Celeste's pov
Eccomi di nuovo in camera mia,da sola,cercando di trattenere le lacrime.
Nella mia stanza regna il silenzio smorzato da grida provenienti dal piano di sotto:i miei genitori litigano per l'ennesima volta a causa della situazione economica precaria della famiglia. Mio padre ha perso il lavoro e mia madre non guadagna abbastanza per mandare avanti la casa da sola. Quando sono scesa prima, hanno detto che è colpa mia se adesso siamo in crisi. Hanno continuato a dire che se non ci fossi stata sarebbero ricchi adesso. Dicevano che sono solo un impiccio in piú.
Queste parole hanno distrutto completamente il mio cuore. Come cristallo il mio cuore si è frantumato soprattutto perché queste orribili frasi sono uscite dalla bocca dei miei genitori.
Forse è vero, sono solo un impiccio, un errore, era meglio se non fossi nata, non avrei fatto soffrire così loro.
Abbasso lo sguardo, alzo le maniche del mio maglione e osservo le cicatrici lungo le mie braccia.
Qualcosa (o meglio,qualcuno) mi spingeva a farmi del male perché è ciò che merita un errore.
Lacrime sfiorano la pelle delle braccia, alcune cicatrici bruciano lievemente, ma ormai al dolore ci sono abituata.
Dopo minuti rimasti a piangere, mi alzo, butto i fazzoletti nel cestino, mi infilo il pigiama e mi addormento ripensando a tutto quel che hanno detto i miei e quel che avrei voluto essere.