Celeste's pov
Erano le 14.30 così ci preparammo. Non faceva molto freddo essendo in Aprile, quindi optai per una maglietta a maniche corte e una felpa, con dei jeans. Michael mise una jeans e una felpa senza cerniera.
Salimmo in macchina e andammo davanti la fontana.
Genna era già lì e appena mi vide il suo volto s'imbruní.
Scendemmo dalla macchina e mi prese la mano.
"Ciao Genna. Volevo dirti che il tentativo per farci lasciare non ha funzionato. Mi spiace ma io la amo e né tu né le altre troie potete portarmela via. Non vi permettete più di fare una cosa del genere o la prossimo volta scateno il finimondo.
Sono stato chiaro?"
"Ma Michael,sei stato tu a baciarmi! Abbiamo anche scopato. Non ricordi?"
"Sei una lurida puttana. Noi ieri non abbiamo mai scopato. Mi hai solo baciato."
Faceva ancora male ricordare quella scena ma sapevo che Michael amava me.
Michael continuò:
"Non rompere il cazzo nè a me nè alla mia ragazza,sennò ti spezzo le ossa."
Ce ne andammo e vedemmo Genna scappare via.
"Hai visto piccola? È solo una puttana"
"Si..." prese il mio viso fra le mani e mi baciò.
"Vuoi un gelato?"
"Si, mi piacerebbe " sorrisi e andammo.
Presi un cono con cioccolato e panna.
"Tu non lo vuoi?"
"Nah,non mi va" sorrise.
Ci sedemmo su una panchina e lui mi guardava.
"Cosa c'è,Michael?"risi
"Sei sporca sulla bocca. Ci penso io."
Mi baciò il labbro superiore poi mi baciò con la lingua.
"Buona la panna" rise.
"Già " ridemmo insieme.
"Ti amo piccola."
"Ti amo anch'io piccolo."
Ci baciammo ancora.
Finí il gelato e andammo sul lungo mare per osservare il tramonto.
Michael si poggiò sulla sabbia e io fra le sue gambe. Le sue braccia mi cingevano la vita.
Il tramonto fu bellissimo. Mi ripeté nell'orecchio:
"Io ti amo bimba. Nessuna troia potrà mai rovinare tutto."
"Anch'io nano."
"Appena fai maggiorenne ci sposiamo."
"Okay ahah"
Mi baciò e potei assaporare le sue labbra ancora una volta.
"Non stiamo più andando a scuola..." dissi preoccupata.
"Da quanti giorni?"
"Tre o quattro."
"Dovremmo andare e magari da Sharon andiamo il pomeriggio."
"Va bene"
Erano le 18.23 e ormai stelle regnavano il cielo.
"È meglio se andiamo a casa ora"
Michael mi prese a mo di sposa e disse:
"Sei troppo leggera,se mangi le lasagne di mia nonna e subito prenderai 7 chili " rise.
"Michael fermò, mettimi giù " gridai ridendo.
Arrivati al marciapiede mi lasciò, mi strinse a se e mi baciò.
Tornammo in macchina e andammo a casa.
Salimmo in camera e ci vestimmo da casa. Io con un leggins al polpaccio e una maglietta con maniche a tre quarti, e lui con pantaloni da tuta e maglietta a maniche corte.
Era presto per il ritorno di Jonni e il signor Penniman, così andammo in giardino, il nostro posto preferito.
Si mise sul divano e io a cavalcioni su di lui.
Guardò il cellulare e iniziò a scrivere.
"Che fai?"
"Rispondo ad un amico."
"Mark?"
"No,a quel coglione non ho più risposto."
"Okay."
"Sto rispondendo a Dom. Mi ha invitato al suo compleanno... Vogliamo andarci?"
"Non lo so... Ho paura che finisca come ieri."
"Non succederá. Lo giuro."
"Hai giurato anche ieri. Ma non l'ha fatto."
"Ora lo farò."
Ci guardammo negli occhi.
"Va bene, andiamo. Ma niente troie."
"La festa è stasera alle 22.30. Lascerò un bigliettino a mia madre."
"Va bene,piccolo"
"Ti amo bimba"
"Ti amo"
Ci baciammo. Passai le mie mani fra suoi splendidi capelli ricci. Erano morbidissimi. Amavo i suoi capelli.
Dopo qualche ora andammo a prepararci.