Cap.6:Solitudine.

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Celeste's pov
-------------A casa--------------
"Mamma è avanzato qualcosa dal vostro pranzo?" chiesi.

"Perché non sei corsa a casa dopo scuola? Ci hai fatto stare in pensiero" disse con tono severo.

"Da quando vi importa di me?
Comunque volevo stare da sola e non potevo chiamarmi, ho finito i soldi. Potevate chiamare anche voi"

" Non abbiamo avuto tempo. Comunque c'è un po' di pasta nel forno "

"Okay."
Andai in cucina per riscaldare la pasta con sugo che era rimasta.
Mentre riscaldava misi un piatto sul tavolo e un bicchiere accanto con dell'acqua.
Finita di riscaldare la misi nel piatto, posai la pentola nel lavandino e mangiai.
Non era il massimo ma comunque la mangiai, avevo davvero tanta fame.
Finì subito la pasta.
Riposi tutto nel lavandino, dopodiché uscì di nuovo.
Dovevo rimanere il meno possibile a casa per non litigare come al solito.
Decisi di andare al parco del giorno prima.
Mi portai le cuffiette e un libro: Harry Potter.
Amavo quel libro. È un libro interamente inventato.
Parla di un ragazzino che abitava con gli zii . I genitori (ormai morti) erano dei maghi, così all'età di 11 anni ricevette la lettera per Hogwarts, scuola di magia.
Quel libro mi trasportava in mondo in cui mi sentivo libera.
Comunque sia, andai in quel parco e mi poggiai sulla panchina verde.
Proprio quella su cui Micheal si presentò.
Appena la vidi ripensai a tutto quel che era successo.
Però io non volevo soffrire. Sapevo che voleva solo portarmi a letto quindi non era per me quel ragazzo.
Dopo aver pensato presi le cuffiette e misi una canzone dei Queen.
Poggiai il cellulare in tasca e incominciai a leggere il libro.
Leggevo, leggevo, pensavo,leggevo leggevo,immaginavo Hogwarts, leggevo.
Si fecero le 18.47, ad un tratto vidi il viso innocente di Michael e i suoi 1,90 m.
"No,ti prego."pensai.
Non volevo vederlo.
Chiusi il libro e fermai la musica.
Intanto lui si avvicinò a me e mi salutò.
" Ciao"sorrise.
"Ciao Micheal" risposi.
"Ti stavo cercando. Sapevo che ti avrei trovata qui."
"Eh si, amo questo posto."
"Già..."
"Allora,cosa vuoi?"risposi fredda.
" Niente,volevo passare del tempo con te..." era un po imbarazzato.
"Michael te l'ho detto. Non mi porterai a letto."
Non ripose.
Rimanemmo in silenzio per qualche secondo,poi disse:
"Beh,oggi è proprio una bella giornata" si scostò il ricciolino che gli pendeva sulla fronte.
"Eh si " accenai un sorriso.
"Hey, ma questi cosa sono?!?"disse con tono preoccupato indicando la mia mano destra, avevo ancora i lividi causati dal pugno.
" Niente niente, sono caduta." nascosi la mano dentro la manica del mio cappotto nero.
"Non me la racconti giusta."
Sentivo le lacrime arrivare così mi alzai di scatto.
"No non è niente. Devo andare. Ciao" Me ne andai da quel parco.
Vidi l'orario:19.16.
Dovevo tornare a casa per i compiti.

L'amore ha un nome~||Mika||♪♥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora