Celeste's pov
Tornai a casa e salì le scale, ad un certo punto sentii mia madre parlare al telefono con qualcuno:
"No io non ce la faccio più con lei, è una delusione, sta sempre fuori da sola, non ha amici, non aiuta in casa, è sempre scostumata, nonostante noi ci siamo rovinati per mantenerla. Era meglio se non nasceva. È solo una spina nel fianco."
Il mio cuore sussultò.
"Mia madre ha detto davvero questo?!?"
Le lacrime iniziarono a rigare le mie guance rosee.
Corsi in camera per non far sentire la presenza dietro la porta di camera sua.
Mi buttai sul letto, mi levai il cappotto e diedi sfogo alla mia ira e delusione. Presi a pugni il muro.
1 colpo, 2 colpi, 3 colpi.
Faceva male, ma di più ciò che aveva detto mia madre.
Sono solo un errore, una delusione.
Le mani sanguinarono un po',ma ero abituata al sangue.
Mi feci dei tagli sui polsi.
Bruciavano ma non mi importava.
Il dolore era l'unico modo che avevo per sfogarmi.
Dopo circa un quarto d'ora mi calmai: era tardi e dovevo fare i compiti. (20.21)
Iniziai a studiare partendo da fisica,poi matematica e inglese.
Si fecero le 22.29, avevo molta fame, così sgattaiolai sotto e senza farmi vedere presi dei biscotti, qualche salatino e della cioccolata.
Mi saziarono abbastanza per resistere fino a colazione.
Dopo aver mangiato andai in bagno e mi lavai.
I tagli sotto il tepore dell'acqua tiepida bruciavano.
Mi lavai anche i capelli.
Uscì dalla doccia e mi misi l'intimo e poi il pigiama.
Dopodiché mi asciugai i capelli con il phon.
Con i capelli umidi andai a letto e lessi il libro. Si erano fatte le 23.56.
Dopo qualche minuto mi addormentai.
