Celeste's pov
Chiusi la porta alle mie spalle ed iniziai a piangere. Sapevo che avrei sofferto ma non volevo crederci. Tra un singhiozzo e l'altro sentì Michael imprecare,poi una forte botta. Probabilmente aveva dato un pugno al muro. In quel momento sentì la stessa sensazione che provavo quando i miei genitori mi insultavano. Era terribile constatare che nonostante non fossi a casa quella sensazione mi perseguitasse ancora. Avevo il bisogno di tagliarmi, perchè era quello che si merita un errore come me. Sentì Michael imprecare ancora, poi uscì dalla sua stanza e venne davanti la porta.
''Piccola,posso entrare?'' disse.
''No! Non ti azzardare!'' dissi con le lacrime che rigavano il mio viso.
''Beh non m'importa,entro lo stesso''
''No Mich...''
Entrò e mi vide piangere.
''Piccola,hai frainteso se continuavi a leggere la chat...''
lo interruppi.
''Non dire niente,sono tutte cazzate. Tu vuoi solo scoparmi! Ora vattene!''
Cercò di abbracciarmi ma mi divincolai. Ad un certo punto si mise davanti a me in modo minaccioso e mi spinse verso la parete,bloccandomi le braccia.
"Ascoltami! Non fraintendere. All'inizio dissi così perché non volevo fargli sapere della nostra splendida relazione!"
"E perché non volevi dire nulla?"
"Perché se io sono felice con una ragazza lui è invidioso e cerca in ogni modo di separarci. E fidati,adesso sono il ragazzo più felice della Terra con te al mio fianco."
"No,tu vuoi solo scoparmi!" le lacrime iniziarono di nuovo a scendere.
"Come cazzo devo farti capire che io ti amo sul serio?!? Secondo te perché mi sarei fermato ieri in camera mia?! Celeste, tu sei la cosa più bella che mi sia mai capitata nella vita. Ti amo"
Lo guardai nei suoi occhi verde foresta. Capì che stava dicendo il vero. Mi baciò e mi accarezzò le guance. Le sue labbra avevano un sapore unico che mi faceva star bene. Michael ormai era diventata la mia droga.
Mi lasciò andare e mi abbraccio,curvandosi un pò. Ero molto più bassa di lui.
"Non rispondere più a Mark..." dissi mentre avevo il viso sul suo petto
"No,invece gli sbatterò in faccia la mia felicità e nessuno la distruggerà mai. Ti amo puffa"
"Anch'io nano" risi. Era l'unico che mi faceva star bene anche solo con un abbraccio.
Erano le 22.47 e avevamo sonno.
Ci infilammo sotto le coperte del letto. Ci baciammo poi ci addormentammo.