Questa lunga notte

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Non credo ai miei occhi, hanno ammanettato Fiammetta e Ignazio. Osservo due agenti parlare con la gente sul posto.
Un agente ammanetta anche me!
Ma cazzo centro io?!
Nel frattempo stanno facendo salire sull'auto i nostri due amici.
Ammanettano anche Gianluca.
È la fine. Addio. Aveva ragione Rob, non stava esagerando, finirò a marcire in galera perché qui non è l'Italia e perché spesso sono irrazionale o peggio incosciente.
"Piè avvisa Torp!" esclama Gian. Non riesco a parlare anche se potrei e mi limito a guardare il mio amore, poi vedo Trilly stringersi a Piero, mi trascinano verso le auto, un poliziotto si avvicina, parla con quello che mi ha ammanettato, non capisco cosa si stiano dicendo ah ovvio, è arabo!

Mi liberano, vedo che liberano anche Gianluca, dicono qualcosa in inglese ma non sto capendo molto, "ci chiedono di andare con loro" mi avvisa lui. Annuisco. Entriamo in auto. Sollevo lo sguardo al cielo, sospiro silenziosamente stringo le mani sulle cosce, le gambe molli e penso a Fiammetta. Quanto poteva essere distrutta per urlare in quel modo? Senza contegno, senza lucidità, il suo volto contratto e quei lacrimoni copiosi a rigarle le guance... chissà quanto soffre... mi dispiace davvero, povera amica mia... vero che qualche cazzata la combina, irrazionale e testarda com'è, ma è una ragazza limpida, genuina, ha una bell'anima; non merita di soffrire per amore di un uomo che... Bo chi lo capisce Ignazio... Ma poi cazzo urla, lo sapeva che urlare qui, equivale a mettersi nei casini.
Lo disse anche Marco durante il volo dall'Italia! E io lo sapevo che con gli arabi non si scherza e adesso penso al mio Rob e alle sue parole, attenta Asia lì ti arrestano e buttano la chiave come fosse niente, anche solo per una spalla scoperta... e infatti stasera boom, eccola la dimostrazione... Merda!
E se poi fossi davvero incinta? Ma anche non incinta come faccio a sopportare la rigidità di questo popolo di maschilisti taglia mani?!

Sospiro e guardo la città scorrere dai finestrini, questa città da sogno immensa, lussuosa, contraddittoria, bellissima; con gli alti palazzoni tecnologici e le luminose luci artificiali che spezzano il buio di questa notte stellata e sicuramente infinita; ma meglio la prigione araba o dire ai miei, in caso fosse così, che mi son fatta ingravidare?! Da quel ragazzino che mio padre elogiava in tivù anni fa, in quel programma di talenti minorenni, all'epoca minorenni, ora cresciuti... anche bene direi... Gianluca, conosciuto qui, per caso, tramite un suo amico... Conosciuto casualmente anche lui, va beh ciao eh.
Io, con il progetto di laurearmi e rendere orgogliosi di me famiglia ed amici più cari... Io che i figli neanche erano contemplati nelle poche volte in cui ho immaginato il mio futuro... Ma chi ha il tempo per occuparsi di un bambino?! Che già ho poco tempo per me, tra un volontariato e l'altro, che quelli piangono sempre valli a capire, e il parto?! oh mamma! Ma poi i  pediatri, i pannolini, le poppate ogni tre ore, e le scarpine e gli abiti da cambiare ogni settimana perché crescono a vista d'occhio e i vaccini e la febbre e i ruttini i rigurgiti. Non ce la posso fare! Che incoscienza ma perché n... "Go out!" la voce dei poliziotti ci dice di scendere, ferma l'auto, noi eseguiamo le indicazioni. È tutto così strano.
Entriamo.

Ecco Fiamma e Ignazio. Riesco a guardare solo lei in viso, mi sporgo verso la mia amica allungando una mano, "As" pronuncia, "shut up" ammonisce una guardia e li porta via.

Ci spostano in una piccola stanza sulla destra, " leave your personal items here" ci dice un addetto indicando due buste in plastica con la chiusura ermetica. "Emh wh, what? sorry" chiedo frastornata, "Italian?", annuisco imbarazzata, "lasciate oggetti personali nelle buste" replica scocciato... Ah, avevo capito bene allora... Cazzo non riesco a separarmi dalle mie cose, che ansia, proprio come quando sogno che mi cadono i trucchi in pozze d'acqua o perdo soldi per strada o che mi volano oggetti dalla terrazza...
Va beh mi tocca, posso farcela! Appoggio la fotocamera sul tavolino; apro la borsa, estraggo il cellulare, il portafogli, il fondotinta, il gloss, lo specchietto, una cremina profumata e lo jihad comprati entrambi al famoso mercato delle spezie e delle stoffe; oh uno smalto, la pinza per capelli, un paio di orecchini e due bracciali, un pacchetto di fazzoletti... li inserisco uno per volta nella busta... Minchia ma quanta roba avevo qui dentro!?
Gian ha lasciato l'orologio da polso, il suo inseparabile iPhone, il portafogli, un'agendina, ed un braccialetto.

Estate a DubaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora