Estate a Dubai

io la chiamerei Luna.

Un rumore proveniente dal corridoio mi ridesta. Apro gli occhi, Gianluca non c'è, ma ha lasciato il suo profumo sulle lenzuola. Sorrido in modo stupido. Sono sola nel mini appartamento. Mi stiracchio, sento un qualcosa sotto la mano. È un foglio. Mi sollevo.

*Volevo dirti che ti amo.
Ho visto ogni tuo sorriso, il modo in cui arricci i capelli con le dita, come muovi le mani quando sei nervosa, ho visto le tue espressioni buffe, la tua testardaggine e i tuoi urli di gioia. Ho ascoltato ogni tua parola e lo farei all'infinito, le tue battute, le tue teorie spesso strane; ti ho vista ridere senza contegno, cercando di smettere ridevi più forte. Ti ho vista ballare come se non ti vedesse nessuno e cantare a squarciagola come se nessuno ti ascoltasse. Ho visto contarti i difetti e fingere di nulla coprendoti di indifferenza e trucco quello che ti fa gli occhi a panda se non ti strucchi prima di addormentarti!

Ho visto la te più odiosa, il tuo lato peggiore, quella parte intollerante che solo una cinica testarda come te può avere; ti ho vista scappare lontano nel momento in cui ti ho avuta vicino. Ho odiato quella sera, quel tuo voler essere per forza libera come il vento, fugace come un istante, come quello in cui hai incrociato le gambe attorno ai miei fianchi e lì assaporandoti ho capito che vorrei quelle gambe a circondarmi la vita per sempre (tranquilla, solo finché dura), anche a costo di sopportare le tue mani che mi scompigliano i capelli. E perché il tuo odore è qualcosa che sento mio, come se ci appartenessimo da sempre.
Ti ho vista arrosire, cambiare argomenti, ti ho vista tremare tra le mie braccia possenti (okay volevo fare la rima non lo faccio più, ma giuro era per farti ridere!!) adesso starai scuotendo la testa, poi solleverai gli occhi al cielo mordendoti il labbro inferiore e finirai col far spallucce, beh ora basta continua a leggere. Non metterti il foglio sul viso e leggi. Questa è la parte più bella.