentieri!! Abbiamo passato tanto di quel tempo insieme, avrebbe potuto farmi ricredere, conquistarmi. Ma in fondo è così... è un ragazzino, affascinante ma pur sempre un ragazzino. E non voglio essere una coughar che si attacca a quelli più giovani, perché non accetta che è un catorcio o ha paura dell'età che avanza. Non sono Marla che non è riuscita a conquistarsi un uomo della sua età e adesso va in giro a cercare ventenni con cui provare a sentirsi ancora giovane e desiderabile. Anche se non ho quarant'anni e di certo non sono trascurata come lei... Piena di soldi e trascurata! I paradossi della vita", accenno una risata fioca... "non saremo mai come Marla!!" le dico affondo la testa sul cuscino, inspiro "cosa abbiamo fatto di male per meritarci gli uomini, cosa abbiamo fatto di male per complicarci la vita con loro... Asia?" ci guardiamo fisse negli occhi, lucidi, gonfi di lacrime. "Siamo nate donne" rispondiamo all'unisono, ancora una volta... Per fortuna ci siamo trovate...

Estate a DubaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora