Celeste's pov
Mi alzai di soprassalto: avevo avuto un incubo.
C'era mia madre che rideva dietro di me mentre io ero in bilico sull'estremitá laterale di un ponte.
Lei rideva insieme a mio padre e continuavano a dire "buttati, ci faresti un favore"
Dio,era stato orribile.
Era ancora notte,guardai l'orario sul cellulare : 04.45
Cercai di riprendere sonno ma la paura di fare un altro incubo del genere era troppa.
Decisi di uscire di casa.
Lo so che era tardi per farlo,ma ne avevo davvero bisogno.Mi alzai e presi una felpa e dei jeans dall'armadio.
Mi vestí e mi misi le scarpe.
Scesi, presi il cappotto e mi fiondai alla porta.
Sarei ritornata verso le 6.30 così mia madre non si sarebbe accorta dell'assenza.
Decisi di andare a quel parco, anche se mi ricordava quello che volevo evitare.
Camminai e subito arrivai.
Con sorpresa vidi una ragazza seduta sulla panchina di fianco a quella verde.
Decisi di ignorarla, mi poggiai sulla panchina ed iniziai a guardare le stelle.
Penso che quella ragazza stesse facendo lo stesso.
Ad un certo punto disse:
"Belle le stelle eh?"
"Si,molto " risposi imbarazzata.
"Comunque piacere Sharon"
"Piacere Celeste."
"Quanti anni hai Celeste?"
"16, frequento il terzo anno di liceo scientifico"
"Anch'io frequento quella scuola ma faccio la 4°. Non ti ho mai vista in giro per la scuola..."
"Beh si sto sempre in classe e quando terminano le lezioni me ne scappo" accenai una risata e lei fece lo stesso.
Sentivo che quella ragazza non era come le altre, sapevo che lei poteva capirmi.
"Come mai sei qui a quest'ora e da sola ?" chiese curiosa.
"Per lo stesso motivo tuo." mi stupii di me stessa per la risposta che riuscí a dare.
"Volevo stare da sola" precisai.
"Si anch'io... Nessuno mi capisce,tanto vale stare da sola."
"Già..."
Rimanemmo a parlare del più e del meno fino a quando non vedemmo il sole sorgere.
"Adesso devo scappare, sennò mia madre scopre che sono uscita"dissi accennando un sorriso.
"Si anch'io. Però prima di andartene dammi il tuo numero così magari usciamo insieme qualche volta" si scostò i capelli biondo cenere dal viso e salvò il mio numero.
Così feci anch'io.
Dopo di che ci salutammo e andai verso casa per prendere lo zaino.
Erano le 6.17 ed i miei erano ancora a letto.
Salí in camera e mi buttai sul letto pensando a Sharon.
Finalmente avevo trovato un'amica che mi capiva davvero.