Cap.11:Sempre colpa mia.

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Celestes's pov

"Mi-Michael,io non posso..." dissi con ancora gli occhi lucidi. 

"Non posso cosa?"

"Non posso innamorarmi di te." Le parole uscirono da sole e mi pentì di averlo detto.

"Perchè non puoi?".

Sembrava un interrogatorio.

"Perchè so che le ragazze tu le usi come giocattoli. Le porti a letto e poi le lasci sole. Io non ho bisogno di questo."

Non rispose. 

"Vedi? Non rispondi. Questo vuol dire che è vero è non puoi negarlo." dissi. Le lacrime iniziarono di nuovo a scendere.

Mi strinse sempre di più tra le sue braccia vedendo che piangevo di nuovo. Era un momento magico.

Quel fottuto abbraccio è stato il migliore ed il più magico che io abbia mai ricevuto.

Malavoglia mi scostai da quelle braccia e dissi:

"Adesso penserai che sono il tipo di persona che piange sempre, ma non m'importa. Michael, non possiamo più vederci."

"Celeste ti prego. Non fare così..."

"Mi spiace ma siamo arrivati ad un punto critico e non voglio continuare"

"Quale punto?"

"Mi sono innamorata di te."  Mi zittì mettendo la mano davanti la bocca. Non potevo credere di aver detto una cosa del genere.

"Co-cosa?" rispose stupito.

"Niente. Non ho detto niente."

"Io invece ho sentito." sorrise in modo malizioso. Amavo quel sorriso. Sembrava un Dio quando sorrideva,soprattutto quando ha quel ricciolo che gli pende sempre sulla fronte.

"Michael fa finta che io non ti abbia detto niente. Ora devo andare"

Scappai via senza dargli il tempo di rispondere.

Corsi fino a casa.Quando arrivai davanti il vialetto mi fermai e ripresi fiato. Mi pulì le guance dal trucco ed entrai. Erano le 20.14.

Andai in camera,mi levai il cappotto e mi poggiai sul letto. Ad certo punto sento che i miei iniziano a litigare. 

Non ce la faccio più. Sono stanca di sentire urla.

Iniziarono a prendersela con me. Continuavano ad urlare dicendo che io ero la causa di tutto.

Iniziai a piangere anche se gli occhi mi facevano male a forza di farlo.

Tirai sempre più pugni al muro. I lividi aumentavano. 

Presi la lametta e incisi la mia pelle.

Era colpa mia. Sempre colpa mia. Solo colpa mia.





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