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Posai il pezzo di carta sul comodino della buia camera da letto dei miei genitori e me ne andai buttando un ultimo sguardo nel loro letto,dove i due corpi dormivano sicuri che il giorno dopo la loro amata figlioletta sarebbe stata sotto il loro stesso tetto.
Diedi un leggero bacio sulla fronte della mia sorellina Leila e accarezzai la guancia del mio fratellone Mike e me ne andai stando attenta a non fare rumore.
Afferrai il mio zainetto e chiusi la zip del mio giacchetto e uscii di casa con il cappuccio in testa.
L'aria fredda mi entrava fin dentro le ossa,ma non m'importava.
perché tra poche ore sarei stata al caldo nelle sue braccia sicure..senza paure.
Battevo forte i denti e le dita delle mani mi si congelarono.
Il sole non era ancora sorto ma il cielo accennava qualche sfumatura chiara.
Il vento faceva volare i miei lunghi capelli marroni,scompigliandoli tutti.
Tirai ancora più giù le maniche del giacchetto per riscaldare le dita,che ormai erano diventate ghiaccioli.
Mi avviai alla fermata dell'autobus e aspettai pazzientemente.

150 KM.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora