Cap.5: Non lui.

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Celeste's pov
La sveglia oggi suonò, alle 7.10.
Mi alzai e andai in bagno.
Dopo tornai in camera e mi misi un paio di jeans attillati, una felpa nera con cerniera e Nike alte bianche.
Mi pettinai i capelli e mi truccai : un filo di eyeliner, matita e mascara.
Presi lo zaino e mi misi il cappotto.
Scesi e me ne andai senza salutare.
Controllai l'ora: 7.51
Ero in orario così me la presi comoda e mi feci una tranquilla passeggiata.
Arrivata al cancello vidi Michael.
Si,era proprio bello.
Mi salutò sorridendomi e facendo un cenno con la mano.
Ricambiai.
Entrai in classe e seguì le lezioni di matematica e fisica, il liceo scientifico è pesante.
Tra equazioni,incognite e formule non ci capivo più nulla.

Arrivò la ricreazione ed andai in bagno.
Michael era vicino la cattedra del bidello.
Mi vide e mi chiamò.
"Celeste!"
"Ciao Michael" risposi accennando un sorriso.
"Come va?" disse.
"Bene dai. A te?" ovviamente era un bugia.
"Bene. Sai,mi stavo chiedendo se vorresti uscire con me" disse un po' imbarazzato.
"Oh Michael, davvero vorresti uscire con me?" il cuore mi batteva forte.
"Beh si" sorrise.
Pensai se era giusto o meno accettare.
Celeste,non farlo. Soffrirai, è un puttaniere che usa solamente le ragazze.
"Michael mi spiace non posso".
Suonò la campanella e scappai in classe senza dargli il tempo di rispondere.

Passarono lentamente queste due ore di lezione. Inutile dire che pensai solo e soltanto a Michael.
Arrivarono le 13.15 ed io uscì dal liceo. Davanti il cancello c'era proprio Michael, e sembrava stesse cercando qualcuno.
Dopo qualche secondo mi vide.
" Celeste " mi chiamò e sembrava arrabbiato.
"Ciao Michael... Cosa c'è?"
"Perché nel corridoio mi hai risposto che non potevi?"
"Vorresti dire che io devo solo accettare?" incominciai a innervosirmi.
"Tutte le ragazze di questa scuola vorrebbero essere al tuo posto,mi sembra il minimo." disse in tono altezzoso.
"Cosa? Stai dicendo sul serio?Non ti facevo così spavaldo e pieno di te.
Sei uno stronzo come tutti gli altri"
Mi avviai quando Michael mi prese il polso che bruciava per via dei tagli.
"Almeno dimmi perché non vuoi."disse ancora arrabbiato.
" Perché sei uno stronzo che vuole solo portarmi a letto,ma tu non ci riuscirai mai."
Lasciò la presa e me ne andai al parchetto. Non mangiai niente perché non avevo fame,nonostante non avessi mangiato a cena e a colazione.
Erano le 14.53 e la fame iniziava a farsi sentire così fui costretta ad andare a casa non avendo soldi.

L'amore ha un nome~||Mika||♪♥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora