In men che non si dica giungemmo all'imponente struttura di pietra grigia.
Vedere l'enorme cancello di ferro battuto con su scritto "Orfanotrofio" mi fece venire i brividi.
Al di là dal cancello vi era un giardino privo di piantagioni..arido come il deserto e solitario,sembrava come se qualsiasi forma di vita temesse ad entrare lì.
Nel giardino vi era un sentiero piastrellato in marmo che conduceva alla scalinata che introduceva un portone di legno.
Nulla era cambiato da quando sei anni fa ero stata adottata dai Jacobson.
Bernard parcheggió l'auto proprio davanti al cancello.
"Bhe pare che siamo arrivati" disse.
Io annuii in silenzio.
"Andiamo?" chiese Dylan.
Annuii di nuovo.
Stare così vicina a quel posto riportava a galla tutti i brutti ricordi vissuti all'interno dell' orfanotrofio.
Scesi dall'auto stringendo saldamente la mano di Dylan.
"Tutto okay?" domandó preoccupato.
Feci cenno di no mentre tenevo lo sguardo basso.
Il solo pensiero di rimettere piede lì dentro mi fece venir voglia di vomitare.
Le ginocchia mi tremavano ad ogni passo e la testa sembrava scoppiarmi.
"Vuoi aspettare qui fuori?" chiese nuovamente Dylan.
"Si" risposi un po' sollevata.
"Vuoi che ti teniamo compagnia?" domandó Gregory.
"Emh..no,tranquilli,ho bisogno di stare un po' da sola..ma grazie lo stesso" dissi accennando un sorriso.
"Okay..allora a dopo piccola" rispose Dylan dandomi un bacio sulla fronte mentre scioglieva le nostre mani.
Bernard suonó il citofono e il cancello si aprì facendo un rumore assordante.
Mi tappai le orecchie per non sentirlo.
Quel rumore mi ricordó il mio primo giorno all'orfanotrofio,quando mia madre,la mia vera madre,mi diede un veloce bacio sulla guancia e poi scomparse lasciandomi in lacrime e tra le braccia di Madame Rose,la donna più perfida del pianeta.
Ero soltanto una bimbetta di quattro anni che voleva starsene con la sua mamma e invece mi ritrovai all'inferno.
Guardai i tre allontanarsi mentre si avvicinavano al portone,io mi appoggia al cofano della macchina mentre il cuore mi batteva fortissimo.
Quando furono entrati nell'orfanotrofio un ondata di panico mi pervase dalla testa ai piedi.
Sfilai dalla tasca il pacchetto di sigarette e ne accesi una.
Dopo qualche tiro sentii i muscoli rilassarsi e la tensione man mano diminuiva.
Non vedevo l'ora che Dylan uscisse da quel posto.

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150 KM.
RomansaUn amore scoperto kilometro dopo kilometro, stazione dopo stazione che porterà questi due ragazzi a rotrovarsi difronte a molti ostacoli. L'unica cosa che concede loro il privilegio di "andare avanti" é il fatto che dopo tutte le loro peripezie, sia...