Michael's pov
Appena la porta della cella si chiuse alle sue spalle, Celeste iniziò a piangere di nuovo e si lanciò fra le mie braccia.
Quei coglioni dei genitori la stavano distruggendo.
"Shhh piccola... Non piangere..."
"Li odio. Hai visto con quale freddezza mi hanno trattata? Li odio"Disse tutto d'un fiato.
Continuò a piangere.
"Andiamo fuori."
Le misi un braccio sulla spalla e ci sedemmo su una panchina di fronte il carcere.
Feci sedere Celeste sulle mie gambe.
Mentre asciugavo le sue lacrime dissi:
"Piccola, sono solo frustrati dal fatto di essere dentro una prigione..."
"No Michael. Mi hanno sempre odiata e sempre mi odieranno. Però ora dico basta. Non voglio più avere a che fare con loro."
La baciai per alcuni minuti poi disse:
"Ho fame, andiamo in pizzeria?"
Guarda l'ora: 14.45
"Okay, bimba."
Ci incamminammo verso una pizzeria e mangiammo.
"Va tutto bene,bimba?"
"Si."
"Dopo ti devo far vedere un posto"
"Che posto?" rispose divertita.
"Finisci di mangiare e andiamo." dissi sorridendo.
Mangiò in fretta la sua pizza,poi si aggrappò al mio braccio.
"Dove mi vuoi portare?"
"Vedrai"
Iniziammo a camminare per una strada principale, poi svoltammo per una traversa e scendemmo in una strada in campagna. Amavo quella strada, piena di fiori e molto solare.
La luce del Sole finiva sull'erba che brillava. Era una campagna magnifica. Mentre camminavo presi un fiore viola e lo misi fra i capelli morbidi e mossi di Celeste.
Dopo 5 minuti arrivammo in quel posto che mi vide crescere.